Una nuova sede per la Casa del Volontario a Zola Predosa, alle porte di Bologna, un edificio nuovo a due piani, realizzato grazie alla generosità e alla sensibilità di tanti cittadini che hanno risposto con entusiasmo alla campagna di raccolta fondi con donazioni che ad oggi sono arrivate a oltre 214 mila euro.
È la nuova sede del Gruppo volontario di soccorso (GVS) Valle del Lavino, inaugurata questa mattina alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dei sindaci di Zola e Monte San Pietro, Stefano Fiorini e Stefano Rizzoli, e della presidente di GVS, Doretta Reggiani.
"Il volontariato rappresenta una delle fondamenta della società regionale- afferma il presidente Bonaccini-. I volontari aiutano, soccorrono, assistono, e con la loro progettualità contribuiscono alla crescita delle nostre comunità, di cui sono patrimonio. Il volontariato rappresenta la voce di un territorio e il Gruppo volontario di soccorso Valle del Lavino da trent’anni contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone che hanno più bisogno. Un compleanno che sono felice di festeggiare qui, oggi, davanti a questa nuova e bella struttura, che anche solo per come è nata rappresenta di per sé un esempio cui guardare”.
L’associazione GVS, che nel 1987 nacque dalla caparbietà di un piccolo gruppo di cittadini, ad oggi conta 120 soci volontari, operativi dalla sede di Zola Predosa. Iscritto all’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze Emilia Romagna, il GVS è impegnato nel servizio di emergenza e nell’assistenza sanitaria, in convenzione con l’azienda Usl di Bologna, svolge servizi socio assistenziali e sviluppa progetti a favore delle scuole e della cittadinanza. Presidia l’ampio distretto della Valle del Lavino, da cui prende il nome, che si estende in un’area territoriale tra il fiume Lavino e l’asse Est Ovest della strada provinciale “Bazzanese”, coprendo un bacino d’utenza fino a 70mila persone tra abitanti e attività economiche.
Il progetto del nuovo edificio è stato pensato nella massima salvaguardia del paesaggio circostante, il particolare disegno della pianta consente di preservare intatti gli alberi esistenti nell’area individuata per la costruzione. Grazie alle più moderne tecnologie di progettazione e costruzione, la struttura è in classe energetica “A”, adeguata alle normative per l’antisismica e rispetta i parametri di resistenza al fuoco. Gli ambienti interni sono organizzati nel superamento delle barriere architettoniche, consentendo l’accessibilità a persone in sedia a rotelle. La veste esterna riprende per colori e forme quella dell’adiacente struttura della Casa della salute alla quale è collegata.
Il Terzo settore in Emilia-Romagna
I dati dell’Osservatorio regionale sull’Economia sociale parlano di 3.077 organizzazioni di volontariato, con 40mila volontari saltuari, 940mila cittadini volontari iscritti e 90mila volontari soci attivi. I settori più rilevanti in cui operano sono sanità e assistenza. Vi sono poi 3.993 associazioni di promozione sociale, che coinvolgono oltre un milione e 100mila persone, attive nella cultura, nello sport e nelle attività ricreative. Infine, si contano 729 cooperative sociali, che operano principalmentenell’assistenza domiciliare e residenziale: 50mila gli occupati e quasi 1.800 i lavoratori svantaggiati inseriti nelle Coop B.
Favorire la massima partecipazione delle associazioni, progetto di legge della Giunta
La Giunta regionale ha approvato un progetto di legge che anticipa alcuni aspetti contenuti nella riforma nazionale del settore, come la semplificazione delle forme di rappresentanza e la razionalizzazione delle sedi, degli strumenti e delle modalità di confronto, che porteranno a una maggiore possibilità di confronto e interlocuzione tra Enti locali e associazioni di volontariato, no profit e di promozione sociale.
Con questa proposta di legge, nel pieno rispetto delle autonome prerogative dei soggetti del Terzo settore, la Regione punta a definire criteri minimi a garanzia dei principi irrinunciabili di democraticità, responsabilità, rappresentatività, trasparenza e si impegna a promuoverne la costituzione sull’intero territorio regionale. La modifica è finalizzata a rafforzare gli organismi di rappresentanza, per favorire la massima partecipazione del Terzo settore nella programmazione.
Fonte: Agenzia di informazione e comunicazione Regione Emilia Romagna
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