Le emergenze, lo si è visto anche nei giorni della nevicata, portano alla luce lo stato di salute di una comunità e amplificano quello che abita la città ogni giorno: solidarietà o indifferenza, responsabilità o incoscienza, senso di appartenenza o estraneità, gentilezza o maleducazione. Tante risorse che fanno la ricchezza (o la povertà) della città alla pari di quelle economiche. Da queste convinzioni è nato il "Manifesto per la città civile" a cui hanno già aderito cento scuole, istituzioni, aziende e associazioni, uniti dall'obiettivo di coltivare quella preziosissima risorsa che è il capitale sociale.
Il "manifesto", a cui ha aderito anche la Provincia di Bologna, propone principi generali e specifici che sono l'anima di una città che si distingue per la sua civiltà: rispetto delle persone, giusta considerazione per le regole, senso di responsabilità, ringraziare, chiedere scusa o dire 'per favore'.
La città civile" si legge sempre sul manifesto "è la coscienza dei diritti ma anche dei doveri, il senso di comunità". E ancora, "vedere se stessi negli altri, dare il buon esempio, cedere il posto sull'autobus a chi ne ha bisogno, amare il proprio cane senza sporcare la città, prendersi cura dei luoghi in cui viviamo, partecipare".
Il manifesto si conclude con l'invito a "sentirsi custodi e non padroni del mondo".
Saranno diffuse in città migliaia di locandine con il testo accompagnato da una illustrazione disegnata da Mojmir Jezek: un cuore che racchiude l'inconfondibile profilo di Bologna: 1000 copie viaggiano sui bus e sono affisse nelle pensiline dell'Atc.
Link esterni