Dai 104
decessi del 2007 ai circa 80 (tendenziali) del 2008 e
un calo del 6% degli incidenti, che passano da 5.221 a circa 4.900: sono i dati sulla sicurezza del complesso di strade che innerva il territorio bolognese, resi noti dalla Provincia nell'ambito del convegno nazionale: "La sicurezza stradale nella
Provincia di Bologna, bilanci e prospettive 2004-2009", che si è tenuto venerdì 17 aprile.
Bologna fotografa una situazione che ricalca quella nazionale: Maurizio Coppo, direttore di Ricerche e servizi per il territorio, ha spiegato che dal 2003 l'Italia ha visto 1.900 morti e 60.000 feriti in meno all'anno, e nel 2007 ha registrato le percentuali migliori d'Europa: partiva però da una "situazione disastrosa" ed è costretta a una grande fatica per recuperare.
La
provincia di Bologna per tutti gli anni '60, '70 e '80 era particolarmente in ritardo per cui, nonostante negli ultimi anni sia migliorata di più rispetto alla media nazionale, deve anche recuperare di più.
L'assessore provinciale alla Mobilità, Graziano Prantoni, registra "la sostanziale diminuzione di morti e incidenti" che "ci fa avvicinare molto all'obiettivo per il 2010 di
dimezzare le morti sulle strade", fissato a quota 66 (rispetto alle 131 del 2001). Ma il trend positivo "non significa che va tutto bene - ha aggiunto Prantoni - significa che dobbiamo continuare a lavorare".
Bilancio positivo anche sul fronte
autovelox, in attesa delle sette nuove postazioni: nel primo anno di funzionamento dei 15 apparecchi (collocati tra settembre e novembre 2007 in punti scelti in base all'alta frequenza di incidenti) confrontando i dati tendenziali del 2008 con la media dei tre anni precedenti, infatti, sui tratti stradali coperti da autovelox si parla di un -35% dei sinistri (38), -21% dei feriti (69) e dell'azzeramento dei decessi.
Guardando i dati strada per strada, gli autovelox hanno funzionato egregiamente sulla Crevalcore, la San Vitale, la Selice e la Valle del Lavino. Poco interpretabili, invece, le cifre della Trasversale di Pianura e la Galliera, mentre per la
Bazzanese gli autovelox risultano non essere stati particolarmente efficaci: la causa degli incidenti, evidentemente,è strutturale. Non a caso entro l'anno
inizieranno i lavori nel tratto compreso tra il chilometro 38 e il chilometro 43, per allargare le rampe di uscita e realizzare corsie di decelerazioni oggi mancanti.
Proprio gli
interventi sulle infrastrutture sono in grado di fornire risultati significativi: quelle realizzate negli ultimi anni, confrontando gli investimenti sostenuti con la diminuzione del costo sociale provocato dagli incidenti, fanno risparmiare un milione di euro ogni anno.
Il programma del convegno del 17 aprile (.pdf)
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