CONTENUTI
Dall'orientamento sessuale all'identità di genere. Una mappa per nominare le differenze e orientarsi fra linguaggi e vissuti
TARGET
Scuole secondarie di primo e di secondo grado, enti di formazione professionale. Extra scuola: comunità, centri di aggregazione, adulti di riferimento
DURATA INDICATIVA
2 ore
1) La torta dell’identità sessuale: presentare alla classe lo schema della torta per spiegare le 4 componenti dell’identità sessuale umana, chiedendo ad ogni passaggio se conoscono parole e concetti:
- 1° spicchio - SESSO BIOLOGICO: fa riferimento alle caratteristiche sessuate del corpo e risponde alla domanda "Come sono nato/a"? Il mondo è stato diviso in maschi e femmine, ma la realtà è molto più complessa. Ci sono persone che non sono identificabili né come maschi né come femmine, che si definiscono come persone intersex o con variazioni delle caratteristiche del sesso (VCS). Questo termine ombrello racchiude caratteristiche e condizioni molto diverse tra loro, accomunate da una forte invisibilizzazione sociale e dalla pratica, ancora presente, di operazioni chirurgiche neonatali agli organi genitali, legate non a necessità mediche ma al bisogno della società di incasellare ogni persona nello schema binario maschio/femmina.
- 2° spicchio - IDENTITA' DI GENERE: fa riferimento alla percezione che ogni persona ha di sé e risponde alla domanda "Come mi sento?". Le persone che si riconoscono nel sesso assegnato loro alla nascita si definiscono cisgender, quelle che non si riconoscono nel sesso assegnato si definiscono transgender: quando una persona viene definita donna dalla società ma si sente uomo, si parla di un uomo trans, viceversa quando una persona nata in corpo con caratteristiche che la società definisce maschili si percepisce donna, si parla di una donna trans. Chi non si riconosce nel sistema binario Donna/Uomo è una persona non binaria. Si può chiedere alle persone della classe se conoscono la parola cisgender e ragionare insieme sul perché è necessaria questa espressione per evitare l’uso della parola e del concetto di “normale”.
3° spicchio - ESPRESSIONE DI GENERE: fa riferimento al modo in cui si esprime socialmente il proprio genere e risponde alla domanda " come mi esprimo?". È un insieme di tanti aspetti (modo di parlare, vestiti, trucco, accessori) e può variare tra Femminile, Maschile e Androgino (non definibile precisamente né come maschile né come femminile). Il travestitismo rientra in questo spicchio, e include le persone drag queen e drag king he lo praticano come forma di arte o di azione politica.
4° spicchio - ORIENTAMENTO SESSUALE e/o ROMANTICO: fa riferimento all’attrazione verso altre persone e risponde alla domanda "chi mi piace"? Oltre alle persone eterosessuali ed omosessuali, lo spettro di possibilità include anche le persone bisessuali (attrazione verso il proprio e altri generi), pansessuali (il genere non rappresenta una variabile significativa dell’attrazione), asessuali (assenza di attrazione sessuale nei confronti di altre persone), aromantiche (assenza di attrazione romantica nei confronti di altre persone) e allosessuali (una persona che prova sia desiderio sessuale sia desiderio romantico)
È possibile inserire all’interno della lezione alcuni possibili approfondimenti su
- Condizione intersex: presentare i dati (tra lo 0,05 e l’1,7% della popolazione mondiale), leggere testimonianze dal sito www.intersexesiste.com, chiarire bene che si tratta di una condizione fisica alla nascita (da non confondere né con l’identità di genere né con l’orientamento sessuale), che non comporta necessariamente una malattia. Si può approfondire l’aspetto dei diritti umani negati: la maggior parte delle persone intersex infatti sono state sottoposte a interventi chirurgici e terapie mediche molto invasive senza aver potuto esprimere il proprio consenso. Approfondire anche l’aspetto linguistico, facendo presente che il termine ‘ermafrodita’ è offensivo e che il termine corretto è intersex o persona con VCS. Leggere insieme alla classe le richieste che le persone intersex avanzano
- Identità trans: Condividere con la classe il percorso storico per il riconoscimento delle persone trans: nel 1980 il transessualismo viene inserito nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), nel 1994 si passa a definirlo “disturbo dell'identità di genere", nel 2013 "disforia di genere", nel 2019 si elimina la disforia di genere dall’elenco dei disordini mentali e la inserisce nella sezione “condizioni di salute sessuale”.
Si può inoltre discutere con le ragazze e i ragazzi della legge 164 del 1982 che in Italia regola la possibilità del cambio di identità, una legge che fu innovativa al tempo ma ormai antiquata perché lega l’assunzione della propria identità percepita a livello sociale a interventi chirurgici non necessari. Fino al 2015 in Italia, per ottenere la rettifica del sesso e il cambio di nome sui documenti era necessario sottoporsi all’iter di riassegnazione chirurgica. Nel 2015 due sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale hanno stabilito che l’intervento chirurgico non è necessario ma solo possibile.
Altri due argomenti che si possono affrontare in classe sono la questione linguistica (analizzare insieme i termini offensivi come “il trans”, “il travestito”, tranvone e quali sono invece le parole più rispettose), e le carriere alias (percorso che permette a studenti in percorso di affermazione di genere di utilizzare all'interno dell'istituto o dell'ateneo un nome diverso da quello anagrafico.
Introdurre questa attività nelle ore di educazione civica, diritto, e/o in moduli interdisciplinari, ad es. storia/economia/inglese. È possibile legare la lezione alla data del 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia
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