Gargalli Carlotta

Varianti del nome: in Rovinetti


Luogo di nascita: Bologna


Data di nascita: 1788

 

Ambito di attività: Bologna / Roma / Bologna


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XVII a XIX secolo

 

 
 
Bibliografia

Giordani, Notizie delle donne pittrici di Bologna, Bologna 1832, pp. 19-20

Gualandi, Sulle esposizioni di belle arti in Bologna nel 1837. Lettere ad Epifanio Fagnani di Mortara, Firenze 1838, p. 20

Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna ritratte e descritte, t. 1, 1844, n. 27

Masini, Dell'arte e dei principali artisti di pittura, scultura e architettura in Bologna dal 1777 al 1862, Bologna 1862, pp. 12-13

Thieme-F. Becker, Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler. Von der Antike bis zu Gegenwart, B. XIII, Leipzig 1920, p. 194

Farioli-C. Poppi, Regesto, in I concorsi curlandesi. Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, a cura di R. Grandi, Bologna 1980, p. 45

Farioli-C. Poppi, Bologna 1804-1813: un'Accademia napoleonica fra tradizione e rinnovamento, in “Ricerche di Storia dell'Arte”, 33, Roma 1987, pp. 51, 58, 59-60, 69 n. 37

D’Amico, Un decennio di restauri: conservazione e nuova conoscenza, in L'Osservanza nell'arte bolognese. Studi in occasione del decennio di restauri di opere d'arte nel convento e nella chiesa dell'Osservanza a Bologna, a cura di Padre O. Gianaroli, Bologna 1989, pp. 20, 21 n. 44

Giudici, Regesto, in in L'Osservanza nell'arte bolognese. Studi in occasione del decennio di restauri di opere d'arte nel convento e nella chiesa dell'Osservanza a Bologna, a cura di Padre O. Gianaroli, pp. 31, 32-33, 34

Biagi Maino, Notizia delle donne pittrici di Bologna, in “Strenna Storica Bolognese”, Anno XLIII, 1993, pp. 64-65, 67

Gandolfi, in Il Museo dell’Osservanza di Bologna. Guida alle collezioni d’arte, a cura di D. Biagi Maino, Bologna 2003, pp. 74-75

Roversi, in Il Museo dell’Osservanza di Bologna. Guida alle collezioni d’arte, a cura di D. Biagi Maino, Bologna 2003, pp. 260-261

Ilaria Chia, Giovanni Tamarri, Pittrici bolognesi: donne e professioniste nel primo Ottocento: Carlotta Gargalli, Anna Mignani,  Maria Crescimbeni, Bologna 2013

Carlotta Gargalli (1788-1840) una pittrice bolognese nella Roma di Canova, catalogo della mostra (Bologna 31 ottobre 2023-7 hennaio 2024), a cura di Ilaria Chia e Frncesca Sinigaglia, Museo Ottocento Bologna, 2023

 
Biografia

Figlia ed allieva del pittore Filippo Gargalli, Carlotta nasce il 20 aprile 1788, seconda di cinque fratelli. La madre è la francese Giovanna Carage. La famiglia, proprietaria di diversi immobili, risiede in piazza Galvani a Bologna.

Dal 1804 frequenta la “Reale Accademia di Belle Arti di Bologna” (già Accademia Clementina), unica donna iscritta, dove è allieva del corso di pittura di Francesco Alberi.

Il suo nome emerge nel 1807, quando con un dipinto raffigurante Artemisia vince il Piccolo premio Curlandese di pittura, istituito lo stesso anno ad incoraggiamento degli alunni dell'Accademia di belle arti di Bologna, del valore di una medaglia da L. 105.

Nel 1811, grazie alla raccomandazione di Antonio Canova e a un permesso speciale del Viceré di Milano che le consente di partecipare al concorso a Roma, ottiene il “pensionato”, ovvero una pensione della durata di quattro anni presso l’Accademia d’Italia di Palazzo Venezia. Le prove consistono in un disegno ombreggiato di un Discobolo, un contorno dal vero di una Donna ignuda, e di uno schizzo d’invenzione (La morte di Piramo e Tisbe). Nello stesso anno espone all’ccademia di Bologna una Rebecca presentata allo sposo Isacco e un Cupido, copia da Guido Reni. A novembre Carlotta Gargalli arriva a Roma. L’istituzione di Palazzo Venezia, fondata sotto il viceré Eugenio Beauharnais da Giuseppe Tambroni e Antonio Canova, prevede che ogni anno gli allievi mandino alle proprie accademie un saggio dei loro progressi. Per Carlotta il saggio del primo anno è una copia di un Ritratto di ecclesiastico (copia da un originale di Moretto di proprietà di Canova) (1812). Nel 1812 esegue anche una Madonna col Bambino (copia da Raffello nella Galleria Colonna) e due disegni di nudi.

Nel 1813 trascorre molti mesi a Bologna per motivi di salute e a dicembre invia diversi saggi, tra i quali il disegno con Telemaco e Mentore nella grotta di Calipso.

Ai primi del 1815 spedisce come saggio del terzo anno il dipinto con Aiace figlio di Oileo. Il 14 dicembre l’Accademia di Palazzo Venezia è soppressa. Rientrata a Bologna, presenta come saggio del quarto anno di pensionato un dipinto che rappresenta Pirro che minaccia di uccidere Astianatte perché Andromaca ricusa di seguirlo come sua schiava.

Nel 1816 Carlotta Gargalli apre il proprio studio. Ottiene il permesso di studiare le opere fatte rientrare dalla Francia da Antonio Canova ed esposte nella chiesa dello Spirito Santo, soppressa. Dipinge una copia da Guercino e il Ritratto di una sorella; copia la Strage degli Innocenti di Guido Reni e la Sant’Agnese di Domenichino. Espone all’Accademia di Belle Arti (Strage degli Innocenti, da Guido Reni e due Madonne, a olio e in miniatura su avorio, da Guercino).

Nel 1817 esegue il Ritratto della famiglia de’ Bianchi (esposto a Bologna nel 1818). Nel 1819 presenta una copia della Santa Cecilia di Raffaello, olio.

Nel 1821 sposa Carlo Rovinetti ed è proclamata socio onorario dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Restaura lo Sposalizio di Maria Vergine del Cotignola nella chiesa di San Giuseppe dei Cappuccini, invia il Ritratto di Gioacchino e Pasquale Brunetti a Praga ed espone in Accademia una Madonna col Bambino copia da Correggio.

Nel 1823 manda in Inghilterra una copia della Santa Cecilia di Raffaello. Dipinge una Sant’Elena che mostra la S. Croce a Costantino Imperatore, opera d’invenzione, e un rtratto a olio. Nel 1825 invia a Firenze una copia della Strage degli Innocenti di Guido Reni. Nel 1826 invia a Parma una copia della Santa Cecilia di Raffaello. Nel 1827 rimane vedova. Nello stesso anno viene nominata Accademica d’onore a Parma.

Nel 1828, al momento della consacrazione della nuova chiesa bolognese di San Paolo in Monte all'Osservanza, nel complesso risultano alcune opere di sua mano: sull'altare del Crocifisso, un San Camillo de' Lellis; sull'altare di san Giuseppe, un Sacro Cuore di Gesù; in due nicchie, le statue dello Scandellari raffiguranti l'Immacolata Concezione e San Giuseppe, che la pittrice avrebbe dipinto; infine, sull'altare della Concezione, un sotto quadro con il ritratto del Beato Padre Leonardo da Porto Maurizio. Secondo l’opinione di Rosalba D'Amico, questo dipinto andrebbe distinto da quello di analogo soggetto, eseguito da Clarice Vasini, e ricordato dalle fonti settecentesche nella sagrestia della vecchia chiesa.  In una scheda di catalogazione di San Paolo in Monte, conservata presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Bologna, redatta nel 1935 da Adriana Arfelli, viene censita una Madonna col Bambino di mano dell'artista, derivata da un disegno di Mantegna.

Nel 1829 espone in Accademia un olio con figure a grandezza naturale e una copia del San Girolamo di Correggio. Nel 1830, su commissione di Ippolita Segni, vedova Ranuzzi, restaura la Madonna col Bambino e Santi Di Francesco Salviati in Santa Cristina e nel 1835 il San Michele Arcangelo della chiesa di Longara. Muore il padre Filippo, con il quale ha realizzato un dipinto per la cappella dei Santi Martiri Fabiano, Sebastiano e Lucia nella chiesa di San Biagio di Buonconvento, dove esegue anche una Via Crucis.

Nel 1836 muore la figlia quattrordicenne Sofia. Carlotta. Carlotta sposa con il faentino Antonio Bassi.

Nel 1837 partecipa all'Esposizione di belle arti di Bologna, con una piccola copia del San Girolamo di Correggio, un quadretto di invenzione con Vergine, Padre Eterno e Angeli, e una mezza figura non terminata rappresentante un Ritratto di donna.

Il 4 dicembre 1840 Carlotta Gargalli muore a Roma. Nel 1844, una descrizione della chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Castelmaggiore, segnala la presenza di un dipinto dell'artista, raffigurante Sant'Andrea chiamato all'Apostolato, che, però, è probabilmente di mano di Anna Maria Crescimbeni. Donatella Biagi Maino afferma di essere a conoscenza anche di un Ritratto di fanciullo, in collezione privata bolognese. Nel 1862, Cesare Masini accenna alla sua morte, che sarebbe avvenuta "poco poscia" il quadriennio passato a Roma. La veridicità di tale affermazione è però smentita, dato che il periodo del pensionato romano termina nel 1815, e che nel 1832-1837 la pittrice risulta essere ancora attiva.

 
 
Opere attualmente reperibili

BOLOGNA

MAMBo – Museo d’Arte Moderna

Artemisia che piange sull'urna ove sono chiuse le ceneri di Mausolo, 1807

olio su tela, cm 100 x 86 cm

(proprietà della Pinacoteca Nazionale)

 

Pinacoteca Nazionale

Ritratto di ecclesiastico, 1812

olio su tela, cm 101 x 79

copia da Moretto (in deposito presso la Città Metropolitana di Bologna, Palazzo Malvezzi)

 

Aiace che si salva sullo scoglio (Aiace che minaccia gli dei perché essi li fan spezzar lo scoglio sotto i piedi), 1814

olio su tela, cm 198 x 145

inv. 1053 (in deposito presso la Città Metropolitana di Bologna, Palazzo Malvezzi, Gabinetto del Vicesindaco)

 

Pirro che minaccia di uccidere Astianatte perché Andromaca ricusa di seguirlo come sua schiava, 1815

olio su tela, cm 170 x 225

inv. 1049 (in deposito presso la Città Metropolitana di Bologna, Palazzo Malvezzi, anticamera Sala del Consiglio)

 

San Paolo in Monte all’Osservanza

San Camillo de' Lellis, ante 1828

Sacro Cuore di Gesù, ante 1828

Immacolata e San Giuseppe, statue di Filippo Scandellari dipinte dall'artista, ante 1828

Madonna col Bambino (Museo dell’Osservanza), olio su tela, 36 x 30 cm

 

COLLEZIONE PRIVATA

Ritratto di Andrea Pizzoli, 1806

olio su tavola, cm 41 x 29

iscrizione sul retro: “25 maggio 1836 Avvocato Andrea Pizzoli in età puerile dipinto da Madamigella Gargalli 1806”

 

Ritratto della famiglia de’ Bianchi (L’arrivo dell’effigie di Annibale de’ Bianchi a Bologna), 1817

olio su tela, cm 150 x 200

 

Ritratto del conte Gaetano Albicini, 1820

olio su tela, cm 53,5 x 43

iscrizione sul retro: “Di Carlotta Gargalli alta Pittrice / Opra è questa, che vedi, a sì Natura / Bene immitò col suo Penel felice / Negl’atti, nello sguardo e la figura / Che alcun non v’ha che non ritrovi in essa / Del vero original l’immago istessa / Bologna Marzo 1820”

 
Opere citate dalle fonti, ma perdute, non reperite o non identificate

Beato Leonardo di Porto Maurizio, Bologna, per San Paolo in Monte all'Osservanza, ante 1828, di attribuzione problematica per la possibile coincidenza con un dipinto di analogo soggetto eseguito da Clarice Vasini.

(R. D'Amico, C. Giudici 1989, pp. 20, 21 n. 44, 31, 32-33, 34)

 

Estasi di Santa Cecilia, 2 copie da Raffaello, grandezza dell'originale, ante 1832

(G. Giordani 1832, p. 20 )

 

Strage degli innocenti, copia da Guido Reni, grandezza dell'originale, ante 1832

(G. Giordani 1832, p. 20. )

 

Madonna "della scodella", copia da Correggio, grandezza dell'originale, ante 1832

(G. Giordani 1832, p. 20)

 

San Girolamo, copia da Correggio, grandezza dell'originale, ante 1832

(G. Giordani 1832, p. 20)

 

Apollo con le muse sul Parnaso, ante 1832

(G. Giordani 1832, p. 20)

 

Rebecca presentata allo sposo, ante 1832

(G. Giordani 1832, p. 20)

 

San Girolamo, piccola copia da Correggio, forse non coincidente con il n. 5, (1837)

(M. Gualandi 1838, p. 20)

 

Vergine, Padre eterno e Angeli, piccolo quadro, (1837)

(M. Gualandi 1838, p. 20)

 

Ritratto di donna, mezza figura non terminata, (1837)

(M. Gualandi 1838, p. 20)

 

Sant'Andrea chiamato all'Apostolato, per l'altare maggiore della chiesa di S. Andrea Apostolo di Castelmaggiore, ante 1844, ma probabilmente di mano di Anna Maria Crescimbeni

(Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna ritratte e descritte, t. 1, 1844, n. 27)