Nel 1990 veniva aperta la "Casa delle donne per non subire violenza", uno spazio
di ascolto e di sostegno per le donne maltrattate. Si tratta di una struttura composta da un Centro di accoglienza pubblico e da appartamenti a indirizzo segreto per l'ospitalità.
A vent'anni di distanza, la Casa delle donne ha redatto il proprio bilancio sociale e delle attività svolte dal Centro dalla sua apertura.
Le
principali attività della Casa delle donne
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Accoglienza: consiste in una linea telefonica funzionante dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, colloqui telefonici, colloqui personali, informazioni (anche legali), attivazione della rete territoriale di sostegno e relativi accompagnamenti, attivazione delle procedure per ospitalità in emergenza e protezione, fornire sostegno alle persone che segnalano situazioni di donne che subiscono violenza.
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Case Rifugio: offrono protezione alle donne che subiscono violenza, l'indirizzo è segreto, l'ospitalità che va dai 5 ai 6 mesi nel caso di donne con figli. Nelle case le donne trovano operatrici esperte e un'educatrice per i bambini che offrono loro sostegno emotivo e pratico e approvvigionamento alimentare al fine di sostenerle in questo delicato momento di passaggio e di cambiamento. Due case rifugio segrete con 14 posti letto per donne con o senza figli (figli maschi fino a 14 anni).
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Minori: il sostegno psicologico ai minori è mirato a intervenire sulle conseguenze emotive, affettive e relazionali danneggiate dalla violenza vissuta in ambito familiare. Nel 2008 i nuclei (madre e bambino) seguiti sono stati 52, i colloqui di sostegno alla genitorialità e psicoterapie con bambini e adolescenti 359, gli incontri e i colloqui telefonici con la rete 40, i bambini che hanno usufruito dell'intervento educativo ("Piccoli ospiti") 23.
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Progetto Olas "Garantire alla donne il diritto a non prostituirsi": nato nel 1995 da un'idea del Comune di Bologna, della Caritas e della Casa delle donne, per offrire accoglienza alle donne straniere, clandestine, che denunciavano i loro sfruttatori. La Casa delle donne dal 1995 al 2008 ha accolto 353 donne che hanno svolto un percorso di regolarizzazione in Italia o di rimpatrio assistito.
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Pensionato sociale: nasce come progetto del Comune di Bologna, per offrire un alloggio di emergenza a donne, con figli minori, in grave disagio abitativo, economico e sociale. Il Pensionato, un grande appartamento di 20 posti letto, è pensato innanzitutto come luogo sicuro dove donne e bambini possano trovare ospitalità ed essere accolti da personale qualificato.
Le azioni attivate dalla
Provincia per contrastare la violenza sulle donne
- Sostegno alle donne vittime di violenza: nel 2007 è stato
sottoscritto dalla Provincia, dal Comune di Bologna e da 48 Comuni del
territorio provinciale, un Accordo attuativo con l'Associazione
"Casa delle donne" per offrire sostegno alle donne vittime di violenza.
A fronte delle attività svolte dall'"Associazione" sul territorio,
l'accordo, di durata triennale (1/01/2007-31/12/2009), prevede
finanziamenti diretti da parte dei Comuni e, da parte della Provincia,
la concessione in locazione di due unità immobiliari, a canone
agevolato con un abbattimento del 70%, con i requisiti di segretezza e
riservatezza necessari a tutelare donne e minori assistiti;
- la campagna del "Fiocco bianco", dal 2006 la Provincia ha
scelto di aderire in occasione del 25 novembre "Giornata internazionale
contro la violenza sulle donne", alla campagna del "fiocco bianco",
rivolta a uomini e ragazzi;
- per la "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" nel 2008 è stata realizzata una rassegna teatrale "A passo sicuro", che ha messo in scena in 5 teatri di Bologna e provincia rappresentazioni sul tema della violenza sulle donne.
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Pari opportunità
Link esterno
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