In aprile, alla presenza degli esperti di Sviluppo Lavoro Italia - Linea Servizi per la Parità di genere, Centrale di simulazione Don Calabria, Centro risorse per l’orientamento Maria Luisa Pombeni e i referenti della Città metropolitana di Bologna, 16 classi, complessivamente oltre 300 studenti e studentesse e relativi docenti referenti, del 2° e 3° anno degli istituti secondari superiori della RETE ITE hanno presentato il piano strategico sulla certificazione di genere relativa alle loro aziende simulate.
All’avvio della presentazione dei lavori presenti per i saluti istituzionali Antonella De Iullis Responsabile della Linea Parità di genere di Sviluppo Lavoro Italia S.p.A, che promuove politiche del lavoro finalizzate a contrastare la bassa occupazione femminile fortemente condizionata dalla gestione dei carichi di cura familiari e Simona Lembi Responsabile del Piano per l’Uguaglianza di genere della Città metropolitana di Bologna.
Il progetto, giunto al secondo anno di svolgimento e finanziato dalla Città metropolitana - Area Istruzione e Sviluppo sociale - nell’ambito delle attività promosse dalla RETE ITE in partnership con Sviluppo Lavoro Italia e Centrale di simulazione Don Calabria, si inserisce all’interno di una più vasta politica della parità di genere riferita anche al Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana di Bologna.
Obiettivo del progetto portare, nel luogo previlegiato quale quello del contesto educativo, tutti e tutte verso un’accresciuta sensibilità per formare generazioni più consapevoli come cittadini di una società inclusiva ed egualitaria nel lavoro e nella vita famigliare.
Simona Lembi riferisce “La partita che si sta giocando per colmare le diseguaglianze è fondamentale, e di questo si occupa anche il Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana di Bologna. È importante farlo con nuove generazioni con cui applicare la certificazione di genere nell’esperienza di “Simulimpresa” significa sensibilizzare tutti gli attori del sistema educativo alla parità e all’uguaglianza. Quello che stiamo giocando è, tuttavia, solo il primo tempo di una partita complessa dove discutiamo di come uomini, e in particolare donne, possano vivere e costruire insieme lo spazio pubblico, quindi anche il tempo del lavoro retribuito. Se il primo tempo di questa partita ha appena 100 anni di storia alle spalle, il secondo tempo, appena cominciato, deve rispondere alla domanda di come donne, ed in particolare uomini, vivono e costruiscono insieme l’essenziale funzione familiare, quindi le attività di genitorialità e cura”.
Antonella De Iuliis sottolinea come “Sviluppo Lavoro Italia già ANPAL Servizi, da sempre coinvolta nei percorsi di transizione dalla scuola al lavoro, intende promuovere interventi di sensibilizzazione sulla parità di genere e contrasto della violenza economica attraverso una combinazione di azioni di comunicazione didattica, di educazione e di sensibilizzazione socioculturale, promuovendo le pari opportunità nel rispetto delle differenze legate al genere, alla parità e all’equa distribuzione delle responsabilità sia all’interno della famiglia che nel più ampio contesto sociale. Profonde trasformazioni si stanno manifestando nel modo di interpretare il lavoro e l’impegno nella vita personale, familiare e comunitaria. Le persone, uomini e donne, sono alla ricerca di maggiore senso e sono sempre meno disposte a condizionare la propria vita a modelli lavorativi rigidi che non permettano di realizzarsi e impegnarsi nelle altre dimensioni di vita. Dall’altro lato le aziende hanno sempre maggiore bisogno di flessibilità nell’organizzazione del lavoro per rispondere agli andamenti discontinui del mercato globale, essere pronte a rispondere alla sfida di nuovi prodotti e nuovi servizi e a gestire gli impatti imprevisti di fenomeni globali quali la pandemia che hanno portato ad una grande imprevedibilità nella gestione dei tempi e degli spazi di lavoro”.
I progetti proposti sono risultati tutti molto concreti nell’esecuzione, ma anche ricchi di spunti che sono derivati da un’analisi approfondita dei materiali messi a disposizione che hanno stimolato nelle studentesse e negli studenti molte riflessioni sui ruoli e sugli stereotipi ancora tanto presenti nell’ambito famigliare e lavorativo.
Tutti i temi relativi alla certificazione sono stati trattati: gestione delle carriere, genitorialità e cura, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, eccesso di stress, attività di prevenzione per l’abuso e le molestie fisiche, verbali e digitali, programmi di welfare aziendali con spunti interessanti come ad es. la possibilità di portare animali domestici nel luogo di lavoro, gestione di “asili” per bambini ed anziani.
Dal monitoraggio il gradimento realizzato agli studenti e studentesse partecipanti risulta che il 93 % si dichiara soddisfatto dal percorso parità di genere in impresa simulata e che l’88% dichiara che le attività svolte anno arricchito le proprie conoscenze e/o competenze nell’ambito della parità di genere nel mondo del lavoro. Molto apprezzati in particolare i materiali (video e Slide) messi a disposizione da Sviluppo Lavoro Italia.