Pakman Angela Agnese

Varianti del nome: in Calza

 

Ambito di attività: Venezia, Milano, Vienna, Bologna primi XVIII secolo


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XVII a XIX secolo

 

 
 
Bibliografia

Dal Pozzo, Le vite de' pittori veronesi, Verona 1718

L.Crespi, Felsina Pittrice. Vite de' pittori bolognesi, Tomo III, Roma 1769, p.188

Oretti, Notizie de’ Professori del Dissegno cioè Pittori, Scultori ed Architetti bolognesi e de’ forestieri di sua scuola, 1760-1780, ms. B 129, 404, Bologna, Biblioteca Comunale dell’ Archiginnasio

D.P.Zani, Enciclopedia Metodica Critico-Ragionata delle Belle Arti, Parma 1820, vol. 5, p. 232

P.A.Orlandi, Abecedario pittorica, Venezia 1753, p.476

E.M. Tea, ad vocem "Calza Antonio",in U.Thieme-F.Becker, Allgemeines lexikon der bildenden kunst, Leipzig 1911, vol.5, p.420

M.Brognara Salazzi, ad vocem "Antonio Calza", Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, Torino 1972, vol.2, p.401

N.Ivanoff, ad vocem "Antonio Calza", Dizionario biografico degli italiani, Roma 1974, vol.17, p.42

 
Biografia

Ben poche sono le informazioni biografiche ed artistiche su questa pittrice, spesso citata dalle fonti storiche in qualitá di moglie del pittore Antonio Calza.

Figlia del pittore fiammingo Andrea Pakman, Angela Agnese si specializza nella pittura di fiori, frutta e animali. Con il padre risiede a Venezia, dove incontra il futuro marito: le fonti storiche non concordano sulla data del matrimonio avvenuto secondo Crespi (1769) il 25 agosto 1710, mentre Ivanoff (1974) propone la data del 1708.

Dopo essersi sposata, la Pakman lascia Venezia per seguire gli spostamenti del marito, di cui diventa collaboratrice (Ivanoff 1974). Le fonti storiche citano i suoi soggiorni a Milano e a Vienna al seguito del consorte.

Secondo Crespi (1769) nel corso dei vari spostamenti, nel 1718 la coppia giunge a Bologna (dove in precedenza Antonio Calza ha soggiornato per lunghi periodi) per risiedervi alcuni anni, prima del definitivo ritorno alla natia Verona. Dal Pozzo (1718) afferma invece che a quella data la coppia viveva a Milano.

Sebbene non sia ancora possibile stabilire con esattezza i soggiorni nelle varie città indicate dalle fonti storiche, appare sicuro che i coniugi Calza risiedessero per qualche tempo nel capoluogo emiliano poiché Oretti (B 129, f.404) segnala un ritratto di Angela Pakman eseguito dalla pittrice bolognese Lucia Casalini Torelli. Il dipinto era conservato presso il convento delle suore terziarie di San Francesco di Paola presso S.Giacomo (dove fu copiato in tempi successivi da Clarice Vasini, nipote di Calza e Pakman).

Non si conosce la data di morte di Angela Pakman, certo avvenuta dopo il 1718, né alcunché della sua produzione pittorica, segnalata solo genericamente dalle fonti.

 
Fonti manoscritte

Oretti, Notizie de’ Professori del Dissegno cioè Pittori, Scultori ed Architetti bolognesi e de’ forestieri di sua scuola, 1760-1780, ms. B129, c. 404, Bologna, Biblioteca Comunale dell’ Archiginnasio:

 

“Angiola Agnese Pakman

Questa virtuosa Pittrice di Fiori, e Frutta fu figliuola di Andrea Pakman fiammingo dipintore celleberrimo nella medesima sorte della Figliuola, dimorava in Venezia, e fu la terza moglie di Antonio Calza Pittore Battaglista Veronese; il ritratto della Pakman di mano di Lucia Casallini Torelli servasi nel Convento delle Suore Terziarie di San Francesco di Paola in Bologna. MS presso l'Autore della presente opera”.