All'insediamento della Deputazione, l'Ente si impegna anche nel risanamento del proprio patrimonio immobiliare e realizza, nell'arco di sei anni, una serie di lavori pubblici destinati al recupero e al ripristino dei principali servizi necessari alla "normale" ripresa della vita dopo la guerra. Vengono ricostruiti gli istituti delle scuole medie superiori, le ferrovie locali e le tramvie date in concessione alla Provincia e sono resi più regolari gli auto-servizi provinciali.
Negli anni dal 1945 al 1951 in particolare si realizzano: l'istituzione di un consorzio per l'allacciamento ferroviario Bologna-La Spezia; il progetto stradale Verona-Bologna-Firenze-Roma (parzialmente), nel quale vengono coinvolte anche le Deputazioni delle altre Province; la costruzione del Cavo Napoleonico, necessario per limitare al massimo le conseguenze delle piene del Reno. È ripristinato il traffico su tutte le strade provinciali, con corposi interventi su 280 Km, effettuati tutti con mezzi propri; si provvede anche al ripristino e al potenziamento dei servizi per la viabilità, come lo sgombero neve. Si istituisce il servizio di Polizia stradale.
In tema di sicurezza, si ricorda che dal 1945 al 1951 sono rimesse in funzione le caserme di Carabinieri del territorio provinciale, distrutte o saccheggiate durante la guerra. Sempre in quegli anni, è restaurata la residenza provinciale di palazzo Malvezzi.
Nelle attività produttive è notevole l'impegno per la rivitalizzazione e il potenziamento dell'agricoltura: la Deputazione avvia nel 1947 lo sviluppo di nuovi impianti arborei, favorendo il ripristino della fertilità del suolo con l'utilizzo delle falde idriche sotterranee per l'irrigazione e finanziando le prime ristrutturazioni delle case rurali.
Il grande sforzo che viene compiuto anche nell'area dell'assistenza sociale mette in evidenza aspetti peculiari dell'identità di questa Amministrazione: la psichiatria ad esempio, uno dei compiti storici della Provincia, riceve notevole e nuova attenzione. Gli ospedali psichiatrici "Roncati" di Bologna e "Lolli" di Imola sono rimessi pienamente in funzione: ampliati e arredati i padiglioni, rifornite le scorte e migliorato il vitto dei degenti; inoltre, per specifico interessamento del vicepresidente della Deputazione, Roberto Vighi, viene dato un importante sostegno anche all'Istituto medico psico-pedagogico di Imola.
Un forte impegno viene espresso anche a favore dell'infanzia, soprattutto grazie all'Istituto provinciale per l'infanzia e la maternità (Ipim). Data l'importanza dei servizi che questa struttura fornisce alle gestanti nubili e ai bambini abbandonati, la Provincia la dota di una sede più adeguata in via d'Azeglio, in cu vengono istituiti anche i primi consultori ostetrico-ginecologici e pediatrici.
Per ultimo, la sanità e l'igiene, attraverso soprattutto l'attività del Laboratorio di igiene e profilassi: sono ripristinati arredi e strumentazione e rimessi in funzione i Dispensari antitubercolari. Viene istituito il Consorzio provinciale antitubercolare che, dotato di un centro schermografico, gestisce anche una colonia alpina a Dobbiaco, per assicurare efficaci soggiorni ai bambini con problemi tubercolari e respiratori.
Sul piano politico, per impulso della Deputazione di Bologna, si giunge alla costituzione dell'Unione regionale delle Province emiliane, organismo che intende promuovere attività efficaci per l'intera regione.