L’Accordo Territoriale relativo ai contratti di locazione a canone concordato, in attuazione della Legge 9 dicembre 1998 n. 431, art. 2 comma 3, sottoscritto il 27 marzo 2024 è un importante atto che stabilisce regole condivise e parametri trasparenti per la realizzazione dei contratti di locazione a canone concordato.
L’accordo tra le Organizzazioni sindacali provinciali degli inquilini e le Organizzazioni sindacali provinciali dei proprietari rinnova quello siglato nel 2022.
Si dispone dunque di un riferimento unico a livello metropolitano che ha validità in tutti i Comuni della città metropolitana di Bologna, superando così la preesistente separazione tra Comuni del Circondario Imolese e altri Comuni dell’area metropolitana, con una maggiore semplificazione burocratica a vantaggio dei cittadini.
Come anche recenti studi hanno dimostrato, negli ultimi anni il mercato libero della locazione residenziale in città ha subito rilevanti aumenti, anche per conseguenza della consistente componente turistica che ha contribuito da un lato a ridurre la disponibilità di alloggi per l’offerta locativa di lungo termine e, dall’altro, a spingere verso l’alto i canoni, che, in alcune aree, sono diventati inaccessibili per la più parte di famiglie, studenti e studentesse.
L’accordo siglato va a favore di uno spazio di mercato per la locazione di lungo termine e a canoni abbordabili.
Vi hanno aderito in modo unitario tutte le sigle sindacali rappresentative degli inquilini e dei proprietari; nonostante una discussione complicata si è raggiunto una mediazione su alcune condizioni ferme da 10 anni: alcune correzioni nella suddivisione delle zone omogenee della città; il contenimento dei rialzi delle tariffe massime dei canoni entro l’11% rispetto a quelle vigenti; un impegno esplicito contro ogni forma di discriminazione.
I vantaggi legati al tipo di contratti previsti da questo accordo, che contribuiscono a renderli appetibili, sono a favore sia dei proprietari dell’immobile locato, sia degli affittuari.
L’Accordo prevede infatti che venga concordato un canone di affitto più basso rispetto a quello di mercato, sulla base di parametri oggettivi relativi allo stato dell’immobile e alla sua localizzazione; canone che può essere in parte (e a certe condizioni) detratto dal reddito imponibile del conduttore ai fini Irpef.
I proprietari, quale contropartita, possono godere di agevolazioni fiscali (la cosiddetta “cedolare secca”, cioè una tassazione particolarmente vantaggiosa per i redditi derivanti dalla locazione concordata) e, solo se residenti in alcuni Comuni, godere di una tariffa IMU agevolata rispetto a quella ordinaria.
L’accordo è in vigore dal 1° aprile 2024; il testo, assieme a tutte le informazioni accessorie e alla modulistica, è disponibile online qui di seguito e presso i siti istituzionali e delle organizzazioni aderenti.
Attenzione: in data 8 maggio 2024 le Organizzazioni sindacali provinciali degli inquilini e le Organizzazioni sindacali provinciali dei proprietari hanno sottoscritto una “Integrazione all’Accordo applicabile nel territorio metropolitano di Bologna” per correggere e integrare alcuni allegati dell’Accordo depositato il 28 marzo 2024 (P.G. 20926). Il documento integrativo, disponibile qui di seguito, è stato depositato il 13 maggio 2024 (P.G. 32004). In particolare, sono stati sostituiti l’allegato 3 e l’allegato 7.
La Città metropolitana di Bologna mette a supporto delle cittadine e dei cittadini la cartografia aggiornata delle zone relative all’applicazione del canone concordato, consultabile a questo link: https://cartografia.cittametropolitana.bo.it/canone-concordato/
Si specifica che le mappe sono aggiornate ad anni precedenti e hanno un valore indicativo. Si consiglia di rivolgersi alle Organizzazioni Sindacali provinciali degli inquilini e dei proprietari firmatarie dell’Accordo per una conferma dei parametri di riferimento.