Sicurezza stradale, il caso della SP610

Grazie a lavori di “messa in sicurezza” sperimentali e innovativi -68% di vittime in un anno

Un ponte sulla SP 610

 Confrontando i dati luglio 2011-giugno 2012 con quelli luglio 2012-giugno 2013, il numero di vittime sulla strada provinciale “Selice o Montanara Imolese”, nel tratto che da Imola arriva al confine con la Toscana, è calato del 68%, a fronte di un aumento di microincidentalità senza vittime.

Cinque dei sette centri abitati della parte montanara della SP610 figuravano nel 2010 tra le 20 tratte urbane della provincia con maggior numero di vittime. Pertanto venne deciso di utilizzare un finanziamento regionale di 2 milioni di euro per un intervento complessivo a fronte del quale sono stati realizzati l'allargamento del ponte sul Rio Magnola, la messa in sicurezza di alcuni manufatti, l'installazione di barriere di sicurezza e diversi interventi di ripristino delle cunette stradali. In particolare, per la salvaguardia dell’utenza debole come i pedoni, di concerto con il territorio, 458.400 euro sono stati destinati alla messa in sicurezza dei centri abitati, principalmente per rallentare le velocità del traffico di attraversamento.

Alcune delle realizzazioni sono di tipo usuale (19 cordoli spartitraffico, 6 semafori pedonali, 20 portali con la segnalazione della presenza del pedone, 33 attraversamenti pedonali, 14 portali di ingresso ai centri abitati comprensivi di dissuasore di velocità luminoso); altre hanno comportato vere e proprie sperimentazioni, “testate” grazie al DICAM (Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali) che, in collaborazione con la Provincia, ha allestito un campo prova e ne ha verificato gli effetti.


Dalla collaborazione con il territorio è nata l’idea di realizzareper la riduzione delle velocità in ingresso chicane con il cordolo in gomma, la cui efficacia è stata provata dai test dell'Università. Ugualmente i rallentatori ottici in segnaletica denominati “denti di drago”, già sperimentati in diversi paesi anglosassoni ma ancora mai in Italia, rientrano nelle sperimentazioni concertate poi approvate su richiesta della Provincia dal Ministero dei Trasporti. E' stato possibile analizzare nel dettaglio il comportamento degli automobilisti in corrispondenza delle zone di transizione e la loro percezione degli interventi realizzati grazie all'Eye Tracking, l'innovativo dispositivo che alcuni guidatori hanno indossato percorrendo la strada per la prima volta e acconsentendo che venissero registrati sia gli oggetti guardati (segnaletica verticale e orizzontale) sia la loro condotta di guida.

Questi dati saranno argomento di un convegno pubblico che si terrà venerdì 11 aprile a Imola nella Sala convegni dell'Hotel Molino Rosso (via Provinciale Selice 49) a partire dalle ore 9.

Nel corso dell'incontro saranno illustrati i lavori di adeguamento e messa in sicurezza attivati a seguito del progetto nato come vero e proprio campo di sperimentazione della sicurezza stradale che ha visto da subito il coinvolgimento delle comunità residenti e il supporto tecnico dell’Università di Bologna per la sperimentazione