"Una revisione della politica scolastica che rimetta al centro la qualità educativa della scuola e garantisca gli organici del personale docente e non docente in grado di rispondere alle esigenze della didattica e che tenga conto dei bisogni delle famiglie". È quanto il Consiglio chiede al Governo attraverso l'ordine del giorno approvato ieri pomeriggio in aula con 22 voti a favore (Pd, Fds, Udc, Fli e Gruppo Misto) e 2 voti contrari di Pdl e Lega.
L'odg chiede inoltre alle Giunte di Regione e Provincia "di attivarsi per iniziare un rapporto con l'Università di Bologna che favorisca l'inserimento costante e sistematico dei tirocinanti nelle classi, per completare la loro formazione coadiuvando gli insegnanti sul campo". Il documento, proposto da Maria Grazia Baruffaldi-Pd e sottoscritto da Idv, Fds e Pagnetti del Gruppo Misto, mette in evidenza le conseguenze della politica scolastica del Governo "improntata in questi ultimi anni ai tagli degli investimenti relativi agli organici e agli edifici scolastici". Tagli che, secondo l'odg, non tengono conto del quadro che emerge da una lettura dei dati: "da un confronto degli organici del personale docente e non docente degli ultimi anni scolastici, si rileva nella nostra regione il calo di ulteriori 881 docenti per l' anno scolastico 2011-2012 (erano meno 1019 nel 2010-2011) e meno 728 per gli assistenti tecnici e amministrativi negli ultimi due anni".
documento sottolinea inoltre che "sul territorio provinciale sono in aumento le liste di attesa per i nidi (180 nella sola città di Bologna); che la riduzione dell'orario scolastico a 27 ore produce gravi conseguenze per la qualità dell'attività scolastica e per le pesanti ricadute sulle famiglie che hanno difficoltà a collocare i propri figli al termine della scuola". Infine alla Giunta regionale viene chiesto di "affrontare il tema delle liste di attesa nei nidi comunali, aprendo un confronto sul territorio con i soggetti coinvolti, per valutare come organizzare il servizio nel modo più rispondente alle esigenze dei bambini e alla qualità dell'offerta educativa".