Da oggi al 17 ottobre enti territoriali, portatori di interesse, cittadini e associazioni, possono inviare le proprie osservazioni e considerazioni sulla proposta di Piano Territoriale Metropolitano assunta il 15 luglio scorso dal sindaco della Città metropolitana Virginio Merola.
I documenti della proposta di Piano e gli elaborati costituenti il documento di VALSAT, sono consultabili sul sito dedicato al PTM oppure su appuntamento (ptm@cittametropolitana.bo.it), nella sede della Città metropolitana (via Zamboni 13, Bologna).
Le osservazioni si possono presentare entro il 17 ottobre 2020 (termine stabilito per legge all’art. 45 comma 5 Legge regionale n. 24/2017), utilizzando il modulo online, sempre disponibile sul sito dove sono pubblicate anche le istruzioni da seguire per la compilazione.
Anche gli enti ambientali che hanno partecipato alla consultazione preliminare possono ora presentare le proprie considerazioni e proposte nei termini e con le modalità previste.
Terminata la raccolta e l’esame delle osservazioni presentate, tenendo conto anche degli esiti delle altre forme di consultazione già svolte, il Consiglio metropolitano adotterà il Piano che verrà trasmesso al Comitato Urbanistico Regionale (CUR) per l’espressione del parere di competenza per arrivare poi all’approvazione definitiva a marzo 2021.
Cos’è il PTM
Il PTM si pone come uno strumento chiamato a governare il territorio e a garantire la tutela dei servizi ecosistemici, promuovere la rigenerazione urbana, contrarre il consumo di suolo e ridistribuire le risorse su tutto il territorio metropolitano, a salvaguardia delle specificità locali e a contrasto delle fragilità.
Le cinque sfide multi-obiettivo del PTM
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Tutelare il suolo: contrastare la dispersione urbana e il consumo di suolo, per difendere la produzione agricola e per salvaguardare gli ecosistemi naturali, il piano dice stop all’uso improprio di terreno fertile per usi che contrastano l’agricoltura.
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Garantire sicurezza: mettere in sicurezza il territorio e le persone contro gli effetti della crisi climatica. Esondazioni, terremoti e frane sono eventi da prevenire con una pianificazione attenta in modo da evitare le emergenze degli ultimi anni.
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Assicurare inclusione e vivibilità: contrastare le fragilità sociali, economiche e demografiche, innescando e orientando processi di rigenerazione del territorio urbanizzato, qualificando i servizi di welfare con particolare attenzione ai territori fragili. Per questo proposito il PTM assume la mobilità sostenibile e il ruolo dei centri abitati come criteri fondanti per l’ammissibilità dei nuovi insediamenti residenziali, dell’insediamento di funzioni ad alta attrattività, del potenziamento degli ambiti produttivi sovracomunali, della realizzazione di nuove dotazioni metropolitane.
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Attrarre investimenti sostenibili: promuovere l'attrattività e l’accessibilità, rafforzando e qualificando in chiave sostenibile reti e nodi metropolitani. Sono stati individuati 32 ambiti produttivi di rilievo sovracomunale (di cui 4 grandi HUB metropolitani: Martignone, Castel San Pietro, Altedo, Imola) nei quali concentrare politiche per l’attrazione di nuovi investimenti per il lavoro e l’impresa.
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Appennino, via Emilia e pianura: un solo territorio: qui c’è forse la vera nuova anima del PTM. Per la prima volta nel territorio nazionale, si è voluto costruire uno strumento finanziario che non lasci indietro nessun Comune e nessun cittadino. Se infatti è vero che per la sostenibilità ambientale e le regole del mercato globale non è più possibile costruire ovunque, deve essere altrettanto vero che le risorse che derivano dall’urbanistica devono andare anche verso i territori più deboli: la montagna e la pianura più periferica.
I documenti integrali della proposta di Piano sono consultabili su www.ptmbologna.it