E' on line lo studio dell'Osservatorio provinciale delle immigrazioni a Bologna intitolato "Stranieri e appartenenza religiosa". I dati rivelano che ci sono più cristiani che musulmani tra gli immigrati che vivono a Bologna. Secondo le stime disponibili, metà degli stranieri è di "religione cristiana", in particolare "ortodossa"; quattro su 10, invece, sono di "religione musulmana". Bisogna dire però che questi numeri vanno trattati con cautela, per la difficoltà ad ottenerli e metterli in fila.
Come spiegato dai ricercatori l'unico modo per sapere veramente a quale religione una persona aderisca, che culti pratichi e che convincimenti di fede abbia è, chiederlo direttamente. Non è possibile calcolare credenze e pratiche di fede degli immigrati a partire dai dati anagrafici. Tuttavia, si può stimare la loro appartenenza sulla base della composizione religiosa ufficiale nei Paesi di origine. E questo (a partire da dati del 2008) è quel che si è provato a fare arrivando (con l'obiettivo di fornire uno strumento utile alla programmazione del welfare) ad accertare che la religione maggiormente rappresentata tra gli stranieri in provincia di Bologna è quella cristiana, che conta più di 40.000 cittadini, ovvero nove punti percentuali in più di quella musulmana.
In dettaglio, secondo il report dell'Osservatorio provinciale, all'interno del gruppo cristiano (che raduna il 49% degli immigrati che professano una fede e il 4,3% sul totale degli abitanti bolognesi), il culto più rappresentato è quello "ortodosso", con poco meno di 25.000 cittadini (il 58% di tutti gli stranieri "cristiani"). Tuttavia, se si scompone l'appartenenza 'cristiana' nei tre gruppi che la articolano (24.600 ortodossi, 14.300 cattolici, 3.500 protestanti), e li si considera singolarmente, i musulmani diventano la maggioranza relativa, con 34.400 cittadini; si può dire anche che il 3,5% della popolazione residente in provincia di Bologna è di religione musulmana. Più indietro i taoisti (3.400), i buddisti (1.600) e gli induisti (1.400).
Guardando più da vicino i gruppi, si scopre che mentre gli stranieri cristiani (soprattutto ortodossi e cattolici) vedono una maggioranza di donne (25.300 contro 17.200 uomini), prevale invece il genere maschile tra i musulmani (20.000 contro 14.200 donne) e gli induisti. Si può osservare inoltre che, mentre i musulmani con una vita sociale e associativa extrafamiliare di rilievo continuano ad aumentare in termini assoluti, da 10.300 nel 1997 a 34.400 nel 2008, tuttavia la loro incidenza sul totale degli stranieri è in diminuzione per l'incremento di arrivi dall'Est Europa, per l'ingresso della Romania nell'Ue, per le regolarizzazioni delle badanti provenienti da paesi a prevalenza cristiano-ortodossa.
Insomma, i dati dicono che la percentuale dei musulmani sul totale dei residenti italiani e stranieri sale (dall'1,1% del 1997 al 3,5% al 2008), ma questo gruppo, "benché faccia oramai parte integrante del tessuto sociale nazionale e locale, rimane molto minoritario se comparato alla popolazione totale".
In quattro dei sette distretti di Bologna, la religione maggioritaria tra gli stranieri residenti è quella cristiana (in ordine decrescente: Bologna-città e Casalecchio di Reno col 53%, San Lazzaro di Savena col 52%, Imola col 48%); in tre quella musulmana (Pianura Ovest col 55%, Porretta Terme col 53%, Pianura Est col 48%). Piuttosto equilibrati, in riferimento al rapporto numerico tra le due 'aggregazioni religiose', sono i distretti di Imola (solo tre punti percentuali di differenza) e Pianura Est (sette punti percentuali); più connotati invece, i distretti di Pianura Ovest (20 punti in più per la componente musulmana), Bologna-città (19 punti a favore di quella cristiana) e Casalecchio di Reno (15 punti in più, di nuovo, per il gruppo cristiano).
Link interno
Stranieri e appartenenza religiosa (dal sito Immigrazione)