In un mercato del lavoro in continua evoluzione, e che negli ultimi anni è stato caratterizzato da cambiamenti profondi sia in termini di domanda che di offerta, tenersi aggiornati, sapersi adattare velocemente e essere aperti alle novità è fondamentale per rimanere rilevanti e continuare a crescere. In quest’ottica, per limitare il turnover e creare un ambiente di lavoro attraente per le professioniste e i professionisti, è sempre più importante anche la scelta di un sistema di valori che abbia al centro le esigenze delle persone: per costruirlo, e perché duri nel tempo, è fondamentale un impegno forte da parte di tutta l’organizzazione aziendale.
È questa la strada scelta da Lavoropiù S.p.A., un’agenzia per il lavoro nata a Bologna ma che oggi ha sedi nella maggioranza delle Regioni italiane e in alcuni paesi esteri. Ne abbiamo parlato con Angela Balducci, Sustainability Manager, che ci ha raccontato come opera sul territorio un’impresa attenta alla responsabilità sociale sin dalla fondazione, dandoci anche uno spaccato di come si lavora al suo interno.
Cominciamo con un piccolo cenno di storia: come e quando nasce Lavoropiù S.p.A., e quali sono le sue caratteristiche oggi?
Lavoropiù ha iniziato la propria attività nel 1997, e oggi conta più di cento filiali e divisioni specializzate in dieci Regioni italiane, oltre a sedi attive in Regno Unito, Cina, Brasile e Spagna. Lavoriamo dietro autorizzazione ministeriale e offriamo tutti i servizi caratteristici del settore, come la somministrazione di lavoro, la ricerca e selezione del personale, la formazione e il supporto all’outplacement. Con noi lavora un gruppo di 650 collaboratori composto per l’80% al femminile, anche al vertice dell’azienda: il 68% delle posizioni manageriali infatti è ricoperto da donne.
Sin dalla fondazione, il nostro ruolo è di essere un'azienda partner di altre aziende, e allo stesso tempo di cercare le migliori opportunità di lavoro per le persone, soprattutto nelle realtà in cui è ancora rilevante il mismatch tra la domanda e l'offerta.
In un mercato piuttosto saturo di concorrenti, insomma, ci teniamo a fare della vicinanza all'azienda e alle persone che cercano lavoro il nostro maggiore punto di forza, concentrandoci sulla qualità del servizio.
Veniamo adesso all’Albo metropolitano delle aziende socialmente responsabili: la vostra organizzazione è stata ammessa a tutte e tre le sezioni: AZIENDE INCLUSIVE, SOLIDALI ed EDUCATIVE. Può raccontarci in generale come nasce il vostro impegno in questi ambiti?
In un certo senso si può dire che Lavoropiù sia predisposta dalla nascita ad essere un’azienda inclusiva, solidale ed educativa: questi tre ambiti fanno parte del nucleo fondante della nostra mission e cerchiamo di integrarli in tutto quello che facciamo. L’impulso a sposare determinati valori di base parte dalla dirigenza e dai soci, ma si tratta di attenzioni condivise con entusiasmo da tutte le persone che lavorano in azienda.
Proprio perché sono i princìpi che ci ispirano e ci guidano da sempre, abbiamo da poco creato un codice di condotta che facciamo sottoscrivere ai fornitori, per promuovere un ambiente di lavoro che sia a tutti i livelli inclusivo e solidale.
Inoltre, abbiamo redatto e pubblicato il nostro primo report integrato, un documento che integra il bilancio di sostenibilità con i risultati economici e finanziari. Il rapporto, che riguarda l’attività 2022 ed è redatto su base assolutamente volontaria, rappresenta l’impegno continuo in un percorso di sostenibilità in azienda.
Come si è svolto, in particolare, il processo di INCLUSIONE relativo all’esperienza/e con cui vi siete candidati?
Siamo un'azienda che da sempre investe e si impegna con forza sul tema dell'inclusione sociale nel lavoro, tanto che negli ultimi anni abbiamo ottenuto due importanti certificazioni in merito: la PDR 125, sulla parità di genere, e la ISO 30415, che invece riguarda la diversity & inclusion, un concetto che per noi si traduce nel rispetto delle diversità a tutto tondo, a livello di prospettive, esperienze, competenze, visioni e idee.
Per ottenere riconoscimenti simili è stato messo sotto la lente di ingrandimento tutto il processo delle Risorse Umane, specie all'interno dell'azienda. Abbiamo rendicontato passo per passo la pianificazione, il reclutamento e la selezione del personale, insieme alla formazione, al performance management e alla mobilità interna, per assicurarci che i percorsi non fossero discriminatori o basati su stereotipi di alcun tipo.
In termini di azioni, abbiamo creato un piano strategico e una policy sia sulle pari opportunità che sulla diversity & inclusion, con tanto di istruzioni operative, per arrivare a un sistema di gestione integrato - specie in merito alla nomina di nuove figure professionali. Abbiamo poi costituito un organismo operativo per mettere in pratica e valorizzare a livello organizzativo quanto stabilito nel piano strategico.
Inoltre, già dal 2012 abbiamo creato un team che si occupa di ricerca, assunzione, formazione e sviluppo di personale appartenente alle categorie più fragili, le cosiddette categorie protette. In questo modo, l’obiettivo di sviluppare e diffondere la cultura della diversità si riverbera verso l'esterno, dove il nostro personale, formato ad hoc, può proporre un'alternativa valida agli iter di selezione abituali.
Per quanto riguarda la cultura inclusiva, collaboriamo poi in modo stretto con organizzazioni quali Impronta Etica, che promuove sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa, Fondazione ASPHI Onlus, che si occupa di tecnologie digitali per la disabilità, e Fondazione Libellula, che lavora sulla decostruzione degli stereotipi di genere.
Rimanendo agli esempi pratici, come sono stati inseriti i soggetti fragili e quali azioni sono state svolte?
L’esperienza più recente è a cavallo tra azioni inclusive ed educative, ed è nata in collaborazione con CSAPSA, il Centro Studi Psicologia Sociologia Applicate, un’organizzazione che è da sempre coinvolta in progetti di Città Metropolitana nell’ambito della responsabilità sociale. In questo contesto abbiamo partecipato a un laboratorio su interventi e percorsi orientativi e formativi a sostegno della transizione scuola-lavoro dei giovani, finanziato dal fondo regionale disabili della Regione Emilia-Romagna. Oltre ad avere dato il nostro contributo nell’ambito di alcune lezioni frontali, che hanno coinvolto 25 nuovi studenti, abbiamo inserito una delle partecipanti in uno stage, trasformato in seguito in un tirocinio finalizzato all'inclusione sociale: a fine 2023 la collega è stata assunta e oggi fa parte a tutti gli effetti dell'organico di Lavoropiù.
Come si sono svolte, invece, le azioni SOLIDALI principali con cui vi siete candidati??
Per prima cosa, siamo soci promotori della Fondazione Policlinico Sant'Orsola, dove versiamo una quota associativa e facciamo anche parte del Consiglio di amministrazione. L’ente ha tra i suoi obiettivi primari favorire la cura e la salute della collettività, sia dei cittadini bolognesi sia, in generale, di chiunque usufruisce delle cure mediche del Policlinico. Uno dei progetti realizzati insieme e di cui siamo più orgogliosi è Casa Emilia, che offre una residenza temporanea a chi ha bisogno di cure al Sant'Orsola ma fatica a permettersi i costi di soggiorno: l’intervento è un vero fiore all’occhiello per la città e per la collettività, e nel 2022 ha accolto 594 richieste di alloggio nei 22 appartamenti a disposizione.
Un’altra collaborazione importante è quella con Antoniano Onlus, insieme a cui dal 2022 partecipiamo al progetto Adotta una famiglia. In questo ambito è possibile contribuire, attraverso una donazione, ad aiutare nuclei familiari che sono ospitati da Antoniano e stanno intraprendendo un percorso verso una completa autonomia economica e abitativa. Data la nostra esperienza, oltre al contributo economico abbiamo cercato di essere parte attiva nel processo di inserimento lavorativo delle persone. Nel 2022 sono state cinque le persone prese in carico, due delle quali hanno trovato una sistemazione fuori da Antoniano.
Come si è svolta, infine, l’azione EDUCATIVA relativa alle esperienze con cui vi siete candidati? (es. come sono state coinvolte le scuole, quali attività sono state svolte)
In questo ambito ci teniamo in particolar modo a parlare del progetto “ Lavoropiù goes to school ”, che a fine 2023 ha coinvolto circa 5.000 studenti, più di 60 istituti scolastici e 157 aziende su tutto il territorio nazionale. Il nostro impegno si traduce nell’andare fisicamente negli istituti e condividere la nostra esperienza con le studentesse e gli studenti: in pratica raccontiamo come funziona il mercato del lavoro attuale, sottolineando le prospettive e le opportunità di carriera.
Siamo anche disponibili a gestire dei project work e a organizzare, in collaborazione con le aziende coinvolte, veri e propri corsi di formazione, finanziati spesso attraverso il fondo delle agenzie per il lavoro Formatemp. Se rileviamo interesse, in alcuni casi apriamo una sorta di sportello individuale di consulenza, non soltanto per gli studenti ma anche per docenti e genitori. Il progetto sta avendo un grande successo e coinvolge sempre più studenti e aziende: pensate che dal 2018 a fine 2022 aveva raggiunto circa 3.000 studenti, mentre nel solo 2023 abbiamo registrato oltre 2.000 partecipazioni. Questo a fronte di un numero di aziende in costante crescita.
Qual è stato l’impatto delle vostre azioni sui beneficiari? E per quanto riguarda il versante interno, complessivamente cosa avete tratto da questa esperienza a livello di organizzazione?
L’impatto sui beneficiari è sempre decisamente positivo, cosa che si rileva anche dai dati di partecipazione sempre in crescita. Le aziende partecipano volentieri perché riescono a entrare in punta di piedi in un mondo che per loro è fondamentale, mentre le scuole e gli studenti incontrano direttamente le necessità lavorative del territorio e possono calibrare il proprio orientamento professionale sulla base di dati di realtà.
Per quanto riguarda l’ambiente di Lavoropiù, c’è un elemento fondamentale che si lega alle azioni per diventare più inclusivi e solidali, ed è che la partecipazione delle persone diventa non solo un mero coinvolgimento ma una vera volontà condivisa da tutte e tutti.
Le persone in azienda vogliono partecipare a questi processi, e lo vediamo anche dal feedback che ci danno nei contesti formali e informali: le professioniste e i professionisti danno il massimo e non si risparmiano praticamente mai, rendendo Lavoropiù un ambiente in cui è davvero piacevole lavorare – cosa che ci permette anche di attrarre e tenere con noi personale di altissima competenza.
Un’ultima domanda: avete ulteriori progetti in corso / per il futuro in materia di responsabilità sociale?
Assolutamente sì, su questi temi non si può rimanere fermi o comunque noi di certo non intendiamo farlo. Un primo progetto è in collaborazione con Fondazione ANT e partirà nel 2024: su richiesta della Fondazione daremo un supporto per la formazione sulle tematiche legate alla diversity & inclusion e alle pari opportunità. Tenendo conto delle particolarità del lavoro in ANT, daremo un contributo basato soprattutto su quel che abbiamo già fatto e stiamo facendo in questi ambiti.
Inoltre dedicheremo sempre più risorse ed energie a “#Lavoropiù4welcome” , un’iniziativa a sostegno dei rifugiati in possesso di protezione internazionale a cui teniamo particolarmente, e che realizziamo insieme all’agenzia ONU per i diritti dei rifugiati e richiedenti asilo (UNHCR). Lavoreremo per creare dei percorsi completamente gratuiti sia di formazione, sulla lingua italiana o professionalizzanti sia di orientamento al lavoro. Questa attività secondo noi rientra appieno in tutte e tre le sezioni dell’Albo, perché è allo stesso tempo inclusiva, solidale ed educativa!
Per ultimi, ma non per importanza, abbiamo in programma corsi interni specifici da un lato sulla leadership femminile e dall’altro sulla condivisione di informazioni e sulla collaborazione tra le diverse generazioni (inter-aging): il nostro obiettivo è migliorare sempre di più il clima organizzativo, e permettere alle persone di lavorare insieme al meglio, condividendo quello che sanno fare con colleghe e colleghi.
Si ringrazia per la collaborazione e la disponibilità anche Barbara Martelli, Responsabile Marketing di Lavoropiù.
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