Il Comune candida l’intervento di riqualificazione del “Giardino B. Rambaldi e piazzetta Scarabelli” per l’assegnazione delle risorse nell’ambito del PNRR Investimento 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” di cui all’avviso pubblico in premessa richiamato”.
La giunta comunale ha infatti approvato oggi la specifica delibera, dopo l’incontro avuto ieri con l’Università di Bologna e con il Comitato Amici di San Domenico, per continuare il percorso di partecipazione nella progettualità del Giardino Rambaldi, che è cominciato un anno fa. L’obiettivo dell’incontro di ieri era quello, prima di inviare la candidatura, di cogliere ulteriori spunti, per valorizzare ancora di più la partecipazione dei cittadini che costituitosi in un comitato portano avanti istanze e valorizzano quotidianamente il giardino stesso.
L’intervento di riqualificazione che viene candidato contiene una progettualità più ampia e articolata, rispetto a quella presentata un anno fa, alla luce del confronto emerso con la Soprintendenza e con il Comitato, ed ha un importo pari a 1.347.581,00.
Perché l’esigenza di un restauro - Il “Giardino Rambaldi e piazzetta Scarabelli” si trova all’interno del tessuto storico della città di Imola, a nord-ovest della via Appia, tra le vie Cavour, Felice Orsini e Quarto: rappresenta un’importante infrastruttura verde essendo al contempo uno dei pochi polmoni verdi presenti nel centro storico. È uno spazio molto utilizzato dai cittadini e quindi con un forte legame di animazione sociale e di legame con la comunità.
L’esigenza di un intervento di restauro del ‘Giardino Rambaldi’ nasce dall’importanza che il luogo assume, uno dei pochi spazi verdi all’interno del tessuto storico della città, ma anche, e soprattutto, per l’importante valenza storico-culturale che assume per la presenza del Museo di San Domenico, della chiesa di san Domenico e dell’omonimo ristorante stellato che fanno diventare il Giardino un punto centrale nelle attività culturali della città.
Oggi l’area prossima all’accesso del Museo, in particolare, è poco visibile e non ha l’importanza che dovrebbe avere come richiamo culturale della città. Si rende necessario quindi un completo ripensamento dell’area in modo tale da metterla in comunicazione con lo stesso Giardino e la città. Il processo di trasformazione del luogo, infatti, ad oggi pare non aver tenuto in considerazione le relazioni con l’intorno e la città per cui sembra ancora chiuso in sé stesso.
Aprire il giardino alla città - Il restauro deve necessariamente prevedere la sua apertura in modo che l’intera area diventi parte dell’intera infrastruttura di spazi aperti della città, anche in relazione alla struttura del bar lungo via Orsini.
Il livello orizzontale, il suolo con le pavimentazioni e i segni morbidi delle aiuole, necessita di un ridisegno che ne mantenga il carattere curvilineo romantico ma prediliga pavimentazioni permeabili e semipermeabili nell’ottica di una generale sostenibilità ambientale e per l’aspetto della sicurezza e fruizione dell’intera area. È fondamentale il censimento della vegetazione e del suo stato, sia arborea che prativa; la componente arborea verrà implementata ove necessario in funzione delle relazioni con gli elementi vicini e le diverse visuali verso edifici e spazi limitrofi. Verrà fatto anche un lavoro sui pavimenti, che garantirà inoltre un maggior respiro agli apparati radicali delle piante soprattutto in alcune zone dove il pavimento in asfalto denota dissesti. I tappeti erbosi presentano in alcune zone una crescita molto stentata causata dalla poca luce e dalla presenza degli aghi dei cedri.
Infine verranno introdotti strumenti, soluzioni, dispositivi e prodotti che attualmente non sono presenti nel Giardino di San Domenico e che rimarranno nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale al termine del processo di restauro e riqualificazione. Si tratta, in particolare: la rete hot-spot wifi e l’impianto di videosorveglianza; strumenti specifici per assicurare un'adeguata esperienza di visita alle persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva; pannelli informativi con QR-code che permettono di ampliare e approfondire le informazioni sul giardino e il Museo; audioguida realizzata usando la piattaforma izi.Travel CMS, su base cartografica Google Maps, visualizzabile su dispositivi mobili, per far conoscere e utilizzare il percorso geologico dal Parco della Vena del Gesso (candidato Patrimonio Unesco) al Gabinetto di Scarabelli, posto all’interno del museo San Domenico, annesso al Giardino Rambaldi e al Parco delle Acque Minerali e che rendono il Giardino parte integrante della visita al Museo.
La soddisfazione del sindaco Marco Panieri - “Esprimo grande soddisfazione per essere riusciti a candidare ai fondi PNRR anche il progetto “Giardino B. Rambaldi e piazzetta Scarabelli”, dopo quello del Parco delle Acque Minerali. Per questo ringrazio la macchina comunale e tutti i tecnici coinvolti, per l’importate lavoro che ha consentito la candidatura di questi due progetti di rilevante interesse storico culturale per la città” commenta il sindaco Marco Panieri. Che ricorda come la candidatura del “Giardino B. Rambaldi e piazzetta Scarabelli” sia avvenuta questa mattina, al termine di un iter che ha visto ieri l’arrivo del decreto del ministero della Cultura che definisce la tutela di rilevanza storico-culturale del giardino stesso, ai sensi del dlgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e l’incontro con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), con cui è avviata la collaborazione tecnico-scientifica in materia di pianificazione e progettazione territoriale e di spazi aperti ed aree verdi, e con i cittadini riuniti nel Comitato Amici di San Domenico.
Per la candidatura del progetto era necessario, infatti, che il giardino fosse sottoposto ad uno specifico vincolo di tutela del ministero della Cultura e non solo ad un “generico” vincolo “ope legis”.
“Oggi possiamo pensare a rigenerare un’area di grande importanza e crocevia di vere eccellenze per la città, dal museo alla chiesa di San Domenico, all’omonimo ristorante, fino alle diverse attività che si sono insediate di recente, come il ‘Bar ai giardini’, dando un forte messaggio di ripartenza per un luogo che è anche vicino alla biblioteca ed al teatro” aggiunge il primo cittadino.
“Nel progetto di rigenerazione un ruolo importante è stato svolto e lo sarà anche in futuro dal coinvolgimento del Comitato Amici di San Domenico che anche nella giornata di ieri abbiamo incontrato, nell’ottica di partecipazione e di una progettazione condivisa che vede insieme al Comune come attore principale anche la facoltà di Verde Ornamentale dell’Università di Bologna – spiega Panieri -. Il confronto con il Comitato Amici di San Domenico è partito un anno fa, con una prima bozza di progetto, sono poi seguiti altri incontri, come quello di ieri, che non sarà certo l’ultimo”.
“Il progetto di recupero del giardino è anche all’interno del piano delle opere pubbliche del Comune per un importo di 300 mila euro circa, per una riqualificazione che teneva conto solo di un restyling. Ora invece – spiega il sindaco Marco Panieri - l’intervento di riqualificazione candidato al PNRR, per un importo pari a 1.347.581,00 euro, vede una progettazione più ampia, con il coinvolgimento anche del museo di San Domenico, per creare un nuovo legame con il suo ingresso, più appropriato, nuovi interventi sul verde e sugli arredi, un sistema di videosorveglianza e sistemi tecnologici innovativi, a partire da applicazioni per coinvolgere i turisti e mettere in collegamento il giardino stesso anche con il museo e il parco delle Acque minerali. Infine, il nuovo intervento, per non apportare stravolgimenti, tiene conto della storicità dei luoghi e si basa su una attenta analisi del contesto storico e paesaggistico dello spazio”.
“Un grazie, infine, alla Sovrintendenza per il confronto continuo fin qui svolto e per quello futuro, nell’indirizzo alla vocazione conservativa dei luoghi, una volta messo a punto il progetto esecutivo” conclude il sindaco Marco Panieri.
Fonte: Ufficio stampa Comune di Imola
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