Dopo il risultato politico sulle quote di genere avvenuto alla Camera di Deputati nel corso dell’approvazione del testo dell’Italicum, “che ha visto respinti tutte e tre gli emendamenti presentati che volevano garantire la parità, proponendo l’alternanza nelle liste elettorali, l’alternanza nei capolista e un tetto massimo del 60% di un unico genere fra i capolista in ciascuna regione”, l'ordine del giorno approvato ieri in Consiglio provinciale chiede che “si arrivi ad una sostanziale modifica del testo della legge elettorale a favore della parità di genere, con l’inserimento di norme antidiscriminatorie tese ad agevolare l’ingresso di donne al Parlamento”.
Valutati i dati complessivi insoddisfacenti dell'attuale “rappresentanza femminile in Parlamento pari al 29% (Senato 27,3% senatrici 86 su 315; Camera 31,3% deputate 198 su 630), che fa dell’Italia il fanalino di coda in Europa” nel documento si esprime contrarietà e preoccupazione per questo risultato.
L'odg proposto in aula da Claudia Rubini del Pdl e poi sottoscritto dalle consigliere Pd Degli Esposti, Vannini, Torchi, Cocchi, Fusco, Musolesi, Rebecchi e Costa, è stato approvato con 18 voti a favore (Pdl, Pd e Nanni-Misto), 1 astenuto (Tartarini-Misto) e il voto contrario di Pagnetti del gruppo Misto.