Anche a Bologna ci sarà la Casa delle Tecnologie Emergenti. Il progetto presentato dal Comune si è infatti classificato al primo posto del Bando, promosso dal MISE con uno stanziamento complessivo di 80 milioni di euro, che riguarda appunto l'avvio di Case delle tecnologie: centri di trasferimento tecnologico che hanno in particolare l'obiettivo di supportare progetti di ricerca e sperimentazione, sostenere la creazione di startup, favorire il trasferimento tecnologico verso le piccole e medie imprese; con focus sui temi Blockchain, Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale, 6G e tecnologie quantistiche, il tutto abilitato dalla tecnologia 5g.
Il progetto – per il quale sono stati richiesti al Ministero 13,7 milioni di euro - è stato identificato e definito in stretta collaborazione con la Città metropolitana di Bologna, con il Comune di Ravenna (che partecipa con alcune specificità territoriali) e con il forte supporto tecnico di Birex, Big data & research excellence il competence center di Bologna. Il progetto è stato presentato in partnership anche con Alma Mater Studiorum - Università di Bologna , Cineca, CNIT - WiLab , Gellify, G-Factor , TIM, Almacube , Creative Hub Bologna , ART-ER S. cons. P.A., Search On Media Group srl , Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale (Porto di Ravenna), START 4.0. Un partenariato ampio e solido, che include enti locali, università e centri di ricerca, Competence Center, provider tecnologici e imprese specializzate in servizi di supporto alle imprese, animazione di spazi fisici, comunicazione e disseminazione delle iniziative.
Il progetto mira a coinvolgere attraverso le attività di animazione almeno 300 imprese, costituite o aspiranti e una comunità di oltre 1.000 soggetti (cittadini, studenti). Nel corso della sua operatività intende supportare, in particolare, con attività di qualificazione e indirizzamento verso percorsi di innovazione circa 150 imprese (tra PMI, startup, aspiranti imprenditori) - fra queste, almeno 50 imprese, selezionate tramite call e programmi dedicati, avranno accesso diretto ai servizi di accelerazione e trasferimento tecnologico offerti e indicativamente il 50% avrà accesso a finanziamenti erogati a titolo di rimborso delle spese per attività dimostrative svolte nell’ambito dei programmi di Innovazione, Testing e di Accelerazione cui si potrà accedere tramite procedure di evidenza pubblica. Tali attività avranno una ricaduta in termini investimenti privati di circa 1,5 milioni di euro nel corso del progetto. Il progetto si propone, infine, di coinvolgere almeno 100 persone su percorsi di formazione indirizzati alle tecnologie emergenti e all’imprenditoria.
Esito finale della CTE sarà il rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione territoriale, che farà perno sul nuovo Centro di Trasferimento Tecnologico BIS, promosso congiuntamente dalla Città metropolitana insieme al Comune di Bologna, integrando risorse e spazi dei principali attori attivi nel territorio e nelle tecnologie emergenti per lo sviluppo della città. Il programma mira a generare ricadute misurabile in termini di nuove imprese, nuova occupazione, nuove competenze diffuse e nuovi servizi abilitati dal 5G a partire dall’utilizzo di quanto già installato sul territorio.
“La Casa delle tecnologie – aggiunge Rosa Grimaldi delegata del Sindaco per Comune e Città metropolitana alla Promozione economica e attrattività internazionale, Industrie culturali e creative e impatto del Tecnopolo - è un risultato importante per la nostra città che si inserisce nella cornice del più ampio progetto di mandato della Via della Conoscenza con l’obiettivo di rafforzare la capacità innovativa dell’ecosistema territoriale. La CTE nasce fisicamente all’interno dello spazio dell’innovazione di Città metropolitana e Comune, BIS - Bologna Innovation Square - luogo di connessione, di sperimentazione e di sviluppo di progetti e servizi che parlano alla grande comunità di innovatori del territorio”.