In campo politiche per superare il digital divide e garantire a tutti l'accesso ai servizi primari online come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la mobilità sostenibile
Superare il digital divide che affligge una vasta parte della popolazione bolognese, per garantire a tutti l'accesso ai servizi primari online come l'assistenza sanitaria, l’istruzione e la mobilità sostenibile. Questo l’obiettivo del nuovo Protocollo d’intesa sul sostegno alle fragilità digitali firmato oggi, 12 dicembre 2022, da Città Metropolitana e Comune di Bologna, insieme alle organizzazioni sindacali confederali CGIL (di Bologna e di Imola), CISL e UIL e ai sindacati dei pensionati CGIL/SPI di Bologna e di Imola, CISL/FNP e UIL/UILP.
"L'obiettivo è non lasciare indietro nessuno - afferma Massimo Bugani, assessore all'Agenda digitale del Comune di Bologna - L'innovazione digitale sta avendo un grande impatto sulle nostre vite, con continue modifiche e aggiornamenti dei sistemi informatici e delle applicazioni. Se per alcuni questo significa poter semplificare sensibilmente la propria vita e avere grandi risparmi di tempo, di denaro e di energie, per altri questo rappresenta un ostacolo insormontabile e una barriera nell'accesso ai servizi. Con questo protocollo mettiamo nero su bianco il nostro impegno per il sostegno alle fragilità digitali e la collaborazione con i sindacati che ci stanno dando una grande mano in tal senso".
“Oggi una porzione sempre crescente delle relazioni sociali ed economiche passa per i canali digitali e sempre più servizi vengono gestiti online su piattaforme pubbliche - spiega Franco Cima, consigliere metropolitano delegato all’Agenda digitale - Bologna e il suo territorio metropolitano si trovano a dover far fronte a un cambio di scenario in cui una parte significativa della cittadinanza, per diversi motivi legati all’età, alla formazione, a condizioni di svantaggio personale o sociale, si trova esclusa dall’accesso a tali piattaforme. La transizione digitale va dunque progettata e realizzata come opportunità per tutti, per garantire pari condizioni di accesso ai servizi della città e alle iniziative di partecipazione civica".
Il nuovo Protocollo si inserisce nell’ambito del Patto Metropolitano per il Lavoro e lo Sviluppo Sostenibile, che considera tra le sfide per il medio e lungo periodo proprio la “transizione digitale dell’area metropolitana: connettività del territorio e capitale umano”. Il Programma di mandato 2021/2026 del Comune e della Città metropolitana di Bologna prevede inoltre la realizzazione di servizi di assistenza digitale rivolti alla popolazione anziana, per meglio garantirne l’autonomia e l’indipendenza.
Le organizzazioni sindacali dei pensionati si impegneranno a fornire alle amministrazioni locali tutte le informazioni in loro possesso utili a valutare la domanda di sostegno, la sua tipologia e la distribuzione nel territorio. Promuoveranno inoltre presso i propri affiliati e le proprie affiliate le opportunità di contrasto al divario digitale messe in campo dagli enti locali, segnalando i casi di difficoltà di carattere sociale al servizio sociale territoriale del Comune di Bologna e dei Comuni metropolitani.
La Città metropolitana e il Comune di Bologna sensibilizzeranno le utilities a partecipazione pubblica e le pubbliche amministrazioni che fanno riferimento all’area metropolitana sulla necessità di strutturare modalità di accesso ai servizi digitali erogati che garantiscano l’esercizio dei diritti per tutti gli utenti, a prescindere alla loro età e competenza digitale.
I due enti pubblici verificheranno inoltre le modalità per l’attivazione di azioni di sostegno alle utenze più fragili sul piano digitale, a partire dai progetti sperimentali in atto:
Il Protocollo avrà durata di cinque anni. Uno specifico tavolo di monitoraggio si riunirà ogni sei mesi per fare il punto sull’avanzamento dei progetti. Oltre ai referenti politici per l'Agenda digitale, Franco Cima e Massimo Bugani, il Protocollo è firmato anche da Luca Rizzo Nervo, assessore al Welfare, Fragilità e Anziani del Comune di Bologna, e da Sara Accorsi, consigliera metropolitana delegata al Welfare.