È on line il rapporto integrale "Cittadini stranieri in provincia di Bologna: caratteristiche e tendenze – Edizione 2015", realizzato dalla Fondazione di ricerca Istituto Carlo Cattaneo per l’Osservatorio delle Immigrazioni della Città metropolitana di Bologna.
Dopo aver illustrato nella prima sezione il dimensionamento e la caratterizzazione socio-demografica (genere, età, cittadinanza, comune di residenza, ecc.) dei cittadini stranieri presenti nel territorio bolognese, nella seconda il mercato del lavoro, analizzando l’inserimento lavorativo dei cittadini stranieri, le caratteristiche occupazionali e le dinamiche lavorative, la terza e ultima sezione prende in esame formazione, istruzione e condizione sociale dei cittadini stranieri nell’area metropolitana di Bologna.
I dati relativi al percorso scolastico rilevano che nell’area metropolitana di Bologna l'incidenza maggiore di bambini stranieri - provenienti soprattutto dalla Romania, dal Marocco e dalla Moldova - è nella fascia 0-36 mesi (nidi di infanzia), dove arriva a circa il 23%. Nelle scuole di infanzia è del 16,0% del totale, nella scuola primaria e secondaria è del 14,6% del totale.
Nella scuola secondaria di II grado emerge che solo il 16,2% degli studenti stranieri frequenta un liceo, contro il 46,2% degli italiani. La presenza straniera è decisamente più elevata nell’area tecnica (38,4% contro il 32,3% degli italiani) e, soprattutto, professionale (43,7% contro 18,2%).
Per quanto riguarda l'Università, gli studenti stranieri iscritti nell’a.a. 2013/2014 sono oltre 5mila, il 6,5% del totale. Fra loro, per la prima volta il primato è degli studenti cinesi: 735 iscritti, 14,6% del totale degli stranieri. Seguono albanesi (14,4%), sammarinesi (8,1%), rumeni (6,9%) e camerunensi (5,8%).
Aumentano anche i laureati stranieri. Nell’anno solare 2013, nell’Ateneo di Bologna sono stati 898 (5,7% del totale dei laureati di quell'anno), dato superiore a quello degli Atenei sia emiliano-romagnoli (4,9%), sia dell’intero Paese (3,3%).
I nuclei familiari assegnatari di alloggi Erp al 31 dicembre 2014, nell’area metropolitana di Bologna risultano 16.914; per il 14,2% di questi il titolare del contratto di assegnazione è straniero.
Circa le prestazioni sanitarie, nell’area metropolitana di Bologna, i parti di donne straniere sono passati dai 1.176 del 2003 ai 2.382 del 2014 (29% del totale). Nello stesso periodo, invece, sono calati del 12,8% (da circa 6.700 a 5.842) i parti di donne italiane, di cui il 70% è seguito da un ginecologo privato. Le straniere sono più spesso seguite da specialisti dei consultori pubblici (71,4%) oppure degli ambulatori istituiti presso gli ospedali pubblici (9,2%). Soltanto lo 0,6% delle donne straniere non utilizza alcun servizio, percentuale che indica un'elevata efficacia della rete dei servizi nell’intercettare questo segmento di popolazione.
L’8,0% dei 207.252 ricoveri ospedalieri registrati nel 2014 nel territorio ha interessato cittadini straniero: in prevalenza rumeni (18,2%), marocchini (14,0%) e albanesi (8,7%).
Nei pronto soccorso degli ospedali metropolitani, nel 2014 si sono registrati 375.905 prestazioni a favore di cittadini stranieri residenti e non (12,8% del totale).
Le prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate a cittadini stranieri nel 2014 sono il 6,6% del totale, fino al 2007 erano meno del 4% e soltanto nel 2010 è stato superato il 5%. In maggioranza, si tratta – sia per gli italiani sia per gli stranieri (rispettivamente il 67,4% e il 63,7%) – di prestazioni di specialistica ambulatoriale ordinaria.
Nel 2014, nelle Aziende Usl di Bologna e Imola, delle oltre 1.400 interruzioni di gravidanza effettuate, il 45,1% ha riguardato donne straniere, per le quali il tasso di abortività (rapporto tra numero di interruzioni volontarie e numero di donne in età fertile) nel 2014 risulta pari a 19,9 per mille fra le straniere, dato in progressiva flessione: nel 2013 era prossimo al 22‰, nel 2008 superava il 27‰ e nel 2005 vicino al 40‰.
Gli utenti degli sportelli sociali dell’area metropolitana nel 2014 sono stati oltre 54mila. Fra quelli di cui si conosce la cittadinanza il 28,5% è straniero, in prevalenza del Marocco (30% ), Romania (16,1%), Albania (10,4%) e Tunisia (7,0%). Circa un terzo degli utenti italiani ha almeno 75 anni, percentuale che scende allo 0,7% degli stranieri. Il bisogno maggiormente espresso dagli utenti è di natura economica (45%), maggiore fra gli stranieri (69,7%) che fra gli italiani (36,7%). Seguono le esigenze di cura e di accudimento, più frequenti fra gli italiani (26,4% contro il 4,1% registrato fra gli stranieri), in linea con l’utenza, costituita principalmente da anziani nel caso degli italiani. Fra gli stranieri il secondo bisogno è legato all’abitazione: 22,0% degli utenti stranieri contro l’11,2% degli italiani. Il terzo posto, per tutti, concerne richieste di informazione e orientamento ai servizi.
Al 31 dicembre 2013 (ultimo dato disponibile) i cittadini stranieri utenti dei presidi socio-assistenziali dell’area «adulti in difficoltà» dell’area metropolitana di Bologna erano 112 (in netta maggioranza uomini), pari al 19,1% del totale. Consistente la presenza straniera nell’«area minori», 133 utenti, pari al 56,1% dell’utenza complessiva, con una netta prevalenza di maschi: il presidio della “Comunità educativa residenziale” accoglie il 72,2% degli utenti stranieri.
I detenuti nella Casa circondariale di Bologna (la cui competenza travalica i confini locali ma, come il Centro di giustizia minorile, è sita sul territorio metropolitano) al 31 dicembre 2013 erano 886, di cui 530 – il 59,8% – con cittadinanza straniera.
Al Centro di giustizia minorile nel 2013 hanno avuto accesso 58 giovani – di cui 34 stranieri – presso il Centro di prima accoglienza; 109, di cui 80 stranieri, presso l’Istituto di pena minorile; 43 – di cui 25 stranieri – nelle comunità ministeriali e 123, di cui 48 stranieri, in comunità private. L’Ufficio dei servizi sociali per i minori si è occupato di 1.068 ragazzi e ragazze, di cui 630 (59,0% stranieri), ed inoltre di 1.301 casi – di cui 768 (59,0%) stranieri – segnalati dall’autorità giudiziaria.
Il rapporto completo è consultabile e scaricabile dal sito www.cittametropolitana.bo.it/immigrazione