Negli anni scolastici 2015-2016 e 2016-2017 l'impegno complessivo degli Enti locali della città metropolitana per una molteplicità di servizi a supporto dell'inclusione scolastica dei bambini e alunni con disabilità, è stato pari rispettivamente a 25,6 e 27,6 milioni di euro. L’88% di queste risorse è stato dedicato al servizio educativo: 22,5 milioni per 3.205 alunni nel 2015-2016, 24.3 milioni nell'anno scolastico successivo per 3.365 alunni (con un incremento di circa 2 milioni da un anno all’altro).
Sono alcuni dei dati emersi nel convegno "L'educatore di istituto e l'impegno degli enti locali nei processi di inclusione scolastica" promosso da Città metropolitana e Comune di Bologna, congiuntamente alla Conferenza sociale e sanitaria metropolitana, nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale sulla Disabilità del 3 dicembre.
L'iniziativa, che ha visto la partecipazione di oltre 200 persone, tra tecnici, genitori, dirigenti scolastici e della sanità e amministratori locali, provenienti non solo dall'area metropolitana e dalla regione ma anche da Lombardia, Piemonte e Marche, era centrata in particolare sull’impegno degli Enti locali del territorio a sostegno dell'inclusione scolastica di bambini con disabilità e sui servizi che intervengono su un numero sempre maggiore di soggetti presenti nelle scuole di ogni ordine e grado e che vede un aumento costante dell'impegno, sia economico che di qualificazione del servizio stesso.
La Città metropolitana ha elaborato una serie di dati, basati su una specifica rilevazione regionale, che testimoniano, anche su base distrettuale il grande impegno degli Enti locali che spesso, per la frammentarietà delle competenze principalmente in capo ai singoli Comuni, non è percepito.
Sul servizio di assistenza educativa e alla autonomia e comunicazione si sono poi centrate le riflessioni, a partire dalla scelta del Comune di Bologna, del Comune di Imola e dei Comuni del Distretto Reno Lavino Samoggia, di sperimentare concretamente una nuova modalità di erogazione del servizio: "l'educatore di Istituto", che ha l'obiettivo di assicurare continuità e qualità del servizio educativo e al contempo di facilitare la programmazione delle risorse. Tale modello era stato indicato nell'Accordo metropolitano per l'inclusione scolastica dei bambini e alunni con disabilità, firmato nel dicembre 2016, come una modalità da privilegiare per qualificare e rendere al contempo sostenibile il servizio stesso.
I materiali e gli interventi del convegno
I lavori della mattinata sono stati introdotti dagli interventi istituzionali del Consigliere Delegato all'Istruzione, Formazione, Lavoro, Edilizia scolastica della Città Metropolitana, Daniele Ruscigno e dalla Vicesindaco del Comune di Bologna con delega all'Educazione, Scuola, Adolescenti, Giovani, Politiche per la famiglia, Marilena Pillati.
Sono seguiti gli interventi tecnici di Città metropolitana, Azienda Usl di Bologna e Imola, Comuni di Bologna, Imola e Unione Reno-Lavino-Samoggia, Dirigenti Scolastici, Cooperazione sociale ed una tavola rotonda che ha raccolto i contributi di rappresentanti delle Associazioni delle famiglie, Ufficio Scolastico Territoriale, Comuni e Unioni di Comuni, Dipartimenti di Salute Mentale di Bologna e Imola. Da tutte le istituzioni è emerso il tema dell'incremento della complessità tra i minori e nelle scuole, e l'intento di riflettere su innovazioni possibili delle modalità di erogazione dei propri servizi.
In chiusura dei lavori della prima parte della giornata sono giunti i saluti del sindaco metropolitano Virginio Merola, che ha voluto tra l'altro sottolineare come l'impegno degli Enti locali per divenire sostenibile e ulteriormente qualificato debba necessariamente esercitarsi a livello sovracomunale, e quanto il lavoro educativo degli operatori delle cooperative sia prezioso e da valorizzare nel contesto scolastico.
Nel pomeriggio, con il contributo e la conduzione del Prof. Andrea Canevaro, sono state messe a confronto le esperienze concrete, i modelli di intervento educativo e le buone prassi, illustrate e commentate direttamente dagli operatori (della scuola, delle cooperative, della sanità, delle associazioni).
I ragazzi dell'Istituto I.P.S.A.R. di Casalecchio hanno realizzato il buffet che è stato offerto ai partecipanti.
In allegato gli interventi e i materiali della giornata