Gli ingredienti sono musica, bar, cinema, libri e teatro, il contenitore un suggestivo chiostro medievale. L’invitante cocktail che ne esce è “Inchiostro Moonlight”, la rassegna culturale estiva promossa dalla società carnevalesca “Ocagiuliva” in collaborazione con Comune e Pro Loco di Persiceto e Associazione Carnevale Persiceto. Fino al 21 settembre si susseguiranno diversi appuntamenti a ingresso gratuito.
A seguito della riapertura del Chiostro di San Francesco, il Comune ha indetto un bando pubblico per individuare un partner con cui coprogettare attività ricreative e culturali durante il periodo estivo attraverso. Ad aggiudicarsi la gestione degli spazi del chiostro è stato “Inchiostro Moonlight”, il progetto della società carnevalesca Ocagiuliva che da luglio a settembre animerà l’estate persicetana con una rassegna di musica, libri, teatro e tanto altro. I vari appuntamenti saranno ospitati all’interno della suggestiva cornice del chiostro medievale con un allestimento tutto dedicato alla Luna, in occasione del 60° anniversario dell’allunaggio.
Tra i primi appuntamenti in cartellone il concerto di Rollerband (6 luglio) e le proiezioni di alcuni film di Buster Keaton accompagnati da musiche originali dal vivo di Marco Dalpane (5 e 7 luglio), lo spettacolo di improvvisazione teatrale (9 luglio).
Il programma proseguirà fino a settembre, per l’elenco degli eventi completo: www.facebook.com/inchiostromoonlight
Ingresso gratuito; accesso da piazza Carducci 9.
Il chiostro di San Francesco: storia e curiosità
Il suggestivo chiostro del complesso conventuale medievale di San Francesco, situato nel centro storico di San Giovanni in Persiceto, è stato danneggiato dal sisma del 2012: in questi anni, grazie ai finanziamenti regionali e comunali, sono stati eseguiti interventi di restauro e risanamento conservativo che hanno reso possibile la riapertura al pubblico di questo incantevole luogo.
Nell’antico refettorio del convento, durante lavori di ristrutturazione nel 1995, venne alla luce un grande affresco raffigurante un’Ultima Cena. Si tratta di un’opera di grandi dimensioni (oltre 6 metri di lunghezza) databile con tutta probabilità tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600. Il dipinto presenta caratteri stilistici e cromatici che rimandano a modelli veneti (il primo Tintoretto) ed orientaleggianti. Il dipinto è rimasto segreto per anni e proprio grazie ad un’intercapedine, che lo nascondeva ma che lo proteggeva anche, è giunto intatto sino a noi.