Comunicato stampa

"Il permesso di soggiorno è il documento fondamentale per la vita degli immigrati in Italia". Questa è la premessa contenuta nell'ordine del giorno urgente approvato lunedì in Consiglio provinciale che chiede modifiche legislative su procedure, durata, tempi e costi relativi a rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, nonché azioni contro lo sfruttamento del lavoro irregolare.

L'odg, proposto da Daniela Vannini-Pd e sottoscritto da Fds, Fli e Udc, prende le mosse da tre ordini del giorno approvati dal Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna relativi a: permesso di soggiorno per attesa occupazione e interventi per i cittadini stranieri in cassa integrazione; sfruttamento della manodopera straniera da parte sia dei cittadini italiani che stranieri e tutela degli sfruttati; contrasto dell'immigrazione clandestina e tutela e promozione dell'immigrazione legale. Il documento, approvato con 19 voti favorevoli (Pd, Fds, Sabbioni-Fli e Tartarini-Gruppo Misto) 2 astenuti (Pdl) e la non partecipazione al voto di Guidotti-Fli e Rambaldi-Gruppo Misto) chiede nello specifico:

-al Parlamento e al Governo di promuovere la modifica dell'Art. 22 del testo unico sull'immigrazione, al comma 11, estendendo la durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione da sei mesi ad almeno un anno;

- al Ministero dell'Interno e al Ministero dell'Economia e delle Finanze di ridurre drasticamente i costi per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, eventualmente eliminando il contributo introdotto con il Decreto del 6 Ottobre 2011;

-al Ministero dell'interno di provvedere affinché le Questure aprano uno Sportello Informazioni a supporto degli uffici Immigrazione, avvalendosi del contributo di mediatori culturali;

- al Ministero dell'Interno di individuare procedure per ridurre i tempi dell'iter amministrativo del rinnovo dei permessi di soggiorno, compresi quelli per attesa occupazione;

-al Ministero del Welfare, dell'Interno e del Lavoro di costituire una banca dati delle persone regolarmente entrate sul territorio nazionale e ivi residenti;

- al Parlamento, al Governo, alle Giunte regionale e provinciale di rafforzare e promuovere la conoscenza presso la popolazione straniera degli strumenti esistenti per combattere e fronteggiare lo sfruttamento del lavoro irregolare;

- all'INPS di ridurre i tempi di erogazione delle indennità legate agli ammortizzatori.