Il presidente del Consiglio provinciale Stefano Caliandro ha ricevuto questa mattina la delegazione di rappresentanti del popolo Saharawi, composta da Hamma Mohamed Cori, Governatore della Wilaya di Smara e Abdallahi Sid Si Bellali, Sindaco di Farsia (Wilaya di Smara), ospiti in questi giorni del territorio bolognese.
Erano presenti anche il sindaco di Bentivoglio, Vladimiro Longhi, il sindaco di San Giorgio di Piano, Valerio Gualandi e la vice sindaco di Sasso Marconi, Marilena Lenzi.
Ringraziando per l'accoglienza, i delegati Saharawi hanno ricordato le condizioni in cui da 38 anni il loro popolo vive in campi profughi nel deserto algerino, nell'attesa del referendum istituzionale per la scelta tra l'annessione al Marocco e l'indipendenza. Il loro ringraziamento è andato anche ai rappresentanti dei Comuni del territorio, che da anni durante l'estate accolgono per un periodo di vacanza i bambini, spesso provenienti dalla Willaya di Smara, e promuovono iniziative di sensibilizzazione pubblica nei confronti della loro nazione.
Caliandro nel porgere il benvenuto agli ospiti, ha ribadito il sostegno della Provincia alla lotta per l'autodeterminazione e il riconoscimento dei diritti umani nei territori occupati del Sahara Occidentale.
Il presidente del Consiglio ha inoltre manifestato il suo apprezzamento per il grande segnale di democrazia che il popolo Saharawi offre da più di quarant'anni, con la sua resistenza pacifica ai soprusi e alle angherie che in questi anni hanno più volte violato i diritti umani fondamentali.
"Il popolo Saharawi - ha continuato il presidente del Consiglio provinciale, Stefano Caliandro - con la sua costante e dignitosa rivendicazione dei fondamentali diritti di uguaglianza costituisce allo stesso tempo un esempio di rettezza morale e rispetto per la vita umana. Trovo molto importante che in una situazione così difficile venga riconosciuto anche negli incarichi di Governo di vario grado un ruolo alle donne saharawi, contrariamente a quanto avviene in altre realtà del Nordafrica". Il Presidente ha inoltre notato delle similitudini che legano l'esperienza di alcune famiglie europee a quelle del Saharawi. "Se è vero, infatti, che il Muro di Berlino ha diviso per molti anni intere famiglie e comunità, è altrettanto certo che la divisione del popolo Saharawi in campi profughi e territori occupati costituisce una ferita troppo rievocativa per non essere da monito a noi europei. È fondamentale - ha concluso Caliandro - che il nostro territorio mantenga viva la collaborazione con questo popolo perché dalla ricostruzione democratica dei Paesi del Nordafrica può rinascere nel Mediterraneo una nuova stagione di diritti".
In allegato alcune foto dell'incontro