• L. Delisle, Richerches sur la librairie de Charles V, vol. I, pp. 80, 365, 405
• J. W. Bradley, A dictionary of miniaturists, illuminators, calligraphers, and copysts..., vol. I, London 1887, p. 160
• C.te Paul Durrieu, in Histoire de l’Art, dirigée par André Michel, vol. III, p. 122
• C.te Paul Durrieu, Voce, in Allgemeines Lexicon der Bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart, vol. IV, a cura di U. Thieme- F. Becker, Leipzig 1910, p. 464
• M. Meiss, French painting in the time of Jean de Berry: the late fourteenth Century and the patronage of the Duke, vol. I, London 1967, p. 168
• A. Sutherland Harris, in Le grandi pittrici: 1550-1950, catalogo della mostra a cura di A. Sutherland Harris- L. Nocklin, Milano 1979, pp. 15-42, in particolare pp. 18-21
• G. Greer, Le tele di Penelope: le donne e la pittura attraverso i secoli, Milano 1980 (ed. originale 1979), p. 160
• C. Sterling, La peinture médièvale à Paris, 1300-1500, vol. I, Paris 1987, pp. 104-107; 114-117; in particolare p. 105
• W. Chadwick, Women, Art, and History, London 1990, pp. 57-58, fig. 21
• K. Gludovatz, M. Krieger, La comtesse de Bar, Jean Le Noir, enlumineur, et Bourgot, sa fille, enlumineresse de livres, in “Wallraf-Richartz-Jehrbuch, 64, 2003, pp. 83-124

Figlia di Jean Le Noir, fu miniaturista, citata per la prima volta da un documento del 1358, data alla quale l’artista lavorava con il padre per Jolanda di Francia. In seguito insieme al padre ebbe per committente Carlo V di Francia, poi il duca di Berry. Milliard Meiss ha ipotizzato che Jean le Noir sia identificabile con un seguace di Jean Pucelle, da lui soprannominato il Maestro della Passione. Poichè padre e figlia operavano insieme, in equipe, probabilmente alle miniature riferite al nome di Jean lavorò anche Bourgot; tuttavia le mani restano indistinguibili, secondo Meiss. Chadwick (1990, fig. 21) le attribuisce una miniatura.