La presidente Beatrice Draghetti esprime alla famiglia e alla comunità sportiva bolognese il cordoglio della Provincia per la scomparsa di Giacomo Bulgarelli, la "bandiera rossoblù" per eccellenza del Bologna calcio, avvenuta ieri sera nella casa di cura Villa Nigrisoli. Bulgarelli, 68 anni, da tempo gravemente ammalato, è stato campione e capitano del Bologna negli anni '60 e '70 (486 presenze), uomo simbolo dell'unico scudetto vinto nel 1964 all'Olimpico nello spareggio contro l'Inter, con la squadra ''che giocava come in paradiso'', allenata da Fulvio Bernardini, ma anche uno dei mitici centrocampisti della Nazionale (27 gare, 7 gol) assieme a Mazzola e Rivera.
Bulgarelli proveniva da una famiglia agiata della borghesia ed era uno dei pochi calciatori ad aver frequentato e finito il liceo, al "San Luigi". Con la Provincia ha sempre avuto un rapporto stretto, dal conferimento del Premio Provincia nell'anno dello scudetto del Bologna al coinvolgimento e alla collaborazione in diverse iniziative dell'Amministrazione e dell'assessorato provinciale allo Sport. "Bulgarelli - scrive Draghetti - per Bologna è un simbolo, qualcosa di intoccabile come le Due Torri. Non solo nella sua carriera calcistica ha sempre vestito la maglia rossoblù, ma era evidentemente legato e affezionato alla città, tanto da tornarci sempre e da restarci anche quando cominciò con successo la carriera di commentatore televisivo. Per questo motivo era e sarà per sempre nel cuore dei bolognesi, non solo tifosi". "È una giornata di lutto per lo sport italiano e per l'intera comunità bolognese", aggiunge l'assessore provinciale allo Sport, Marco Strada, che "da tifoso" ricorda "il campione che emozionava grazie alla sua immensa classe e che ci regalò uno storico scudetto", e "da assessore" sottolinea il Bulgarelli "splendido e brillante testimonial in molte iniziative di solidarietà a fianco della Provincia".