A causa delle limitazioni agli spostamenti delle persone in vigore durante la pandemia, il periodo dal marzo 2020 alla fine del 2022 è stato molto complicato da affrontare per chi offriva servizi di trasporto, specialmente aereo, ma è stata anche un’occasione per investire sul welfare interno e sul miglioramento delle strutture.
Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna S.p.A. ha superato il periodo di crisi continuando a lavorare sui servizi e sull’offerta, senza perdere mai di vista l’importanza del proprio impatto nell’ambito del sistema economico locale, anche e soprattutto in termini di azioni solidali. Ne abbiamo parlato con il Direttore Marco Verga (MV) e con Lucia Silvestri (LS), Responsabile Change Management, Recruiting e Welfare, che ci hanno descritto le attività svolte e in programma per dare un contributo positivo al tessuto sociale bolognese.
Iniziamo con un cenno di storia. Che cosa potete raccontarci del passato, delle attività e delle dimensioni attuali di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna S.p.A.?
MV – Aeroporto Marconi si occupa della gestione aeroportuale dello scalo di Bologna, fornendo sia ai passeggeri che alle compagnie aeree tutti i servizi connessi. L’aeroporto è stato inaugurato nel lontano 1933, mentre la società nella sua forma attuale invece è nata negli anni ‘70. Il volume di attività è in continua crescita e, dopo il calo fisiologico in periodo di pandemia, nel 2023 abbiamo registrato il record storico di passeggeri: nonostante le previsioni parlassero di una ripresa completa del traffico solo nel 2025, già nel corso del 2023 sono state quasi 10 milioni le persone transitate dallo scalo bolognese.
A oggi con noi lavorano circa 600 dipendenti diretti, ma nell'ambito dello scalo, che è una realtà complessa in cui operano società diverse, sono impegnate in totale oltre 3.400 persone: secondo le stime, poi, l’indotto complessivo delle nostre attività coinvolge più di 21 mila lavoratori e lavoratrici.
Siamo poi particolarmente orgogliosi di alcuni dati che riguardano la composizione del personale e il trattamento economico: a oggi il 47% della nostra forza lavoro è di genere femminile, e il 44% delle posizioni manageriali e di responsabilità è ricoperto da donne - contro una media nazionale intorno al 26%. Interessante anche il gender pay gap, ovvero la differenza delle retribuzioni maschili e femminili: da noi è del 1.7% a favore delle donne, mentre in Italia ci risulta sia del 13% a favore degli uomini.
La vostra azienda è stata ammessa alla sezione AZIENDE SOLIDALI dell’Albo. Potete raccontarci di più del vostro impegno generale in quest’ambito?
MV – La responsabilità sociale e l'impegno sul territorio per noi sono parte integrante della missione dell'aeroporto stesso. Abbiamo la fortuna di lavorare, da privati, alla gestione di un servizio pubblico essenziale, che in un certo senso permette l'apertura al mondo della città di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.
Grazie alle nostre attività entriamo in contatto con un pubblico molto ampio e variegato, e negli anni abbiamo quindi sviluppato un legame stretto con la cittadinanza, le associazioni, il mondo del volontariato, le imprese e in generale con i passeggeri. Pensiamo sia nostro dovere impegnarci per dare un contributo solidale quando possibile, collaborando con le organizzazioni del territorio e condividendo le nostre best practices, anche per essere in qualche modo un esempio positivo per le altre realtà imprenditoriali.
LS – Esatto, in pratica la strategia di sviluppo del business, che ovviamente è centrale per noi essendo un soggetto privato, è sempre più collegata a una responsabilità sociale a 360 gradi, che portiamo avanti nel rispetto e nella condivisione di princìpi etici, ambientali e anche di governance.
Venendo allo specifico delle attività con cui vi siete candidati all’Albo, come si è svolta, in particolare, l’azione solidale realizzata sul territorio metropolitano di Bologna?
LS – Quando lavoriamo a iniziative in ambito sociale e solidale non ci rivolgiamo soltanto al nostro personale interno, ma anche a chi lavora nelle altre società impegnate nello scalo. È per questo che, nell’ambito del progetto “MuoviAMOci”, con cui ci siamo candidati all’Albo e che mira a ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti limitando l’uso delle macchine, abbiamo nominato un Mobility manager di aeroporto, che si occupa ad esempio di gestire convenzioni con il trasporto pubblico locale. Pensate che oggi questi accordi riducono più del 50% il costo di un abbonamento ferroviario per i dipendenti di tutta la community aeroportuale.
Ma non ci fermiamo a interventi complessivi, anzi tendiamo sempre di più alla personalizzazione: abbiamo attenzioni mirate a chi arriva al lavoro da zone diverse e lontane da Bologna, e dunque si muove con vari mezzi, avendo esigenze composite. Per questo, agli interventi lato trasporto pubblico affianchiamo poi agevolazioni su car e bike sharing, e stiamo sperimentando soluzioni anche innovative come buoni taxi da usare in determinate situazioni.
Siamo molto attivi sul welfare interno, per garantire il migliore bilanciamento possibile tra i tempi di vita e di lavoro. Ad esempio, abbiamo una mensa aperta ogni giorno dalle 11.15 alle 14.45, per servire il personale che fa turni molto diversi, ed è recente l’apertura di una palestra aziendale cui si accede a costi molto ridotti.
Infine, dato che abbiamo inserito il tema della sostenibilità sociale nel piano di sostenibilità del gruppo, lavoriamo per il benessere della comunità attraverso alcuni accordi con associazioni del territorio, come ad esempio ANT (Associazione Nazionale Tumori): con loro abbiamo stretto un accordo per riutilizzare nell’assistenza domiciliare i liquidi che vengono tolti ai passeggeri durante i controlli di sicurezza. Abbiamo poi collaborato con AGEOP (Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica) lavorando come volontari in alcuni mercatini organizzati in aeroporto per raccogliere finanziamenti.
Potete dirci come viene vissuta questa esperienza internamente alla vostra organizzazione e qual è l’impatto che riscontrate?
LS – Sul versante interno, è fondamentale lavorare su azioni che abbiano un vero impatto sulla quotidianità delle persone che lavorano in aeroporto, traducendo nella pratica quello che viene delineato nei piani aziendali. Uno dei nostri obiettivi principali, infatti, è di coinvolgere colleghe e colleghi nelle attività di volontariato di impresa, anche per farli sentire protagonisti.
Per quanto riguarda l’impatto, poi, registriamo sempre un’alta adesione alle iniziative in programma, e negli ultimi anni abbiamo anche distribuito questionari per misurare come vengono percepiti gli interventi di responsabilità sociale e welfare di impresa: i punteggi sono sempre stati largamente positivi. Dato però che il tema merita un approfondimento, all’inizio 2024 abbiamo organizzato dei veri focus group, che ci hanno consentito un rapporto più diretto con il personale e ci hanno permesso di raccogliere spunti e suggerimenti.
Avete ulteriori progetti in corso / per il futuro in materia di responsabilità sociale?
MV – Certamente, nel 2024 stiamo lavorando e lavoreremo su diversi progetti. Innanzitutto, continuerà il nostro impegno con la Rete CapoD, in cui collaboriamo con altre sei aziende del territorio nell’ambito della parità di genere e della diversity and inclusion. Abbiamo appena presentato un programma di attività comuni e pubblicato un catalogo delle buone pratiche in materia, che condivideremo con le realtà imprenditoriali più piccole e anche con alcune scuole medie e superiori, nell’ambito di laboratori organizzati insieme al centro Baetson di Bologna.
Per quanto riguarda le tematiche di tipo sociale e ambientale, proseguirà anche la collaborazione con Impronta Etica, mentre dal punto di vista del volontariato di impresa lavoreremo ancora con AGEOP e inizieremo a essere coinvolti nel progetto “Bologna for Community”, organizzato da PMG Italia, un’altra azienda iscritta all’Albo di Città Metropolitana.
LS – In conclusione, alcuni cenni rapidi. Stiamo lavorando a un percorso per formare il personale sui rudimenti del linguaggio dei segni, in modo che possano essere in qualche modo di aiuto ai passeggeri in aeroporto. Inoltre, dopo la firma di un protocollo con la Consulta disabili comunale, abbiamo in programma due sopralluoghi all’anno per verificare eventuali barriere architettoniche e problemi nell’uso e nella navigazione delle nostre strutture per chi ha qualche forma di disabilità. Abbiamo poi in programma un evento con l’Associazione nazionale dislessia, in cui diverse aziende porteranno testimonianze sulle difficoltà che chi ha questo disturbo trova nel mondo del lavoro.