"Il problema degli sfratti, in particolare quelli per morosità, ha raggiunto nel nostro territorio dimensioni tali da essere considerato una vera e propria emergenza sociale e già negli ultimi mesi dello scorso anno i numeri erano conosciuti e le istituzioni bolognesi avevano già indicato quale era la strada da percorrere. L'attuale crisi economica, infatti, ha aumentato la vulnerabilità delle famiglie che, a causa della diminuzione dei redditi dovuta a licenziamento o alla messa in cassa integrazione ordinaria e straordinaria da parte delle aziende in crisi, non sono più in grado di far fronte al pagamento del canone di locazione dell'alloggio in cui vivono o delle rate dei mutui accesi per l'acquisto dell'alloggio in proprietà.
Il fenomeno diventa ogni giorno più preoccupante sia per il fatto che non si intravedono segnali di ripresa economica che facciano invertire la tendenza a breve o medio termine sia perché minaccia un bene primario costituito dalla casa in cui queste famiglie vivono. La Conferenza Metropolitana dei Sindaci di Bologna già nella seduta del 23 novembre 2009 aveva discusso ed approvato un documento nel quale venivano indicate le azioni urgenti e necessarie e tra queste l'attenzione sulla "mancata convocazione a tutt'oggi del tavolo prefettizio sugli sfratti a cui affiancare una sede istituzionale di conciliazione che medi i conflitti tra le parti, proprietari e inquilini, sostenuta da adeguati strumenti di incentivazione.
" Riguardo al contrasto alla crisi economica il sistema degli enti locali del nostro territorio ha da tempo attivato strumenti, (ad esempio "Mutuability" per le famiglie in difficoltà con il "caro mutui" e il "Protocollo per il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà", recentemente rinnovato per il 2010) che testimoniano l'impegno delle istituzioni in questo difficile momento''.