E' stata siglata mercoledì 13 gennaio dal sindaco metropolitano Virginio Merola e dal presidente della Regione Stefano Bonaccini l'Intesa quadro con la Regione Emilia-Romagna che definisce il ruolo della Città metropolitana in una logica di forte cooperazione nella filiera istituzionale e ribadisce le funzioni prevalenti di programmazione e indirizzo che si aggiungono alle funzioni gestionali relative a edilizia scolastica e viabilità, acquisite dalla ex Provincia.
Dopo la legge regionale 13 del luglio scorso, che riconosce il ruolo differenziato della Città metropolitana rispetto alle aree vaste e le modalità di messa in sicurezza dei lavoratori anche in coerenza con le funzioni della Città metropolitana, l'Intesa rappresenta un importante tassello nella definizione del riordino istituzionale e ribadisce il suo ruolo di Ente che cura lo sviluppo strategico del territorio e organizza e promuove servizi efficaci per il sistema del Comuni e delle Unioni.
L'Intesa era già stata approvata a dicembre dal Consiglio metropolitano e martedì 12 gennaio si è concluso il percorso di condivisione dei contenuti con l'incontro che si è tenuto a Palazzo Malvezzi tra il sindaco Merola, l'assessore regionale al Bilancio, Riordino Istituzionale, Risorse Umane e Pari Opportunità Emma Pettitti e le Organizzazioni sindacali regionali, confederali e di categoria, CGIL, CISL e UIL.
Nell'incontro il Sindaco metropolitano, l'assessore Petitti e i rappresentanti sindacali hanno condiviso “l'alto valore e la grande importanza dei risultati conseguiti nel complesso percorso di attuazione della Legge 56 e della Legge regionale 13 – ha sottolineato Emma Pettitti - con particolare riferimento al percorso di allocazione delle funzioni e della conseguente ricollocazione di tutto il personale delle Province e della Città metropolitana a seguito di un percorso di costante impegno e collaborazione tra le istituzioni e di confronto proficuo con le organizzazioni sindacali”.
Risultati ancora più rilevanti se si considera che le misure di tutela dei livelli occupazionali accompagnate da misure di sostegno finanziario da parte della Regione e dalle misure operative che via via sono state adottate per assicurare la continuità di esercizio di tutte le funzioni trasferite anche rispetto ai complessi temi della Polizia provinciale e dei Centri per l'impiego senza trascurare le misure altrettanto incisive utili per implementare i nuovi modelli organizzativi e procedurali per l'ambiente (con l'implementazione delle funzioni di Arpa) e di tutela del territorio.
Punti principali del testo:
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Piano strategico metropolitano, attraverso cui la Città metropolitana esercita la funzione guida sulle Unioni e sui Comuni. E' anche l'ambito riconosciuto dalla Regione in cui sviluppare le strategie territoriali a servizio dell'intero sistema regionale: in questa logica da gennaio sono in programma incontri sul territorio, per raccogliere osservazioni e proposte.
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Pianificazione territoriale: la parola chiave è sostenibilità dentro un grande obiettivo di semplificazione, un piano unico di Bologna metropolitana riassume in un solo strumento quello che oggi fanno piu' di 60 strumenti urbanistici. Un solo piano territoriale che avrà anche contenuti strutturali e che mette in coerenza le scelte di pianificazione strategica con la pianificazione urbanistica; questa è una rivoluzione urbanistica che anticipa uno dei più importanti contenuti della legge in materia che la Regione sta scrivendo. La Città metropolitana attraverso la legge 13 e questa Intesa quadro è in grado di partire subito – prima Città metropolitana in Itala - con questo nuovo processo di pianificazione metropolitana, e con l'attuale assetto normativo possiamo già avviare quello che vogliamo chiamare il PSM metropolitano.
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Mobilità e infrastrutture: condivisione con la Regione della programmazione delle infrastrutture strategiche metropolitane a servizio dell'intero territorio regionale, riconoscimento del ruolo guida del Servizio ferroviario metropolitano per il sistema regionale, e impegno condiviso per il suo completamento.
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Sviluppo economico, sociale e welfare: si tratta di una delle funzioni più rilevanti attribuite alle Città metropolitane dalla legge Del Rio, del tutto nuova rispetto alla precedenti competenze provinciali. Abbiamo proposto alla Regione di superare le logiche delle politiche settoriali e di comparto, introducendo una modalità di impostazione unitaria dello sviluppo economico e sociale, che garantisce integrazione ed efficacia. Il Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale, condiviso con le forze economiche e sociali, ha rappresentato nel dialogo con la Regione uno strumento essenziale per definire il ruolo della Città metropolitana.
Attraverso l'intesa la Città metropolitana acquisisce funzioni specifiche, anche attraverso la modifiche delle norme regionali di settore, per favorire l'attrattività del territorio e la qualificazione e innovazione del sistema produttivo, rende quindi ancora piu efficace il ruolo del territorio metropolitano come porta d'accesso dell'intero sistema regionale e la nostra capacità di agire con strumenti per lo sviluppo. E' stato, inoltre, concordato nell'intesa un impegno specifico su due infrastrutture strategiche per lo sviluppo economico-sociale – Fiera e Tecnopolo – che vedono un ruolo peculiare della regionale nel coordinamento di questi asset.
L'intesa riconosce e mette a servizio del sistema regionale i luoghi di concertazione sulla cultura, l'istruzione, la formazione, il lavoro, che rappresentano un patrimonio peculiare di questo territorio, introducendo inoltre il percorso per la definizione di un nuovo assetto istituzionale del welfare e riconoscendo nella conferenza sociale e sanitaria metropolitano lo strumento per la governance delle politiche sociali, sanitarie, socio sanitarie.
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informatizzazione e digitalizzazione: ruolo guida della Città metropolitana nella armonizzazione e omogenizzazione dei sistemi di digitalizzazione e informatizzazione per i Comuni e e Unioni, per il territorio, come vettore per la semplificazione per cittadini e imprese. Si prevede un impegno ad hoc della Regione nel definire congiuntamente l'Agenda digitale regionale.