L’acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali nonché brevetti, licenze software, servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale. Ma anche consulenze destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti. Sono questi gli ambiti che riguardano le 239 proposte progettuali approvate, sulle 300 pervenute, che la Regione, per sostenere la nascita e il consolidamento di piccole e medie imprese femminili in Emilia-Romagna, finanzierà con un contributo complessivo di quasi 7,2 milioni di euro che andranno a sostenere investimenti complessivi sul territorio emiliano romagnolo per quasi 21 milioni.
L’iniziativa della Regione, finanziata con risorse del programma europeo Fesr 2021-27, prevede contributi a fondo perduto, fino ad un massimo di 80mila euro, per lo sviluppo di attività imprenditoriali a conduzione femminile, ma anche per dare un aiuto concreto, in un momento di alto costo del denaro, alle realtà aziendali in rosa che debbano ricorrere al mercato finanziario per effettuare nuovi investimenti.
Rispetto alla dimensione delle imprese finanziabili, il 75% sono microimprese o piccole imprese (22%) mentre, sul fronte della natura societaria, il 57% sono società di capitali (dove le donne detengono due terzi delle quote societarie o siano la stessa percentuale negli organi di amministrazione), il 23% ditte individuali (titolare donna) e il 20% società di persone (60% della compagine femminile). Oltre la metà dei progetti prevedono di assumere personale.
Per ulteriori informazioni si rimanda alla fonte: Imprese | Regione Emilia-Romagna