Fontana Veronica

Luogo di nascita: Bologna


Data di nascita: 1651


Luogo di morte: Bologna


Data di morte: 1690

 

Ambito di attività: Bologna seconda metà XVII secolo


Qualifica: Incisora

 

Periodo: XVII a XIX secolo

 

 
 
Bibliografia

B.Carrati, Indice delle donne bolognesi illustri, Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, Ms. B664, fol.129 C.C. Malvasia, Felsina Pittrice, Bologna 1678, ed. Bologna 1841, vol.I p.106, 384
B. De Rossi, Epigrammaton liber, Bologna 1686,p.139
P.A. Orlandi, L'Abecedario pittorico, Bologna 1704, p. 180
Pellegrino Antonio Orlandi, L’ABCdario pittorico, dall’autore ristampato corretto et accresciuto..., Bologna 1719, p. 412
Pellegrino Antonio Orlandi, Abecedario pittorico... corretto e notabilmente di nuove Notizie accresciuto da Pietro Guarienti..., Venezia 1753, pp. 480-481
G. Zanotti, Storia dell'Accademia Clementina di Bologna, Bologna 1739, vol. II, pp.17-19
B.Carrati, Indice delle donne bolognesi illustri, Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio, Ms. B664, fol.129
L. Crespi, Felsina pittrice, Vite de' Pittori bolognesi, Roma 1769, pp.249-250
M. Oretti, Notizie de’ Professori del Dissegno cioè Pittori, Scultori ed Architetti bolognesi e de’ forestieri di sua scuola,

1760-1780, ms. B 129, 124 bis, 124 ter, 125, 125 bis, 637, Bologna, Biblioteca Comunale dell’ Archiginnasio.
Giovanni Gori Gandellini, Notizie istoriche degli Intagliatori, Siena, presso Vincenzo Pazzini Carli e Figli, 1771, vol. II, p.33: “Intagliò in piccolo tutte le stampe nel libro dell’Offizio della B. Vergine impresso in Venezia l’anno 1661. Marcò V.F., o V. Fontana”
U. Thieme - F. Becker, Allgemeines Lexicon der bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart, Leipzig 1916, vol.XII , p.187
Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino1972, vol.V , p.42
G. Albricci, Donne incisori nei secoli XVI e XVII, I quaderni del conoscitore di stampe, Milano1973, pp.20-25
Fiorella Frisoni, Elisabetta Sirani, in La scuola di Guido Reni, a cura di Massimo Pirondini ed Emilio Negro, Modena 1992, pp. 343-364
Silvia Urbini, Sul ruolo della donna “incisore” nella storia del libro illustrato, in Donna, disciplina, creanza cristiana dal XV al secolo XVII. Studi e testi a stampa, a cura di Gabriella Zarri, Roma 1996, pp. 367-391
Silvia Urbini, in Lavinia Fontana of Bologna, exhib. cat. (Washington, NMWA), ed. by Vera Fortunati, Bologna 1998, pp.147-149
Irene Graziani, Il cenacolo di Elisabetta Sirani, in Elisabetta Sirani “pittrice eroina” 1638-1665, catalogo mostra a cura di J. Bentini, V. Fortunati, Bologna 2004, pp. 119-133

 
Biografia

Figlia dell’incisore Domenico Maria Fontana, fu esperta nell’intaglio su legno anche nella variante a chiaroscuro. Al suo modo di lavorare si ispirò Maria Teresa Coriolano.
"In un contesto oltremodo fecondo per l'espressione artistica femminile come quello bolognese, il "fenomeno" Elisabetta Sirani, crea i presupposti per la nascita di una scuola di artiste più o meno dotate, fra le quali merita una citazione particolare Veronica Fontana: l'aura mitica creata dal Malvasia in poi intorno alla figura della Sirani, finì però per offuscare il cospicuo numero di valenti allieve che si formarono presso la sua bottega, come nel caso della nostra "incisora". La Sirani fu una delle rarissime pittrici che si occupò anche di incisione: a questo proposito è importante sottolineare una netta divisione e specializzazione da parte delle donne in uno o nell'altro campo in questione, come se l'impegno nell'arte scelta fosse tanto seriamente affrontato da non permettere rischiose - anche dal punto di vista del giudizio della critica- divagazioni e sperimentalismi in altri ambiti. Eccezion fatta, appunto, per la Sirani, che, oltre a dipingere, disegna e incide ad acquaforte fogli sciolti di soggetto sacro con esiti sorprendentemente liberi e coinvolgenti.
Secondo Oretti è lei ad “instradare nel disegno” Veronica Fontana, figlia dell’incisore Domenico Maria; l'artista beneficiò della stima che la Sirani, e quindi il suo entourage, godevano presso il Malvasia, tanto da incidere per lui, nella Felsina Pittrice, l'albero genealogico dei Carracci ed il ritratto del pittore Brizio. Lungi dall'essere ricostruito per intero il suo corpus artistico (manca ad esempio all'appello un Offizio della Beata Vergine edito a Venezia nel 1661, segnalato da Gori Gandellini), peraltro ragguardevole, tanto da far sostenere ad Oretti “... e moltissime altre sue opere vedonsi di sua mano in Bologna, et in altre principali città d'Italia”, ci rimane comunque un discreto campionario di sue incisioni nel già citato volume (ovvero il Museo Cospiano di Lorenzo Legati, Bologna 1677, nda) dove viene descritta la collezione di
mirabilia di Ferdinando Cospi. Quanto l'artista fosse tenuta in considerazione al suo tempo ci è dimostrato non solo dalle importanti commissioni citate, ma anche dalle parole che vennero scritte intorno alla sua arte ed alla sua vicenda personale. Gianpietro Zanotti riporta un episodio che, se vero, si rivelerebbe un unicum nell'ambito delle vicende biografiche delle donne artiste: l’incisore Giuseppe Maria Moretti, innamoratosi della Fontana “la quale (professionalmente) godeva di ottima fama”, si adoperò nel miglioramento della sua tecnica e della sua cultura incisoria per guadagnare la stima e l'amore della donna. La letteratura encomiastica si occupa della Fontana nel 1686, dopo circa dieci anni da che iniziò ad incidere. Bonaventura De Rossi (Epigrammaton Liber, Bononiae, Typis Haeredis Domenici Barberii, 1686, p. 139) ci ha lasciato un epigramma dai riferimenti per noi misteriosi: “De D. Veronica Fontana, adolescentula Coelatrice praestantissima, ob incisum affabrè in ligno Gynoeceum Regis Turcarum”
Structa ad Opus Veneris Turcarum Claustra Tyranni // Virgineâ incidi non meruêre manu.
“De Eadem”
Additur una Stylo Claustris castissima raro // Non Venus orta Mari, sed Venus orta Manu”
Fra i tanti punti oscuri che emergono nel tentativo di ricostruire le personalità artistiche delle donne incisori, una questione che pare veramente irresolubile, e del resto alquanto importante, è quella della responsabilità delle artiste nell’ideazione di ciò che poi incidevano. Infatti il topos che vuole la pittrice valida più che altro come copista viene trasferito anche all'attività incisoria. Per quanto riguarda Veronica Fontana, alcuni disegni di sua mano che Oretti allega al manoscritto in cui cita la sua biografia, sono preziose testimonianze, pur nella loro semplicità, dell’autonomia inventiva dell'artista. D'altro canto, in tirature limitatissime e preziose come nel caso del Museo Cospiano di Lorenzo Legati (Bologna,1677), dove viene descritta la collezione pseudo-scientifica dell'erudito bolognese, accade che la curiosità verso l’oggetto bizzarro od esotico raffigurato distragga il lettore dall’apprezzare la qualità ed originalità delle incisioni di Veronica Fontana”. (Ubini 1995 e 1998)

 
Fonti manoscritte

M. Oretti, Notizie de’ Professori del Dissegno cioè Pittori, Scultori ed Architetti bolognesi e de’ forestieri di sua scuola, 1760-1780, ms. B 129, c.125, 637, Bologna, Biblioteca Comunale dell’ Archiginnasio (In particolare fra le cc. 124 e 125 sono inseriti alcuni fogli con disegni:
un’Impresa accademica che reca sul retro l’iscrizione “Disegno fatto per intagliarlo in rame dalla Veronica Fontana” (pubblicatao da Urbini);
un Frontespizio con cornucopie e la scritta “Antonio di Paolo Masini P. Comp.”;
un altro Frontespizio con due leoni rampanti, con la scritta sul retro, “Disegno fatto dalla famosa Veronica Fontana” (pubblicato da Urbini);
Stemma con leoni rampanti, “…Fontana F.”):
(c. 125)
“Veronica Fontana Fiorì nel 1675 Bolognese instradata nel disegno dalla famosa Elisabetta Sirani, diedesi ad intagliare in legno e vieppiù unica nel secolo passato in detto intaglio, che di lei si delle sue operazioni vede adorno tutto il Museo Cospiano (nota: il ritratto di ...Ferdinando III principe di Firenze è bellissimo taglio, vi scrisse Veronica Fontana sculpt. omnia): e molti ancora di quegli intagli, nelli due tomi della Felsina Pittrice del canonico Carlo Malvasia che ce la descrive nella quarta parte al
foglio 481 (il ritratto di Francesco Brizzio); e moltissime altre sue opere vedonsi di sua mano in Bologna, et in altre principali città d'Italia. Fu figlia di Domenico Fontana intagliatore in rame et in legno con buona maniera come ci riferisce Carrati al fol. 129. vedi 637 Orlandi fol. 423 Zanotti nella parte II fol.18
Abecedario Pittorico dell’Orlandi fol. 180 Venezia in q. Malvasia parte IV fol 487
Macchiavelli, Donne Bolognesi illustri Manuscritti del Zanetti
Bonaventura de'Rubeis 8 (?) Epigramaton Bononiae 1680, Typis Herd.Dominici Barberii ad pag. 139 inquit De D. Veronica Fontana adolescentula Caelabrie prestantissima ab incipit affabré in ligno Gyneceum Regis Turcarum Structa ad opus Veneris Turcarum claustra Tyranni virginea incidi non meruere manu De Eadem
additur una stylo claustris castissima raro Non Venus orta Mari, sed Venus orta manu” (c. 637)
“Veronica Fontana Di nome e di Patria Bolognese figlia di Domenico Maria, fu eccellente intagliatrice in legno. Fece parte delle stampe nel libro della Felsina Pittrice, fra le qualli il ritratto del Pittor Francesco Briccio, siccome dal disegno di Agostino Carracci l’Albero della Famiglia Carracci, che in detto libro si vede inserito e rese adorno il Museo dei Signori Cospi di Bologna di simili stupendi prodotti. Intagliò in piccolo tutte le stampe nel libro dell’Offizio della B. Vergine impresso in Venezia l’anno
1661.
Ciò sta scritto dal Sig.r Gio: Gori Gandellini Tometto primo secondo fol. 33 Notizie Istoriche degli Intagliatori ecc. Stampa di Siena del 1771.
S. Anna Ghisilieri nel suddetto libro, e suo gentile intaglio”

 
Opere attualmente reperibili

Ritratto di Ferdinando III principe di Firenze
Frontespizio per Il teatro dell’honore, Parma 1675
Murice galeiforme, Lucerna di bronzo, Radice d’albero antropomorfa, Baccante in Lorenzo Legati, Museo Cospiano,
annesso a quello del famoso Ulisse Aldrovandi..., Bologna 1677 (Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio)
Ritratto del pittore Francesco Brizio nel Libro della Felsina Pittrice
Albero della famiglia Carracci dal disegno di Agostino nel Libro della Felsina Pittrice
Frontespizio, in P. Segneri, Quaresimale, Firenze 1679 (Bologna, Biblioteca Universitaria)
Disegno per frontespizio, matita rossa su foglio sciolto, Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio
Impresa per Gelati, matita nera su foglio sciolto, Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio

 
Opere citate dalle fonti, ma perdute, non reperite o non identificate

Stampe nel libro Offizio della Beata Vergine impresso in Venezia, 1661
(da Oretti)