Il 21 aprile 1945, cessate le azioni di guerra, per Bologna, liberata dai nazifascisti, ricomincia un nuovo e altrettanto difficile periodo della sua storia, quello della ricostruzione. La libertà, riconquistata con un grande tributo di sangue, ha lasciato ovunque un'enorme desolazione: strade dissestate, ingenti danni alle infrastrutture, al patrimonio scolastico, ai servizi e all'assetto economico di una delle province più attive del paese. In questo quadro, tutt'altro che incoraggiante, va a collocarsi l'opera dei nuovi amministratori provinciali.
Il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) e l'AMG (Allied Military Government), applicando quanto prescritto dal R.D. (Regio Decreto) 4 aprile 1944, n.111, nominano la Deputazione provinciale, che si insedia il 22 giugno 1945. Presieduta dall'ingegner Giorgio Melloni, del Partito democratico cristiano, si compone di 12 esponenti dell'antifascismo bolognese e garantisce la rappresentanza paritetica di tutti i partiti politici. Tale rappresentanza, tuttavia, viene messa in discussione dagli stessi deputati quando, dopo le elezioni politiche della primavera del 1946, dando prova di grande sensibilità, essi presentano le dimissioni, ritenendo di non essere più rappresentativi della volontà popolare espressa dalle urne. Le dimissioni vengono comunque rifiutate dal Prefetto, che motiva la decisione con l'impossibilità dell'Assemblea di rappresentare, in ogni caso, la reale volontà popolare, essendo espressione di nomina e non di un pronunciamento elettorale.
La ricostruzione è la maggiore preoccupazione dei nuovi amministratori, che proseguono nel loro impegno, nonostante l'inadeguatezza dei mezzi finanziari dell'Ente e la sua precaria organizzazione, particolarmente gravata dalla mancanza di personale.
I pubblici amministratori lavorano in un clima difficile anche a causa dell'acceso dibattito costituzionale che propende, in taluni momenti per l'abolizione dell'ente Provincia, a vantaggio di una maggiore autonomia dei Comuni e in vista dell'istituzione dell'ente Regione.
I lavori della Deputazione si sviluppano comunque con un certo successo e conseguono importanti risultati: gli sforzi compiuti portano a varare iniziative di rilievo, spesso al di là delle strette competenze istituzionali (caratteristica questa che accompagnerà, negli anni, l'attività della Provincia di Bologna).