Nella seduta di ieri pomeriggio il Consiglio ha approvato un ordine del giorno sulla liberalizzazione del servizio idrico nel quale afferma che " non si può svendere in questo modo il bene più prezioso oggi esistente sulla terra, con la scusa della necessità di rimodernare la rete, senza poi prevedere norme stringenti che obblighino i soggetti privati a costanti investimenti strutturali oltre che manutentivi della rete stessa".
Partendo dal presupposto che l'acqua è un bene prezioso e la sua fruibilità costituisce un diritto inalienabile di ogni cittadino, nel documento si chiede l'impegno della Giunta ad "assumere iniziative di sensibilizzazione sul tema e per scongiurare lo smantellamento del ciclo integrato delle acque improntato a finalità pubbliche". Si chiede inoltre che la Giunta "informi il Consiglio, anche attraverso il lavoro delle commissioni competenti, sugli sviluppi della situazione nel nostro territorio in relazione al provvedimento così come verrà licenziato dal Parlamento." Il documento, approvato con 21 voti favorevoli (Pd,Idv, Prc-Pdci) e 6 contrari (Pdl, Udc) è stato presentato dai gruppi Idv e Pd, primo firmatario Giuseppe De Biasi Idv, ed ha sostituito quello originale proposto dal solo gruppo Idv.