Sandri Giovanna

Luogo di nascita: Roma

 

Data di nascita: 16 dicembre 1923

 

Luogo di morte: Roma

 

Data di morte: 27 agosto 2002

 

Ambito di attività: poesia visiva e concreta – scrittura

 

Ambito geografico di appartenenza: centro Italia (Roma)


Qualifica: Artista

 

Periodo: XX e XXI secolo

 

 
 
Bibliografia

Bibliografia

- G. Sandri, Capitolo zero, Lerici, Roma 1969

- G. Sandri, Le lettere dell'alfabeto, Poesia nera/Poesia bianca, in «UOMINI E IDEE», Schettini Editore, Napoli 1975

- G. Sandri, From K to S: ark of the asymmetric, Out of London press, New York 1976

- Giovanna Sandri. Alfabeto/albero del tempo, cartella pubblicata in occasione della mostra tenuta alla Galleria civica d'arte moderna-Palazzo Te di Mantova, 21 maggio - 26 giugno 1977

- G. Sandri, Dal canguro all'aithyia (o come farsi scrittura), Le parole gelate, Roma-Venezia 1980

- G. Sandri, Hermes the jolly joker, Le Parole Gelate, Roma-Venezia 1983

- M. Bentivoglio, Il non libro. Bibliofollia ieri e oggi in Italia, catalogo della mostra tenuta a Palermo, De Luca Editore, Roma 1985

- L. Pignotti, Generi e figure della scrittura verbo visiva in atto, in «Figure scritture», n. 4, Campanotto Editore, Udine 1987

- M. Bentivoglio, Volumina. Il Libro Oggetto rivisitato dalla donna artista del nostro secolo, Tecnostampa, Ostra Vetere (AN) 1990

- G. Gramigna, G. Sandri, Clessidra. Il ritmo delle tracce. Poesie, Anterem, Verona 1992

- V. Accame, Il segno poetico, materiali e riferimenti per una storia della ricerca poetico-visuale e interdisciplinare, Edizioni d’Arte Zarathustra, Spirali Edizioni, Milano 1998

- L. Ballerini, Promised Land: Italian Poetry After 1975: a Bilingual Edition, Sun & Moon Press, Los Angeles 1999

- L. M. Vicamini, Fare arte con la poesia fare poesia con l’arte, in «Il club degli autori», anno 9, n. 95/96, Milano 2000

- G. Sandri, Poesie Scelte Inedite, in «Quaderni del Fondo Moravia», n. 1.01, Roma 2001

- T. Maraini, Ricordo di Giovanna Sandri e delle sue ‘Poesie Visive’, in «Quaderni del Fondo Moravia», n. 2.02, Roma 2002

- G. Pulce, Costruire ricordi. Ventisei lettere di Giorgio Manganelli e una memoria di Giovanna Sandri, Archinto, Milano 2003

- T. Maraini, G. Sandri, Cosmogonia di segni, assestamento di parole, per seminario di studio “Capitolo Zero. Giovanna Sandri”, tenuto presso MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, 2003

- W. Becker, Passione e forma. Ringraziamento a Giovanna Sandri, in «I Suoni e le onde», n. 10, Roma 2003 (leggi qui)

- L. Miti, Tre Pezzi a Giovanna Sandri, in «I Suoni e le onde», n. 10, Roma 2003 (leggi qui)

- N. Cisternino, Con Giovanna Sandri …GS…nel respiro (notturno), in «I Suoni e le onde», n. 11, Roma 2003 (leggi qui)

- G. Bennett, Only Fragments Found: Selected Poems, 1969-1998, Otis Books-Seismicity Editions, Los Angeles 2014

 
Biografia

Giovanna Sandri nasce nel 1923 a Roma, dove lavorerà per la maggior parte della sua carriera artistica. Si laurea a Napoli con una tesi sull’estetica di John Ruskin e subito dopo inizia a insegnare letteratura inglese al Liceo Classico Giulio Cesare della sua città. Non si sposerà mai, ma tra 1955 e il 1959 vivrà una complessa relazione sentimentale con lo scrittore Giorgio Manganelli, testimoniata da “Costruire ricordi”, il volume che raccoglie 26 lettere dello scrittore e una memoria della poetessa.

Dagli anni Sessanta si occupa di pittura, poesia concreta e poesia visiva, creando composizioni metafisiche, giochi enigmistici e galassie alfabetiche con la tecnica del collage. Dal 1965 partecipa alle più importanti mostre di poesia visuale in Italia e all'estero, dimostrando una forte predisposizione alla sperimentazione artistica e una notevole espressività poetica.

In queste occasioni espone ampie tele bianche in cui le parole sembrano galleggiare e le lettere affiorare dirompentemente. Anche quando appaiono di una semplicità disarmante, in realtà le opere di Giovanna Sandri nascondono una grande profondità emotiva e una ricerca attenta e brillante. Sin dalle prime sperimentazioni, infatti, «sfida la tradizionale linearità del testo poetico riconoscendo alle sue componenti – parole, lettere, sillabe – un valore estetico equivalente, se non superiore, al loro significato.» (Mudu). Nel suo lavoro Sandri smantella le tradizionali norme linguistiche e investe il testo di una fisicità concreta, secondo la lezione delle avanguardie, in particolare quella futurista utilizzata per le creazioni parolibere. Poesia e immagine diventano un tutt’uno e il linguaggio è manipolato creativamente per produrre giochi di parole e connessioni enigmatiche.

Lettere spostate, inclinate, tagliate, piegate, entrano nel vortice seduttore di Sandri dove il bianco e lo spazio giocano un ruolo predominante, nelle tele così come sulle pagine. Mai casuale, il posizionamento degli elementi è per l’artista bisogno di riappropriarsi di uno spazio interiore perduto. Dichiara nel catalogo della mostra “Post Scriptum. Artiste in Italia tra linguaggio e immagine negli anni ’60 e ’70”, tenuta a Ferrara nel 1998: «Io non esistevo, esisteva la facciata esterna che era articolata, che lottava… Il mio lavoro era diventato proprio questo iter in progress, dal non-esistere all’essere, all’articolarmi e sono passata prima dalle immagini che sono quelle psichicamente impersonali, e poi dopo sono arrivata al linguaggio».

È presente alla Quadriennale di Roma del 1968, alla Biennale di Venezia del 1978 e alla Biennale di San Paolo del 1981. Nel 1977 la Galleria Civica d’Arte Moderna di Mantova ospita la sua prima personale dal titolo “alfabeto/albero del tempo”. Scrive per RadioRai 3, collabora con versi, scritti teorici e testi poetico-visuali a numerose riviste d'avanguardia italiane e straniere e coltiva importanti rapporti con figure dell’ambiente artistico d’avanguardia italiano, anche grazie all’amicizia con l’artista e poeta Emilio Villa.

«Dalle iniziali galassie alfabetiche, all'uso grafico di simboli fonetici, all'incisione di pseudoscritture archetipiche in densi strati di colore a tempera; dal collage-letraset della grande lettera promossa a simbolo del comunicabile, alla libera ricomposizione dell'elemento alfabetico spezzato, la ricerca di Giovanna Sandri si svolge con coerenza, collocandosi indifferentemente sulla sponda semantica e asemantica», riporta il catalogo “Materializzazione del linguaggio” (1978) a cura di Mirella Bentivoglio.