Il Comune di Bologna e la Città metropolitana hanno svolto anche nel 2023 un’indagine sulla qualità della vita dei bolognesi. Sono stati ascoltati direttamente 3.800 cittadine e cittadini sulle condizioni e sulla soddisfazione per i diversi aspetti della vita nel comune e nella zona in cui abitano.
Oltre il 75% dei rispondenti esprime una valutazione alta (voto tra 7 e 10) alla qualità della vita nel proprio Comune e, complessivamente, l’88% dei cittadini assegna una valutazione positiva (voto da 6 a 10).
Rimane molto alta la percentuale di cittadini (75%) che attribuisce un voto compreso tra 7 e 10 alla qualità della propria vita nel suo complesso.
Tra gli ambiti di cui ci si sente maggiormente appagati si evidenziano le relazioni (famigliari 89,4%, amicali 87,1%) e la condizione abitativa (88,5%), poi il lavoro (80,1%) e il tempo libero (79,4%). La quota dei “molto/abbastanza soddisfatti” della propria condizione economica è pari al 70,3%, ma rispetto al genere, le donne sono mediamente meno soddisfatte degli uomini sia per quanto riguarda la condizione economica (66,2% contro 74,8%) che il lavoro (76,2% contro 83,7%); anche per il tempo libero il divario a sfavore ammonta a 7 punti percentuali (83,1% contro 76,1%).
Tra gli occupati, l’aspetto del lavoro che genera maggiore soddisfazione è il rapporto con i colleghi/superiori (82,7%), seguito dalla sicurezza intesa come assenza di precarietà (79%). Poco più distanziati troviamo il work-life balance (76%), e gli aspetti qualitativi del lavoro (75,6%). Il reddito/salario si conferma l’aspetto meno gratificante, fermo al 60,6%.
Per il terzo anno consecutivo, l’incertezza è l’emozione provata più di frequente nell’ultimo periodo dai bolognesi (38,9%), seguita dalla speranza (32,6%).
All’interno delle famiglie oltre due donne su tre dichiarano di assumere totalmente o per la maggior parte la gestione delle mansioni domestiche, a differenza di quanto affermato rispettivamente dal 35,6% degli uomini. Poco meno del 30% del campione si prende cura di un proprio caro (più di frequente bambini/ragazzi e over 75). Meno del 3% si occupa di persone con disabilità o non autosufficienti under 75. In entrambi i perimetri territoriali, l’impegno di cura ricade perlopiù sulle donne, che dichiarano in misura maggiore la gravosità di tale impegno. Le dichiarazioni sull’autovalutazione della propria condizione economica indicano che quasi il 31,9% degli abitanti della città metropolitana arriva alla fine del mese con qualche o grande difficoltà, dato in miglioramento rispetto al 2022 (era il 38,2%).
La capacità di risparmio appare in leggera ripresa: coloro che sono riusciti a risparmiare negli ultimi 12 mesi sono passati dal 28,9% al 32,8%. Circa un terzo degli intervistati è impossibilitato a risparmiare a causa di un reddito appena sufficiente per vivere.
La percezione di sicurezza (molto/abbastanza sicuro/a camminando per strada quando è buio ed è da solo/a nella zona in cui vive) riguarda il 70,8% degli uomini e il 51,1% delle donne.
Oltre due intervistati su tre (67,9%) si ritiene molto o abbastanza soddisfatto della situazione ambientale della zona in cui vive (qualità dell'aria, dell'acqua, rumore, ecc.) negli ultimi 12 mesi.
Negli ultimi 10 anni la maggior parte del campione ha percepito un aumento dei fenomeni climatici estremi, in particolare di: temperature medie (78,2%), numero di notti molto calde (74,7%), frequenza di precipitazioni estreme (69,2). Fenomeni associabili al cambiamento climatico, che, per l’86% degli abitanti della città metropolitana, rappresenta un’emergenza globale (quasi uno su due lo pensa in maniera convinta, soprattutto i più giovani, 18-24enni, e i laureati).
I servizi del proprio Comune più graditi agli abitanti della città metropolitana di Bologna sono, in ordine decrescente: le biblioteche comunali, le scuole elementari/medie/superiori e il verde pubblico, con percentuali di voti tra 7 e 10 superiori al 75%. La raccolta dei rifiuti ottiene diffusamente un voto medio pari a 7.
Primi in classifica tra gli aspetti legati alla mobilità del proprio Comune si trovano, in ordine di soddisfazione, il trasporto pubblico e le piste ciclabili, ritenute più che sufficienti (voto 7-10). All’opposto, si posizionano il traffico e la disponibilità di parcheggi, con valutazioni più basse soprattutto per il capoluogo.
Per quanto riguarda le abitudini di mobilità, gli spostamenti quotidiani effettuati a piedi sono i più diffusi a Bologna città (55,5% rispetto al 47,1% fuori dal capoluogo). L’automobile è utilizzata soprattutto nel resto dei comuni dove il 51,4% degli intervistati la usa tutti i giorni o quasi, rispetto al 34,8% registrato a Bologna. L’uso della bicicletta riguarda il 27,4% dei rispondenti con una frequenza di almeno qualche volta a settimana. Si sposta con l’autobus urbano almeno 1-2 giorni alla settimana il 41,9% dei residenti di Bologna rispetto al 15,8% di chi abita nel resto della città metropolitana. Decisamente meno opzionate moto e scooter: circa l’80% le usa mai o quasi mai. La diffusione del monopattino (appannaggio soprattutto degli under 50) appare sporadica: nel comune di Bologna lo usa qualche volta al mese il 5,2% del campione rispetto al 3% del resto della città metropolitana. Il People Mover/Marconi express è utilizzato in particolare dagli abitanti del comune di Bologna: il 4,4% almeno qualche volta al mese, rispetto al 2,4% degli altri comuni.
La partecipazione sociale (presenza a dibattiti, incontri e assemblee pubbliche) coinvolge il 28,1% del campione con una frequenza di almeno una-due volte all’anno, in particolare gli under 24, la cui partecipazione sale al 37%. Il 25,9% degli intervistati dichiara di fare volontariato all’interno di un’associazione o di un gruppo strutturato, con percentuali sopra il 30% nelle classi più giovani. In leggero aumento rispetto al 2022 la quota di coloro che effettua donazioni ad associazioni e gruppi impegnati nel sociale: dal 38,4% sale al 42,1%.
Le istituzioni che godono di maggiore fiducia presso i cittadini sono il mondo della scienza e le forze dell’ordine (voto medio, rispettivamente, 7,3 e 7,1), mentre gli enti locali si fermano a 6,3. L’Unione Europea non raggiunge la sufficienza, voto medio complessivo 5,5, ma incassa la fiducia dei giovanissimi: 6,2 tra i 18-24enni.
Chiudono la classifica, con una fiducia mediamente più bassa, i media e gli organi di governo nazionali, rispettivamente 5,1 e 5.
La quota di coloro che ha subito discriminazioni o si è sentita/o discriminata/o è del 12,4%.
Si rimanda al report completo per ulteriori approfondimenti.
È disponibile una consultazione interattiva al seguente link