Giovedì 19 marzo, a palazzo Malvezzi, si è svolto un incontro fra la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, il vice presidente Giacomo Venturi, gli assessori Marco Strada e Gabriella Montera e le delegazioni di agricoltori aderenti a Confagricoltura Bologna, Cia Bologna e Imola, Copagri (la delegazione era accompagnata dai presidenti Caliceti e Cristoni); era inoltre presente una delegazione di Sindaci e amministratori di alcuni Comuni montani.
L'incontro, richiesto da Confagricoltura, Cia e Copagri, aveva come tema la
grave situazione in cui si trovano le imprese agricole in particolare dell'area collinare e montana a causa della forte presenza di ungulati, sia nei territori dove sono cacciabili sia all'interno delle aree protette (parchi, oasi, riserve naturali) e delle
difficoltà burocratiche che ritardano i finanziamenti dovuti alle imprese.
Al termine del confronto la
Provincia si è impegnata a:
- attuare immediatamente il piano di controllo sul
capriolo così come previsto dagli atti adottati dalla Giunta;
- incrementare al massimo il piano di controllo sul
cinghiale attraverso gli ATC (ambiti territoriali di caccia) e ad aumentare sensibilmente il prelievo dei
cervi e dei caprioli nel 2009;
- farsi promotrice, insieme ai Parchi e ai Comuni interessati, di una proposta di modifica dell'articolo 37 della legge regionale 6/2005 relativo al parere vincolante dell'ISPRA (l'ex Istituto Nazionale della Fauna Selvatica) per l'attivazione dei piani di controllo nelle
aree a parco;
- modificare quanto previsto nel Piano faunistico provinciale venatorio (PFPV) sui siti di
rete Natura 2000 per rendere più efficaci le azioni di controllo sul cinghiale, e a sollecitare l'agenzia regionale AGREA a
sbloccare tutti i contributi spettanti alle imprese agricole a tutt'oggi non erogati senza alcun valido motivo;
- continuare l'azione per accelerare le attività amministrative di propria competenza per facilitare un
accesso più rapido ai finanziamenti.
Inoltre, nel prendere atto che il problema faunistico nel territorio montano ha raggiunto limiti non più sopportabili per le imprese agricole, l'Amministrazione provinciale si è impegnata a mettere in campo tutti gli strumenti straordinari, nel rispetto delle leggi vigenti, che saranno ritenuti idonei per attuare con la massima urgenza un piano di controllo straordinario sul capriolo.
A tal fine si è anche convenuto di istituire un
tavolo di lavoro composto da Amministrazione provinciale, ATC, Parchi e organizzazioni agricole per gestire e risolvere questa grave emergenza faunistica.
Tutti i partecipanti hanno espresso soddisfazione per l'esito dell'incontro.
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