Il Consiglio metropolitano, nella seduta del 14 dicembre, ha approvato all’unanimità il Bilancio di previsione 2023-2025 e il Programma delle attività per il 2023 dell'Istituzione Gian Franco Minguzzi.
La programmazione di lavoro per l’anno 2023 riprende e rafforza la presenza dell’Istituzione Gian Franco Minguzzi a livello metropolitano, sia negli ambiti tradizionali, come la salute mentale, le politiche sociali e socio-educative, con approfondimenti teorici e metodologici (la recovery, il budget di salute, l’integrazione socio-sanitaria, la coprogettazione), sia su altri temi al centro dell’attenzione e del dibattito attuale, come la disabilità, il disagio giovanile, i Neet, il recupero e la trasmissione della memoria storica.
Partendo dall’osservazione e dall’ascolto di operatori dei servizi territoriali distrettuali e del terzo settore, e delle famiglie l’Istituzione ha approfondito e posto all’attenzione dei numerosi attori del territorio metropolitano diverse tematiche e modelli di intervento, per portare un contributo di riflessione e di pensiero alla costruzione di un welfare di prossimità, partecipato e generativo, in grado di rispondere alle molteplici fragilità emergenti nelle diverse fasce di popolazione.
Grazie al consolidamento della collaborazione con la Struttura Tecnica metropolitana e con l'Ufficio di supporto alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria metropolitana (CTSSM), l'Istituzione ha operato in questi anni per diventare interlocutore riconosciuto e ricercato dai Servizi e dagli Uffici di Piano distrettuali per condividere ricerche, interventi di formazione e programmi di lavoro.
“Il programma di lavoro 2023 dà continuità ai progetti avviati e apre nuove piste di lavoro – commenta Sara Accorsi, consigliera metropolitana delegata al Welfare – Stiamo vivendo un momento storico estremamente importante per la costruzione di un welfare di prossimità, di cambiamento rispetto al passato, e crediamo che l’Istituzione possa dare il suo contributo, così come ha fatto finora, creando ponti e luoghi di pensiero fra operatori ed esperti del settore, fra docenti universitari e soggetti del terzo settore, fra cittadini e amministratori”.
Nel 2023 saranno tre le aree tematiche prevalenti:
1. Promozione della salute mentale.Tra le attività significative che verranno portate avanti e implementate troviamo:
Proseguirà anche il servizio di informazione SOStengo! rivolto a cittadini e amministratori di sostegno volontari su tutto il territorio metropolitano e le relative attività formative.
2. Politiche sociali e socio-educative.Proseguiranno le attività relative al tema del disagio minorile e del contrasto alla dispersione scolastica, in collaborazione con il Coordinamento metropolitano infanzia e adolescenza, mediante approfondimenti sull’operatività e funzioni degli sportelli d’ascolto a scuola, sul tema dei ritirati sociali e dei “Neet”, su cui è stato di recente firmato un Protocollo tra Regione, Comune di Bologna e Città metropolitana. Sarà promosso un percorso di riflessione e di azione sul tema della violenza adolescenziale e giovanile. Saranno attivati collegamenti con le Consulte dei giovani esistenti a livello metropolitano, per coprogettare azioni volte a costruire patti di comunità.
Si prevedono anche approfondimenti sul tema delle disabilità con una ricognizione sulle politiche a favore delle persone disabili. Proseguirà il confronto con le associazioni attive nel settore sul tema dell’accessibilità relazionale, ma anche su altre tematiche quali l’attivismo, l’abitare indipendente, l'accompagnamento dei genitori al seguito di una diagnosi, le possibilità operative del “Durante e dopo di noi”, fino a immaginare proposte “senza di voi”.
Relativamente alle tematiche riconducibili all'ambito interculturale, proseguiranno, in collaborazione con l'Area Sviluppo sociale della Città Metropolitana, i progetti “Ogni Lingua vale” e “Sostegno alla genitorialità” con una serie di incontri sul tema di genitorialità e lingue madri nell’ambito di “Trame educative”. All’interno del progetto “Manuale per attivisti antidiscriminazione”, verranno realizzati incontri presso scuole, università e spazi pubblici con attiviste e attivisti di origine migrante sul tema “la propria professione come spazio di attivismo”.
3. Nell’ambito delle numerose attività legate al welfare culturale proseguiranno le collaborazioni con importanti agenzie culturali del territorio, che lavorano tutte in rete: la Rete degli Archivi del presente (che riunisce 17 archivi cittadini), con la Mostra “Il coraggio di cambiare. Il welfare negli anni settanta a Bologna"; la Rete delle biblioteche specializzate che vede la collaborazione di 18 biblioteche che annualmente condividono un programma di lavoro su temi di interesse comune e organizzano un festival; la Rete regionale dei teatri della salute mentale, nell’ambito di un Protocollo regionale con assessorato alla Sanità e alla Cultura (con iniziative di formazione e di sensibilizzazione), LA Rete dei teatri solidali.
E ancora, continuerà il progetto Memorie vive, con focus sui temi anziani e disabilità. Gli Istituti superiori saranno ancora una volta coinvolti nella valorizzazione del fondo archivistico dell’ex-Ospedale Psichiatrico Provinciale “F. Roncati” e della biblioteca della salute mentale e delle scienze umane Minguzzi - Gentili.
Sempre in tema di coprogettazione, nel 2023 l’Istituzione darà supporto alla proposta che nel quartiere Navile di Bologna si aggregherà attorno al progetto “C’è vita su al Gorki. Progettare e sostenere comunità del Possibile”, per rigenerare gli spazi del centro civico di quartiere attraverso attività artistico-culturali e forme sperimentali di integrazione sociosanitaria. L’Istituzione svolgerà la rilevazione dell'impatto prodotto dalle attività di welfare culturale sulla condizione di benessere della popolazione, in collaborazione con altri soggetti pubblici interessati a implementare esperienze di integrazione sociosanitaria sul territorio.
Per quanto riguarda l'aspetto economico, la situazione si presenta positiva e stabile, potendo prevedere la conferma dei finanziamenti assegnati negli ultimi anni sia dalla Città metropolitana, sia da altri enti per la realizzazione di interventi specifici (tra cui progetto Teatro e salute mentale e il Servizio Sostengo).