La Città metropolitana di Bologna aderisce all’Associazione Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie. L’adesione è stata votata a unanimità dal Consiglio metropolitano nella seduta del 23 novembre. L’adesione comporta il conferimento di una quota associativa annua di 2.000 euro, già stanziata nel Bilancio preventivo 2023-2025.
Nelle motivazioni dell’adesione, si denota che le mafie non siano più solo un problema di ordine pubblico, né costituiscano un pericolo solo per le regioni meridionali, ma rappresentino la più forte insidia alla convivenza civile, alla saldezza e alla credibilità delle istituzioni democratiche, al corretto funzionamento dell'economia, impedendo lo sviluppo della democrazia e il pieno esercizio dei diritti dei cittadini. La Città metropolitana di Bologna, condivide le posizioni e le valutazioni dell’Associazione, anche in riferimento al giudizio secondo cui il diritto al lavoro, all'istruzione, alla sicurezza, alla giustizia non potranno essere goduti da nessuno se non si sconfigge l'illegalità organizzata.
Esaminato l’Atto Costitutivo, lo Statuto e la Carta d'Intenti dell'Associazione e riconosciuto che gli scopi e le finalità della stessa sono perfettamente rispondenti alle intenzioni dell’Ente, la Città metropolitana di Bologna ritiene che il documento denominato “Carta di Avviso Pubblico”, codice etico predisposto da Avviso Pubblico, possa rappresentare un utile strumento di riferimento dal quale ogni ente locale potrà attingere per cercare di agire concretamente sul versante della prevenzione delle nuove e più insidiose forme di corruzione e per promuovere la cultura della trasparenza e della legalità.
"Ogni istituzione deve fare la propria parte e tanto più devono farla le istituzioni più vicine ai cittadini - spiega Franco Cima, consigliere metropolitano delegato agli Affari istituzionali - In tali istituzioni, una nuova classe dirigente sta seriamente lavorando, pur tra mille ritardi e difficoltà. Una leva di amministratori e amministratrici che, al di là dell'appartenenza politico–ideologica, colloca il bene comune al di sopra delle proprie posizioni, si cimenta con l'etica della responsabilità, ricerca un dialogo con i cittadini e ne sollecita la partecipazione. A tale classe dirigente spetta in primis oggi il compito di 'organizzare la legalità', offrendo ai cittadini le occasioni e gli strumenti per sottrarsi all'invasione del contropotere criminale. L'adesione ad Avviso Pubblico è un'azione concreta di questo impegno". Il consigliere Cima ha sottolineato infine come "tale sensibilità sia stata condivisa da tutte le parti politiche presenti in Consiglio metropolitano, a testimonianza di un impegno comune e responsabile sul tema".