Prove tecniche di Città Metropolitana per la cultura: la Provincia di Bolognae i 55 Comuni del territorio bolognese hanno concordato la proroga a tutto il 2015 del "Protocollo d’Intesa per la realizzazione di un sistema distrettuale per la cultura", sottoscritto la prima volta nel 2012. Il sistema è attualmente costituito da sei Distretti (Casalecchio di Reno – Imolese - Montagna – Pianura Est - Pianura Ovest – San Lazzaro) che, insieme a Bologna, organizzano i servizi e l'attività culturale dei Comuni - con 250 istituti culturali e centinaia di associazioni e soggetti locali - offerti al milione di residenti. All'Ente di area vasta è demandato il ruolo di programmazione, coordinamento e valorizzazione, imperniato su concertazione e sussidiarietà.
La proroga – approvata dalla Giunta provinciale – è stata decisa al fine di dare continuità e sostegno, nella delicata fase di passaggio alla Città Metropolitana, ai servizi e alle attività culturali rivolti al territorio. Tra i tanti basti ricordare gli interventi volti a garantire l'adesione delle biblioteche del territorio al Polo Ubo-Sbn e alla biblioteca digitale Mlol Media Library On Line insieme alle biblioteche cittadine, i progetti di rete in ambito didattico e promozionale per biblioteche, archivi storici e musei, la promozione ed il coordinamento delle attività di spettacolo, con decine di eventi, rassegne, festival di qualità, appartenenti a tutti i linguaggi artistici.
A questa attività che ha riflessi immediati sulla qualità della vita dei cittadini si affianca una proficua collaborazione istituzionale e di programmazione svolta all'interno dei tavoli tecnici e politici e dei gruppi di lavoro tematici (biblioteche, musei, teatri), a livello sia dei singoli distretti che sovradistrettuale.Il sistema metropolitano di governance culturale si propone infatti di favorire una programmazione coordinata e condivisa delle politiche culturali territoriali (servizi, attività, progetti), in un'ottica di integrazione tra capoluogo e territorio e di efficacia/efficienza nell'utilizzo delle risorse. Il sistema rappresenta così una risposta concreta alla diffusa e crescente domanda di cultura e all'esigenza di valorizzare le risorse e l'offerta culturale del territorio anche al fine di favorire lo sviluppo economico, occupazionale, turistico, e la creazione di identità, integrazione e coesione sociale. Inoltre, costituisce un'eloquente anteprima del ruolo che potrà assumere il governo di area vasta come organo di programmazione e valorizzazione, fornitore di servizi per le istituzioni, la comunità ed i singoli cittadini.
"I Distretti portano in dote alla Città Metropolitana una modalità virtuosa di rapporto tra città e territorio - evidenzia l’Assessore a Cultura, Istruzione, Formazione e Lavoro della Provincia di Bologna, Giuseppe De Biasi. "ll sistema metropolitano dei Distretti culturali ha attivato in due anni un vero e proprio modello di good practices per la cultura che abbiamo ritenuto necessario mettere in sicurezza in vista del passaggio istituzionale dalla Provincia alla Città Metropolitana a fronte della persistente incertezza in merito alle funzioni del nuovo ente per quanto riguarda non solo la cultura ma anche scuole superiori e lavoro. Questa sarà la vera sfida: creare meccanismi di connessione, di scambio continuo e un'area vasta reale, concepita in termini funzionali e non solo geografici. La proroga dei Distretti è un contributo a questa sfida".