Varotari Chiara

Luogo di nascita: Padova


Data di nascita: 1584


Data di morte: post 1663

 

Ambito di attività: Padova, Venezia prima metà XVII secolo


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XVII a XIX secolo

 

 
 
Bibliografia

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Mrtioni, Anhang zu Sansovinos Venetia, Quinto Catalogo, p. 23
Pellegrino Antonio Orlandi, Abecedario pittorico ... in questa edizione corretto e notabilmente di nuove Notizie accresciuto da Pietro Guarienti..., Venezia 1753, p. 123
Versi e prose sopra una serie di eccellenti pitture posseduta dal Signor Marchese Filippo Hercolani, Bologna 1780, pp.104-105
Luigi Lanzi, Storia pittorica della Italia dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII secolo, a cura di Martino Capucci, Firenze 1968, II, p. 140
G. A. Moschini, Della origine etc. d. pittura in Padova, 1826
N. Pietrucci, Biogr. d. art. padov.
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L. Catalani, Le chiese di Napoli, 1845/53, II 62
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S. Meloni Trkulja, in Gli Uffizi. Catalogo generale, Firenze 1979, p.1031
R Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, vol. I
E. Calbi, D. Scaglietti Kelescian, M. Oretti e il patrimonio artistico privato bolognese, Bologna 1984, p. 195
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La quadreria Emo Capodilista. 543 dipinti dal ‘400 al ‘700, catalogo della mostra a cura di D. Banzato, 1988
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Tracciati del femminile a Padova. Immagini e storie di donne, catalogo della mostra a cura di C. Limentani Virdis, Padova 1995
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Davide Banzato, Padova 1600-1650, in La pittura nel Veneto. Il Seicento, vol. I, a cura di Mauro Lucco, Milano 2000, pp. 120-181, in part. pp. 129, 136, 149 nota 27
Italian Women Artists from Renaissance to Baroque, ed. V. Fortunati et al., Washington D.C., National Museum of Women in the Arts, 2007, pp. 188-193

 
Biografia

Figlia del pittore di origini veronesi Dario Varotari e di Samaritana figlia del pittore collaboratore di Veronese Ponchino, Chiara nasce a Padova nel 1584. Stando alle fonti avrebbe scelto di non maritarsi per seguire il più celebre fratello Alessandro, detto il Padovanino, di lei più giovane di quattro anni a Venezia nel 1614. Con lui collabora lungo tutta la carriera, specializzandosi ed acquistando celebrità in particolare nei soggetti ritrattistici. Prima dell’apertura della scuola di pittura dei due fratelli a Venezia, avvenuta nel 1625, è probabile che Chiara sia spesso a Padova, come documenterebbero i suoi dipinti datati tra il 1621 e il 1624. L’11 maggio 1619 Gianfrancesco Sagredo scrive a Galileo Galilei di avere ottenuto dal Padovanino il ritratto di un’amica eseguito dalla pittrice. La sua attività come ritrattista è confermata dal Ritratto di dama della collezione vicentina Braga Rosa, datato 1621 e da altri dipinti dei Musei Civici di Padova provenienti dalla collezione Emo Capodilista, importante famiglia committente della Varotari, per la quale esegue ritratti femminili e di bambini. Nel 1624 dipinge il Ritratto di Schinella de’ Conti, firmato e datato, rara testimonianza della sua ritrattistica maschile. Anche a Bologna è ricordato nel XVIII secolo, nelle collezioni di casa Ercolani, un dipinto da lei siglato CLARA VAROTARI F. ANO AET. SVE XXII raffigurante un incognito personaggio “...di fiorente età, che guarda con molta vivezza gli spettatori, e tiensi una mano sul petto...”. Ancora vivente a Venezia nel 1663, Chiara Varotari è stata forse maestra di Lucia Scaligeri e di Caterina Tarabotti. Secondo Lanzi un suo autoritratto era nella collezione dei Granduchi di Toscana. L’autoritratto presso la Galleria degli Uffizi (S. Meloni Trkulja, in Gli Uffizi. Catalogo Generale, Firenze 1979, A987) da tempo non le è più attribuito. Anche il dipinto dei Musei Civici di Padova che un tempo era considerato un autoritratto dopo il restauro ha rivelato l’iscrizione con il nome dell’effigiata, Anzola Muneghina.

 
 
Opere attualmente reperibili

PADOVA
Musei Civici, Collezione Emo Capodilista
Ritratto di bambina
Ritratto di fanciulla
Ritratto di Angela Muneghina
Ritratto di dama
Ritratto di Pentesilea Dotto Capodilista

VICENZA
Collezione Braga Rosa
Ritratto di dama

COLLEZIONE PRIVATA
Ritratto di Schinella de’ Conti, 1624

 
Opere citate dalle fonti, ma perdute, non reperite o non identificate

BOLOGNA
Casa Ercolani Senatoria
Ritratto d'incognito Personaggio, tela
(E.Calbi, D.Scaglietti Kelescian 1984)