La Giunta della Provincia di Bologna ha approvato nella seduta di ieri il nuovo Piano di controllo della nutria nel territorio provinciale: è stato aumentato il numero dei soggetti autorizzati ai controlli e sono stati introdotti nuovi strumenti per rendere più sicure ed efficaci le azioni di contenimento del roditore.
Il piano, che rimarrà in vigore sino alla fine del 2014, intende prevenire e limitare gli effetti dell'elevata presenza di nutrie. Il forte aumento della popolazione dei roditori può, infatti, comportare rischi ambientali, dovuti all'alterazione degli equilibri biologici, a rischi idraulici legati ai cunicoli e gallerie scavate in coincidenza dei corsi d'acqua. Rilevanti sono, infine, i danni alle colture agricole, più che raddoppiati negli ultimi anni, passando da circa 8.000 euro nel 2001 a quasi 18.000 euro nel 2009.
Gli strumenti di controllo privilegiati dal Piano sono quelli individuati come selettivi e di limitato impatto sulle altre specie. In particolare, negli anni scorsi si sono rivelate efficaci le trappole ad esca o passaggio, per cui è previsto il controllo quotidiano da parte degli operatori. L'attuazione delle azioni previste dal Piano è affidata alla Polizia provinciale che potrà avvalersi anche di volontari appositamente formati e qualificati.
«Per l'attuazione del Piano di controllo - ha sottolineato l'assessore provinciale alla Pianificazione faunistica Gabriella Montera - abbiamo approvato un protocollo di intesa con i Comuni del nostro territorio perché solo con un'azione coordinata saremo in grado di sviluppare efficaci azioni di contenimento, garantendo la sicurezza dei cittadini e degli operatori autorizzati al controllo faunistico».
La nutria è un mammifero roditore originario del Sud America importato in Italia per la produzione di pelliccia che ha trovato, soprattutto nei corsi d'acqua naturali e artificiali della pianura bolognese, un ambiente ideale per la sopravvivenza e la riproduzione, privo di predatori.