La Conferenza degli Enti, presieduta dal sindaco della Città metropolitana Virginio Merola, nei giorni scorsi ha approvato all’unanimità il bilancio 2020 di ACER Bologna, che rappresenta anche quello di fine mandato dell’attuale Cda.
E’ stata l’occasione per un confronto, durante il quale gli Enti hanno ringraziato ACER ed espresso soddisfazione per il lavoro fatto negli ultimi quattro anni. Il sindaco Merola, in particolare, si è complimentato con la governance dell’Azienda Casa di Bologna auspicando una futura continuità perché “squadra che vince non si cambia”.
Il presidente di ACER Alessandro Alberani ha tenuto a precisare che gli importanti risultati raggiunti sono il frutto dell’impegno e del lavoro di tutti i dipendenti.
Per quanto riguarda il bilancio 2020, gli effetti dell’emergenza pandemica hanno rappresentato una vera e propria sfida per ACER, che chiude l’anno più difficile della nostra storia con un utile di 99.986 euro, malgrado l’aumento dei costi derivanti dal Covid per i cantieri e per la manutenzione. Un risultato particolarmente significativo se si considera che l’attuale Cda ha iniziato il mandato con uno sbilancio che nel 2016 ammontava a -888.466 euro.
Malgrado le restrizioni imposte dal lockdown, gli uffici ACER hanno ricevuto nel 2020 5.206 utenti. E’ stato rinforzato l’Urp e si è dato modo agli utenti di comunicare con tutte le modalità disponibili. Sono state 41.749 le telefonate arrivate al numero verde a cui si è dato risposta. Ad esse si aggiungono oltre 500 chiamate giunte sulle linee telefoniche attivate per l’emergenza Covid-19 e le 4.000 telefonate registrate sulla segreteria telefonica a cui è stato poi dato un riscontro.
Il grande piano del Comune “Mille case per Bologna” ha centrato l’obiettivo vedendo l’assegnazione in un biennio di oltre mille alloggi. Nel 2020 le assegnazioni sono state 506, di cui 459 di Erp e 47 di Ers. Per il bando in corso, Erp 11 2020, sono arrivate 5.060 domande, a dimostrazione di quanto sia consistente il numero di famiglie bisognose di una casa pubblica e in aumento a seguito del periodo di pandemia. I richiedenti presenti in graduatoria sono per il 43,16 italiani, l’8,02% comunitari e il 48,68% cittadini extra UE. Ma le proporzioni sono ben diverse se si considerano i nuclei attualmente residenti nelle case popolari dell’area metropolitana di Bologna: il 78,95% sono italiani, il 2,73% comunitari e il 18,32 extra UE.
A seguito dell’emergenza pandemica, ACER ha affiancato al piano straordinario già in atto per il recupero della morosità, l’attivazione di strumenti a tutela degli assegnatari intercorsi in morosità incolpevole a causa della perdita del lavoro o altri eventi. Per dare un aiuto concreto alla soluzione dei problemi sociali acuitisi con il Covid, il Cda di ACER ha deliberato di sospendere fino al 30 giugno 2022 le 250 decadenze per morosità già accertate, in modo che possano sanare il loro debito. Purtroppo invece riprenderanno il loro iter, secondo le tempistiche di legge, gli sfratti che erano già attivi prima del blocco sancito dal governo.
I cantieri hanno ripreso a pieno regime:
L’opportunità del Superecobonus 110%, che sarà presentata nel prossimo Cda ACER, vedrà il coinvolgimento di 100 fabbricati nell’area metropolitana, di cui 40 a Bologna. Per i lavori di manutenzione straordinaria sono già stati resi disponibili 52 milioni di euro.
Anche la manutenzione ordinaria non si è arrestata. Nel 2020 sono stati eseguiti 18.284 interventi manutentivi (oltre mille in più rispetto all’anno precedente) per un importo fatturato di 26.110.535.
L’ufficio Disciplina è stato potenziato a Bologna e nei comuni della Città metropolitana con un organico di 7 operatori, che agiscono spesso in collaborazione con le forze dell’ordine. L’aver raggiunto il risultato di zero occupazioni non esime ACER dal perseguire un’opera, educativa prima ancora che repressiva, di rispetto delle regole, combinando sempre la legalità con la coesione sociale.
Per questo prosegue il progetto ACER Social avviato nel corso di questo mandato amministrativo, che cerca di costruire percorsi facilitanti per le persone fragili, in collaborazione con i servizi sociali e altri soggetti del privato sociale.
Infine, l’Azienda sta avviando un processo di innovazione tecnologica e digitale, che sarà certamente un obiettivo a medio lungo-termine da lasciare in eredità al prossimo CdA.
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