Il 14 e 15 dicembre la Città metropolitana di Bologna ha ospitato un gruppo di lavoro del progetto europeo MADRE, dedicato alla presentazione di buone pratiche di agricoltura metropolitana nei diversi Paesi coinvolti.
A palazzo Malvezzi sono state presentate dieci esperienze italiane ed europee, divise in due blocchi, il primo dedicato a “Modelli di produzione socio economici e sistema peri-urbano” e il secondo a “Modelli di consumo e coinvolgimento della comunità”. Per quanto riguarda Bologna sono state raccontate le realtà della Fondazione e Parco Villa Ghigi, nata negli anni ’80 e oggi teatro di numerose iniziative didattiche, nonché luogo di salvaguardia di numerosi cultivar locali e gli Orti urbani di via Salgari, dagli anni ’70 un centro di aggregazione sociale.
Al termine della due giorni, sono state organizzate visite sul campo a due sedi di buone pratiche di agricoltura urbana presenti in città: la Fattoria Urbana al Pilastro gestita dal Circolo La Fattoria, la prima city farm della città e la terza in Italia, e FICO, il più grande parco agroalimentare del mondo, che comprende diverse coltivazioni stagionali e stalle per l’allevamento di animali, il tutto nel rispetto e nella salvaguardia della biodiversità italiana.
MADRE è un progetto europeo co-finanziato dal programma Interreg MED, il cui scopo è promuovere l’agricoltura urbana come motore di un nuovo tipo di economia, più sostenibile e innovativa, per le metropoli mediterranee.
A portarlo avanti sono le 6 aree metropolitane (Barcellona, Bologna, Marsiglia, Montpellier, Salonicco e Tirana), dalle quali provengono le 7 realtà partner, che insieme rappresentano 5 Paesi: AViTeM-Agenzia per le Città e i Territori Sostenibili del Mediterraneo, ANIMA Investment Network e CIHEAM-IAMM– Centro Internazionale di Studi Avanzati sull’Agronomia del Mediterraneo (Francia), MedCities–Network Mediterraneo per lo Sviluppo Urbano Sostenibile (Spagna), Università “Aristotele” di Salonicco (Grecia), Università Agraria di Tirana (Albania) e la Città metropolitana di Bologna.