Nell'ambito dei propri programmi, l'Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Bologna da anni promuove attività di ricerca e di valorizzazione dell'identità storica femminile. A questo contesto appartengono gli studi dedicati al "fenomeno" della donna artista che si rivelano occasione privilegiata d'indagine.
Dal Medioevo al Novecento il ruolo femminile a Bologna è significativo sia nel campo delle arti figurative che in quelli della letteratura e delle scienze, anche per la specificità del contesto storico cittadino dove la presenza dello Studium precocemente è promotrice di valori alti femminili nella cultura.
È indubbio tuttavia che alla fama della donna "dotta" abbia contribuito in special modo la storiografia artistica, giunta al punto da annoverare una tale massiccia presenza di artiste attive a Bologna da distendere sulla città un alone leggendario.
Una testimonianza straordinaria di espressioni artistiche che è stata raccolta in via sistematica a partire dal 1994, costituendo la base di un centro di documentazione per la storia delle donne artiste attive in Europa dal Medioevo al Novecento, ormai di prossima apertura presso la sede degli Archivi Provinciali.
Dalla mappatura del "fenomeno" della donna artista nel territorio provinciale la ricerca si è infatti ampliata ad un censimento di pittrici, scultrici, incisore, ricamatrici, fotografe, operanti in Europa fra Medioevo e Novecento, costruito su molteplici tranches di lavoro. Una storia della creatività delle donne in campo artistico da cui emerge una memoria ancora in gran parte da scoprire, ed insieme una varietà di modelli culturali e sociali, inventati, sperimentati e adottati dalle artiste a seconda delle contingenze e delle vicende biografiche, dal loro primo ingresso al pieno inserimento in un ruolo professionale di difficile accesso per le donne.
In questa cornice si inscrive la pubblicazione del volume di Massimo Pulini, che per rigore scientifico e novità di apporti in pieno risponde ai criteri d'impostazione e di studio su cui si fonda il centro di documentazione.
Una ricostruzione dell'identità e dell'esperienza artistica di Ginevra Cantofoli, allieva di Elisabetta Sirani, che, persa nelle pieghe del tempo, riacquista contorni concreti, restituendo contestualmente verità storica alla notizia di una scuola tutta al femminile, aperta a Bologna dalla maestra e celebre pittrice del Seicento.
Una memoria che lentamente riprende forma, per fornire spunti nuovi di riflessione e di approfondimento ai frequentatori del mondo degli studi, ai cittadini, ma soprattutto alle donne interessate al problema della "coscienza del sé", secondo gli obiettivi ispiratori del centro di documentazione per la storia delle donne artiste: progetto appassionante che la Provincia di Bologna coltiva con la partecipazione sensibile della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, cui va il nostro più vivo ringraziamento.
Simona Lembi
Assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Bologna