Nell’anno 2006 la Casa delle donne, che già aveva festeggiato con altri eventi le precedenti edizioni della Giornata Internazionale della violenza contro le donne, decide di concretizzare un appuntamento annuale di celebrazione.
Nasce così il primo e unico Festival centrato sulla tematica della violenza di genere. Ha inizio il Festival La violenza illustrata, ideato da Chiara Cretella, Elena De Concini, Anna Pramstrahler. Organizzato negli anni insieme alle volontarie e curato dal servizio Promozione, il suo obiettivo è quello di raggiungere, informando, creando cambiamento e prevenzione, il maggior numero di persone.
Il nome del Festival viene da una citazione di un testo del poeta Nanni Balestrini, in cui dimostrava, attraverso un cut-up dei titoli di giornale, l’invariante di violenza presente nei media. Di questa violenza gli spettatori e i lettori si fanno purtroppo partecipi dell’orrore di notizie e immagini cruente date in pasto ai loro occhi o vittime inconsapevoli incapaci di decifrare i messaggi della comunicazione di massa.
Per questo motivo il Festival si propone di presentare immagini, video, e altri mezzi artistici che parlino del fenomeno senza mostrarlo in maniera cruenta, perché sappiamo che la violenza genera emulazione.
C’è un modo corretto per parlare della discriminazione e dell’abuso, della violenza e del sessismo senza mostrare corpi scomposti, sangue o immagini che ledono, ancora una volta, il corpo delle donne.
Il fenomeno della violenza sulle donne è un problema trasversale, le vittime sono donne di ogni età, provenienza, categorie socioeconomiche e culturali, per questo motivo il pubblico a cui il Festival si rivolge vuole essere il più vario e molteplice possibile.
L’evento ruota intorno alla data del 25 novembre, giornata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 novembre 1999 come Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Tale data è stata scelta in omaggio e ricordo delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Domenicana che il 25 novembre 1960 furono massacrate e uccise dagli uomini del dittatore Trujillo, dopo aver fatto visita a dei prigionieri politici. Le Nazioni Unite esortarono inoltre i governi, le ONG e le organizzazioni internazionali perché si impegnassero nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito a questo tema.