Verrà presentato domani pomeriggio a palazzo Malvezzi il volume "Paul Scheuermeier. Contadini del Bolognese (1923-1928)" a cura di Claudia Giacometti, Giorgio Pedrocco, Massimo Tozzi Fontana (Bologna, Clueb 2009). La pubblicazione è stata resa possibile dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. La pubblicazione presenta al pubblico il materiale prodotto dall'etnolinguista svizzero Paul Scheuermeier, tra il 1923 e il 1928, nel corso delle indagini svolte nel territorio di Bologna e provincia: fotografie, i testi del suo diario, questionari, schede e appunti di studio, prezioso per il suo rigore, che per il territorio erano rimasti ancora inediti. Dagli interventi dei curatori e dalle fotografie emergono infatti chiaramente gli anni '20 del Novecento - un'importante epoca di trasformazioni sociali, politiche ed economiche - con i volti di uomini e donne delle nostre campagne, gli strumenti, gli attrezzi e le tecniche di un lavoro che richiedevano l'impegno di tutti, grandi e piccoli, le testimonianze di una vita difficile e faticosa, sullo sfondo di un paesaggio, che solo in parte si è conservato.
All'incontro, presieduto dall'assessora provinciale alla Cultura, interverranno, oltre ai curatori, Franco Cazzola Dipartimento di discipline storiche dell'Università di Bologna, Valerio Gualandi Istituzione Villa Smeraldi - Museo della Civiltà Contadina, Virginiangelo Marabini Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Parteciperanno, insieme ai curatori, i collaboratori Francesco Fabbri e Silvio Fronzoni direttore dell'Istituzione Villa Smeraldi. Lo spunto per la pubblicazione è nato - sulla scia di quanto realizzato da altre Regioni come il Piemonte, il Trentino e la Lombardia - dall'acquisizione di tutto il materiale originale relativo alla regione Emilia-Romagna da parte dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (IBACN) dalla Biblioteca dell'Università di Berna, che commissionò a Paul Scheuermeier tra gli anni '20 e '30 del Novecento un'importante ricerca sul territorio italiano al fine di costituire l'AIS (Atlante linguistico italo-svizzero): un progetto di fondamentale importanza per la documentazione dei dialetti diffusi su tutta l'area della penisola, comprese le aree ticinesi della Svizzera e l'Istria.
L'indagine di Scheuermeier si svolse lungo alcuni punti geografici individuati a priori dai docenti committenti delle Università di Berna e Zurigo e le località della Provincia di Bologna prese in esame furono Bologna, Loiano, Minerbio, Savigno e Dozza.