Martedì 26 luglio la Giunta provinciale ha dato il via libera alla convenzione con Finanziaria Bologna Metropolitana per la realizzazione della nuova sede della Provincia che sorgerà in Via Bigari nei pressi della Stazione Centrale (dove l'Ente è proprietario di un'area di oltre 7.700 m²) ed ospiterà anche il nuovo Museo dei Trasporti.
Il complesso, 5 piani per 5700 m² di uffici, 300 m² di spazi ristorazione e 1100 m² per il Museo trasporti (che avrà anche 500 m² esterni), dovrebbe essere ultimato nel 2015.
Attualmente nell'area ci sono due fabbricati in precarie condizioni di sicurezza strutturale, che ospitano i veicoli della Collezione Storica ATC e i rotabili storici dell'Amministrazione provinciale. Già nell'Accordo tra Provincia e Comune di Bologna sottoscritto il 20/02/2009 erano previsti interventi per il recupero e la riqualificazione del comparto urbano con la demolizione degli edifici esistenti e la creazione di un polo a destinazione mista direzionale-pubblica e museale. La proposta urbanistica si inserisce in un più complessivo progetto di riqualificazione urbana del quartiere Navile definito nel Piano Strutturale Comunale (PSC) ed è in parte scaturita da un importante processo di partecipazione urbanistica.
La realizzazione della nuova sede, in grado di ospitare circa 350-400 impiegati, dotata di una sala conferenze da 100 posti e di ampi spazi adatti al ricevimento del pubblico dei Centri per l'Impiego (Cip) al piano terreno, contribuirà significativamente alla razionalizzazione dell'assetto logistico degli uffici della Provincia di Bologna, con una significativa diminuzione degli affitti attualmente sostenuti.
Con la nuova Sede di via Bigari potranno essere infatti lasciate le sedi di via Malvasia/viale Silvani (Lavori Pubblici, Agricoltura e Servizi alla persona) e di via Del Borgo San Pietro/via Todaro (Cip, Servizio Lavoro, Sanità, Studi per la Programmazione) con un risparmio di 1.600.000 euro all'anno. Si ridurranno inoltre sensibilmente i costi di gestione sostenuti oggi a causa della scarsa efficienza energetica delle attuali sedi, grazie all'utilizzo di fonti energetiche alternative.
In questa ipotesi si manterrebbe come sede non di proprietà esclusivamente il fabbricato di via San Felice e quindi la disposizione degli uffici provinciali rimarrebbe incentrata su tre sedi principali: il polo centrale della Sede storica (Palazzo Malvezzi) di Via Zamboni, il complesso di via San Felice, che si è dimostrato funzionale e a basso costo, e il nuovo complesso di via Bigari.
Il nuovo insediamento, facilmente raggiungibile con gli autobus utilizzando le fermate di Via Matteotti e Via Bigari, potrà usufruire del grande parcheggio interrato (400 posti) e del collegamento con la stazione FS già realizzato, e sarà collegato con il Ponte di Via Matteotti e via S. Serlio alla rete dei percorsi ciclopedonali cittadini.
Per risolvere il problema dello spostamento dei mezzi rotabili dai capannoni esistenti, si prevede di realizzare allestimenti esterni (6 teche trasparenti in vetro e acciaio) di 500 mq, che saranno parte integrante del futuro museo, ma che potranno essere visitabili prima della fine dei lavori, in corrispondenza della linea ferroviaria esistente nei pressi di via Serlio.
L'accesso dei visitatori all'allestimento espositivo avverrà da via Bigari attraverso una struttura, l'info-box, appositamente realizzata che conterrà i servizi necessari.
La stima di massima dei costi di realizzazione della nuova Sede prevede un investimento complessivo di circa 27,7 milioni di euro; a tale cifra va aggiunto l'importo di 2,2 milioni per l'allestimento temporaneo del Museo dei trasporti nella fase di cantiere e i costi necessari per gli arredi ed i traslochi degli uffici e l'acquisizione di alcune aree dal Demanio e dal Comune di Bologna. Complessivamente si può stimare che il costo dell'intera operazione possa aggirarsi quindi intorno ai 31 milioni di euro.
Questa realizzazione non comporterà un ulteriore indebitamento della Provincia, poiché l'onere del pagamento dei ratei annuali di finanziamento potrà essere compensato con il mancato esborso per gli affitti. Si è inoltre valutato che il ricorso al leasing immobiliare pubblico fosse il percorso amministrativo più idoneo e sostenibile, sia dal punto di vista economico-finanziario, sia dal punto di vista del rispetto dei vincoli di spesa (Patto di stabilità in primis).
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Comunicato stampa: Dichiarazione della Presidente Draghetti