Comunicato stampa

21 settembre 2010 - Peschereccio mitragliato dalla motovedetta libica


 
 

Il Consiglio sollecita il Governo a chiarire i termini dell'accordo con la Libia

"Aprire il fuoco ad altezza d'uomo contro un peschereccio che svolgeva il suo lavoro in acque internazionali non può essere considerato 'atto di amicizia'". Con questa considerazione il Consiglio provinciale sollecita un intervento sul Governo da parte dei parlamentari eletti nel territorio bolognese "affinché vengano chiariti i termini dell'accordo di rinnovata amicizia che ci lega con la Libia e se gli accordi siano tali da farci ritenere come irripetibile il gravissimo fatto in oggetto e garantiscano l'assoluta sicurezza della navigazione, a qualsiasi titolo effettuata, in quelle acque internazionali".


L'invito rivolto ai parlamentari bolognesi è contenuto nell'ordine del giorno urgente, presentato ieri in Consiglio dai Gruppi Udc e Fli che è stato approvato con 20 voti a favore (Udc, Fli, Pd, Misto, Pdci/Prc) e 5 contrari (Pdl e Lega). Il documento sottolinea tra l'altro che la motovedetta dalla quale è partito il fuoco contro il motopeschereccio Ariete di Mazara del Vallo lo scorso 12 settembre "fa parte di un gruppo di navi donate dall'Italia alla Libia nell'ambito degli accordi politico-diplomatici che avrebbero dovuto sancire una rinnovata amicizia tra i due paesi e che su questa nave erano presenti per servizio ben sei militari italiani".

L'odg considera inoltre "le dichiarazioni di alcuni Ministri del Governo italiano tendenti a sminuire il gravissimo episodio con giustificazioni quantomeno estemporanee".

 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 21-09-2010