Si è tenuto venerdì mattina a Bologna, nella sede dell'Upi Emilia-Romagna (Unione Province italiane), un incontro sullo stato di crisi finanziaria delle Province, sui bilanci preventivi 2010 e sul Patto di stabilità regionale.
Durante l'incontro (a cui ha partecipato anche l'assessore al Bilancio della Provincia, Maria Bernardetta Chiusoli) il presidente Upi Emilia-Romagna, Vincenzo Bernazzoli, ha denunciato lo stato di
crisi finanziaria delle Province emiliano-romagnole riflettendo sulle difficoltà incontrate da ciascun Ente, nel definire i bilanci preventivi del 2010.
Per il Presidente del'Upi Emilia-Romagna il bilancio 2010 è il peggiore degli ultimi anni: per le 9 Province si registrano
minori entrate totali per 150 milioni di Euro (- 11%) rispetto al 2009; calano i
trasferimenti dallo Stato del 57%, quelli dalla Regione del 18%.
Sul versante della spesa calano anche i costi del personale
(-3%), la spesa in conto capitale (-13%), la spesa corrente
(-7,8%).
La
recessione economica ha particolarmente colpito le Province, poichè le entrate principali sono legate al mercato dell'auto (che stenta a riprendersi) e alle polizze RC Auto, che vengono ridotte o addirittura evase. Notevole la perdita dei tributi propri negli ultimi due anni (2008 e 2009): in totale l'ingresso di denaro derivante
dall'imposta di trascrizione al pubblico registro automobilistico è sceso del 7,2% passando da 102 a 94 milioni (sette milioni in
meno), l'Rc auto da 183 a 175 milioni (-4,4%, otto milioni in
meno), per un totale di 15 milioni in meno per tutte le province
della regione. La perdita dei tributi propri, poi, negli
ultimi due anni (2008 e 2009) è arrivata intorno al 15-17%, per
un valore di oltre 500 milioni di euro.
Inoltre, le
riduzioni di entrare per le
Province si sono amplificate nel 2009: i conti riferiti ai primi
mesi dell'anno vedono il 10% in meno nell'Ipt e l'8% in meno per
l'Rc auto. In questo clima, comunque, ci sono più di 200 milioni
di opere immediatamente cantierabili. Per strade e viabilità si tratta in tutto di 133
milioni, per gli edifici scolastici 42 milioni, per la difesa
del suolo 50 milioni.
Inoltre, il Patto di Stabilità di fatto
impedisce molte azioni non consentendo di spendere
gli avanzi di amministrazione, e di far partire le opere
pubbliche. "Non dimentichiamo infatti - ha detto Bernazzoli - che il 66% degli investimenti in opere pubbliche in Italia è opera dei Comuni, delle Province e delle Regioni".
"Occorre quindi - ha incalzato il Presidente - che si conquistino
stanziamenti straordinari per opere pubbliche immediatamente cantierabili, che per le 9 Province dell'Emilia-Romagna ammontano a
243 milioni di euro".
Una prima risposta è arrivata dalla Regione Emilia-Romagna, che ha stanziato 70 milioni di euro, di cui 40 destinati alle Province, che possono avviare investimenti in deroga al Patto di Stabilità, accollandone l'onere alla Regione. Il passo successivo sarà quello di attuare, per il 2010, il Patto di
Stabilità Territoriale che, se accettato dal Ministero delle Finanze, consentirà di governare l'insieme delle risorse di bilancio dei Comuni, delle Province e della Regione, permettendo agli Enti virtuosi, che hanno buone capacità di investimento, di utilizzare, in deroga al Patto di Stabilità, le economie che si realizzano nel territorio regionale e che, attualmente, finiscono a Roma, nel "calderone nazionale".
Alcuni dati
Le
entrate totali delle 9 Province calano, nel 2010, di 150.000 milioni di Euro (-11%) rispetto al 2009
- I trasferimenti dallo Stato calano del 57%
- I trasferimenti dalla Regione calano del 18%
- Sul versante della spesa calano anche i costi del personale (-3%)
- Cala la spesa in conto capitale (-13%)
- Cala anche la spesa corrente (-7,8%)
Le
opere cantierabili:
- Strade e viabilità Euro 133.000.000
- Edifici scolastici Euro 42.000.000
- Difesa del suolo Euro 50.000.000
- Patrimonio proprio Euro 17.000.000
Link esterno
Upi Emilia-Romagna: comunicato stampa e tabelle