Il Consiglio metropolitano ha approvato nella seduta di ieri con 14 voti favorevoli (Pd, Sinistra per i beni comuni) e 4 astenuti (Uniti per l'Alternativa, Rete Civica e Movimento 5 stelle) il Bilancio consolidato relativo al 31 dicembre 2014, in linea con le norme e con la metodologia adottata a livello nazionale per l'introduzione dell'armonizzazione a tutti gli enti pubblici.
Si tratta del primo Bilancio consolidato redatto dalla Città metropolitana di Bologna, subentrata dall'1/01/2015 alla Provincia di Bologna, che nel 2011 aveva aderito alla sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio degli enti locali prevista dal D.Lgs. 118/2011.
Il documento contabile è finalizzato a rappresentare la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta dalla Città metropolitana di Bologna attraverso le proprie articolazioni organizzative, gli organismi strumentali, i propri enti strumentali partecipati e le società strumentali partecipate, ossia il cosiddetto “Gruppo Amministrazione Pubblica” della Città metropolitana di Bologna (definito con atto del Sindaco del 2/9/2015). E' obbligatorio redigerlo entro il 30/09 di ogni anno facendo riferimento appunto all’area di consolidamento individuata dall’Ente capogruppo alla data del 31 dicembre dell'esercizio cui si riferisce.
Il Bilancio consolidato 2014 della Città metropolitana di Bologna include nell'area di consolidamento l'Istituzione Gian Franco Minguzzi, l'Istituzione Villa Smeraldi, CUP 2000 S.p.A., - SRM – società reti e mobilità srl, ACER – azienda casa Emilia-Romagna della Provincia di Bologna. E' composto da: conto economico consolidato, stato patrimoniale consolidato, nota integrativa e verbale del collegio dei revisori. Sono stati utilizzati i bilanci degli enti/società al 31/12/2014. Le due istituzioni sono state incluse con il cosiddetto metodo integrale mentre le tre società sono state incluse con il metodo proporzionale alla quota di partecipazione.
“Il Bilancio consolidato per ora è un adempimento formale – dichiara Marco Monesi, Consigliere metropolitano delegato a Bilancio e Patrimonio -. Auspichiamo che in avvenire, mediante interventi normativi, si possa arrivare a un documento che permetta di leggere realmente l'andamento delle società e degli enti ricompresi nel gruppo. Oggi come oggi leggiamo cifre relative a quote parte, rappresenta uno strumento di comunicazione relativo al gruppo locale e di supporto al modello di governance adottato dall'ente, ma presenta una notevole complessità tecnica e di lettura, in quanto elaborato sulla base dei principi contabili di natura civilistica e, dunque, ricavato partendo dalla contabilità economico-patrimoniale”.